In questi giorni se avete controllato la home-page di Player, avrete visto un nostro speciale riguardante l’attuale situazione del mondo dei videogiochi, dove abbiamo analizzato e riportato le parole di Shawn Layden (precedentemente presidente dei SIE Worldwide Studios dal 2014 al 2019): potete trovare lo speciale a riguardo al seguente link diretto, curato sempre dal sottoscritto. Comunque sia, Layden si è anche espresso nelle precedenti settimane sulla questione dei AAA affermando come essi abbiano reso le esclusive difficili da gestire a livello economico.
Una gestione che sarà sempre più difficile in futuro
Per Shawn Layden gestire le esclusive AAA sarà un vero e proprio inferno, economicamente parlando. Non a caso, i costi per la loro produzione stanno sempre di più lievitando e recuperare le cifre spese diventerà sempre più una vera e propria impresa: a certificare questa situazione, mesi prima dell’affermazione di Layden, ci pensò Seran Toko (CEO e fondatore di Katan Games con sede a Tokyo) che disse come la diminuzione del margine operativo di Sony a inizio 2024 fosse da attribuire proprio all’aumento dei costi di produzione a livello software con particolare riferimento ai tripla A (per una panoramica più completa, vi rimandiamo al nostro articolo).
Pertanto, per Layden, nel momento in cui una tua esclusiva tripla A ti è costata 200 o 300 milioni di dollari e non riesci a recuperare le spese, la loro gestione diventa letteralmente il tuo tallone d’Achille. Inoltre ha anche affermato come questo concetto abbia più senso per i giochi single-player, rispetto a titoli pensati per il multigiocatore: a riguardo ha citato il caso di Helldivers 2 che ha giovato della pubblicazione su PS5 e anche su PC (per quanto faccia parte dei PlayStation Studios), in quanto solo su Steam ha raggiunto a febbraio il picco massimo di giocatori pari a 458,709.
Esclusività o multipiattaforma: qual è la strategia migliore?
Nella precedente generazione la scelta dell’esclusività da parte di Sony con PS4 giovò pesantemente alla compagnia nipponica, che riuscì concretamente a sbaragliare Microsoft e a metterla nell’angolo. Grazie a titoli tripla A del calibro di Bloodborne, Horizon Zero Dawn, The Last of Us Parte II e Spider-Man riuscì letteralmente ad attirare tantissimi giocatori e a spingere anche le vendite della sua console di punta. Ciononostante questa strategia, nel lungo periodo, ha mostrato anche i suoi lati negativi: puntare su esclusive AAA è estremamente gravoso a livello economico e ciò ha messo un po’ in crisi Sony stessa.
Pertanto la compagnia nipponica dovrà cambiare, per forza di cose, la sua strategia come fatto da Microsoft, che è sempre più aperta al mercato multipiattaforma e, almeno per ora, tale scelta si sta rivelando quella giusta, proprio grazie a PS5: no, non è un’assurdità in quanto sulla console giapponese Sea of Thieves – in origine esclusiva Xbox prodotta da Rare – è uno dei titoli più preordinati dal PlayStation Store.
Dunque, la possibilità che alcuni titoli PlayStation diventino multipiattaforma potrebbe giovare a Sony, a maggior ragione dopo il successo riscontrato su PC da Helldivers 2 e da Ghost of Tsushima, e di conseguenza dovrebbe concretamente pensarci: lo stesso Hiroki Totoki (Chief Operating Officer) di Sony Group Corporation affermò mesi fa come l’azienda debba progressivamente aprirsi al mercato multiplatform.