Lo provano alcuni documenti trapelati da un processo: Valve era meglio di Apple, Meta e molti altri!
Se pensiamo alle Big Tech più ricche e più potenti del mondo, il pensiero si rivolge subito a Microsoft, Google, magari Apple. Insomma i grandi produttori hardware e software della Silicon Valley ci sembrano evidentemente le aziende più ricche ed influenti che esistano al mondo. Ma sono anche le più efficienti? Se andassimo a misurare la produttività dei singoli dipendenti, o la ricchezza pro capite generata da questi ultimi, i risultati potrebbero sorprenderci: sicuramente la classifica fino a pochi anni fa non avrebbe piazzato in cima al podio nessuna di queste, bensì un’altra compagnia, ben nota agli appassionati di videogiochi: si tratta di Valve, che stando ad alcuni documenti recentemente trapelati, nel 2018 era semplicemente l’azienda più efficiente del mondo.
A tutto vapore!
Valve è una software house fondata nel 1996 da Gabe Newell e Mike Harrington nello stato di Washington. I due ex dipendenti di Microsoft decisero di dar vita a questa software house per far impresa e sviluppare giochi secondo una filosofia differente rispetto alla classica struttura corporativa. La lungimiranza e l’indubbio talento sia dei fondatori che del personale di Valve produsse Half-Life, uno dei videogiochi più importanti e influenti della storia, che fu pubblicato nel 1998 cambiando per sempre l’industria del PC gaming e dei videogiochi in generale. Il gioco introdusse una serie di innovazioni sconvolgenti tanto nella narrativa quanto nel design e nell’intelligenza artificiale degli NPC, rivoluzionando il genere degli FPS e in generale degli action in prima persona, ed impose Valve come una delle software house più influenti in circolazione, fama ribadita ed aumentata da numerosi successi degli anni seguenti, da Team Fortress ad Half-Life 2, da Counter-Strike a Portal, da Left4Dead a Dota 2.
Ma il suo successo più grande rimane probabilmente Steam, la piattaforma di gioco e store digitale lanciata per la prima volta nel 2003 ed evolutasi anno dopo anno, che si è rapidamente imposta come principale canale distributivo di videogiochi per PC, anche in questo caso cambiando profondamente le logiche di distribuzione videoludiche ed imprimendo una spinta decisiva alla transizione dalla pubblicazione fisica a quella digitale, ormai soverchiante. Oltre ad aver cambiato per sempre le abitudini di fruizione del medium per i videogiocatori di tutti il mondo, Steam si è rivelata un’incredibile macchina da soldi, in grado di generare numeri record nel 2023: si parla di picchi di 33 milioni di utenti connessi; di 500 giochi che hanno generato oltre 3 miliardi di dollari di ricavi; di vendite di Steam Card del valore complessivo di 80 milioni di dollari; e di molti altri record spaccamascella.
Tutti questi successi però non hanno messo l’azienda al riparo da alcuni procedimenti giudiziari, ed è proprio dalle carte di uno di questi che si è venuti a conoscenza di una notizia molto interessante: nel 2018 Valve era la big tech più efficiente di tutte!
La causa del successo
Nel 2021 Valve fu denunciata dallo sviluppatore indipendente Wolfire a causa della percentuale di royalties del 30% che l’azienda impone su ogni ricavo effettuato da chi vende i suoi prodotti tramite Steam. Tale quota è stata più volte criticata da sviluppatori e publisher, ed è stata alla base del successo di Epic Games Store, il cui lancio è stato sbandierato proprio facendo leva su una suddivisione delle quote molto più favorevole (88-12 al posto di 70-30). In ogni caso non ci interessa tanto l’oggetto della causa – che si è comunque risolta in primo grado a favore di Valve – bensì il contenuto di un documento presentato agli atti in sede di dibattimento, e che solo recentemente è stato riportato alla luce dalla newsletter di GameDiscoverCo, in virtù di una curiosità di grandissimo interesse. Si tratta di una serie di email scambiate tra i dipendenti di Valve nel 2018, da cui emerge una chiara verità: gli impiegati di Valve generavano più ricchezza pro capite di qualsiasi altra azienda al mondo!
Siccome mi piace dilettarmi con i numeri, ho comparato gli utili netti… mettendo a confronto tali numeri con ripartizioni utili/ore/impiegati si ottengono comparazioni davvero interessanti. La suddivisione fornisce una buona idea circa quanto dei ricavi “sopravviva fino alla fine” per ciascun ambito di business. Plot twist: siamo di nuovo un outlier [in statistica, una deviazione dalla norma, ndr] – Kristan Miller, dipendente Valve, scambio di email riportato da Harvey Randall per PC Gamer – 14 marzo 2024
La comparazione cui fa riferimento questo thread riguarda gli utili generati dai dipendenti di Valve a confronto con quelli di Apple, Amazon, Netflix, Microsoft e Facebook (che ancora non si chiamava Meta). In base a questi raffronti, è emerso che suddividendo gli utili di Valve per il numero di dipendenti, che nel 2018 ammontava a 350, si otteneva che la redditività pro capite fosse pari ad oltre $780.400, una vera enormità rispetto, ad esempio ai $476.160 di Apple. Ovviamente non possiamo sapere se tali altissimi valori di efficienza si siano mantenuti inalterati o comunque simili dal 2018 a questa parte, poiché Valve non rende pubblici dati del genere – in effetti nessuna compagnia lo fa. Tuttavia non esistono motivi particolari per ritenere che l’efficienza e la produttività dei dipendenti di Valve sia calata particolarmente negli ultimi anni, anche in virtù dei numeri di Steam di cui si è detto sopra. Ovviamente la redditività pro capite è un dato grezzo che non significa necessariamente che i dipendenti dell’azienda di Gabe Newell siano i più bravi del mondo, poiché l’efficienza dei dipendenti di un’azienda è solo uno dei numerosissimi fattori che concorre a determinare i suoi ricavi.
Non c’è dubbio però che Valve sia abilissima nel gestire il proprio business, forse è una delle aziende più brave in assoluto data la quantità di innovazioni e successi che ha apportato all’industria videoludica. Ne è un esempio recente l’exploit di Steam Deck, dispositivo che ha di fatto rilanciato il segmento delle console handheld che si era ridotto da molti anni ad un sostanziale monopolio di Nintendo, forte della sua Switch che dominava incontrastata. Insomma non sappiamo se Valve sia ancora oggi la big tech più efficiente in circolazione, ma certamente c’è da togliersi il cappello di fronte agli incredibili risultati che non cessa di raggiungere ano dopo anno!