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Il Direct di Dune rivela i primi dettagli | Dune: Awakening, cosa c’è da sapere?

Dune: Awakening sta arrivando! Il nuovo titolo sviluppato da Funcom, promette di trasmettere perfettamente le sensazioni che solo una lunga permanenza su Arrakis, tra le tradizione dei Fremen e i giochi di potere delle grandi casate, riescono a dare. Durante il primo Dune: Awakening Direct, molte cose sono state dette, si è parlato di gameplay, di fazioni e di sopravvivenza. Vediamo nel dettaglio quello che sta preparando Funcom.

Il nuovo videogioco di Dune

Dune: Awakening

Dune è il titolo del libro scritto da Frank Herbert, la cui pubblicazione risale al 1965. Il romanzo è considerato come uno dei capostipiti della fantascienza classica, in grado di unire sotto l’egida del futurismo caricaturale, tematiche di grande rilievo, come la religione che porta al fondamentalismo, i pericoli del dogmatismo, la forza della politica contro quella della tradizione, in un mix di personaggi che mai riusciranno a essere esattamente giusti o sbagliati.

Dune è diventato negli anni, un brand che ha destato forte interesse nel pubblico. Non sono mancate le difficoltà: si tratta comunque di una saga letteraria immensa a livello di contenuti e a cui non è semplice approcciarsi, un po’ anche a causa di tutte quelle tematiche pocanzi descritte. C’è però da notare come l’universo di Dune abbia continuato a espandersi negli anni, passando dai libri al cinema, cambiando metodo comunicativo, diventando cult.

Gli appassionati ricorderanno sicuramente il film di David Lynch del 1984 che, con un cast di tutto rispetto, tentò nella magniloquente impresa di trasporre per la prima volta il lavoro di Herbert sul grande schermo; a tentare fu anche Alejandro Jodorowsky, la cui creatura però non vide mai la luce. Nonostante il film di Lynch non fu decisamente un successo, bastò per acquisire una nicchia ben nutrita di appassionati, così da permettere al brand di spostarsi su un altro, importante, medium.

Nascono così i primi videogiochi di Dune, creati da Cyro Interactive, che rappresentarono un punto di riferimento non soltanto per gli appassionati del brand, ma per chi cercava giochi di strategia in tempo reale di buona fattura e qualità. Su tutti, viene ricordato con amore dai fan Dune 2: The Battle for Arrakis (o com’era noto in Nordamerica The Building of a Dynasty).

Con l’arriva Dune – Parte 2 nelle sale, la seconda pellicola diretta da Denis villeneuve, l’interesse per Dune ha ripreso a lievitare. La software house Funcom ha dunque ritenuto propizio il momento, per iniziare a fare vedere qualcosa in più sul loro prossimo titolo: Dune: Awakening.

Cosa sappiamo su Dune: Awakening

Il primo Direct dedicato interamente a Dune: Awakening si è concluso. Con la conduzione spedita e trasportata di Soe Gschwind, la mezz’oretta di presentazione è volata via veloce, non mancando comunque di tante informazioni e di un primo trailer gameplay!

Tanto erano già le informazioni note riguardo al gioco, che è in sviluppo già da circa due anni. Ciò che sapevamo era che il titolo sarebbe stato un MMO survival con una struttura sandbox, ambientato interamente sul pianeta Arrakis. Dalle varie dichiarazioni rilasciate dagli sviluppatori in questi anni (condivise soprattutto sul server Discord dedicato), veniva fuori grande passione e rispetto per il prodotto originale, che si dovrebbe tradurre in una riproduzione di quelle meccaniche di potere politico e spirituale che costituiscono gli equilibri del mondo di Dune.

Al centro di tutto vi sarà la Spezia: la “stupefacente” sostanza di cui il pianeta Arrakis è cosparso, sarà infatti il motore per tutto ciò che avverrà in gioco. L’obiettivo sarà infatti quello di scegliere una fazione, magari una tra le grandi casate come gli Atreides, gli Harkonnen o i Corrino o magari un movimento un po’ più misterioso negli intenti come le Bene Gesserit, per tentare di diventare abbastanza potenti da poter controllare il commercio di Spezia, così da potersi arricchire e costruire basi sempre più fornite e imponenti.

Durante il Direct, è intervenuto a più riprese Joel Bylos, il creative director del gioco, che ha toccato vari punti.

L’importanza dei film

Com’è noto, i due film diretti da Denis Villeneuve rappresentano ormai, per molti, un’idea visiva ben precisa di Arrakis e di chi la abita, creature e macchine comprese. È stato dunque molto importante, secondo Bylos, ottenere la possibilità di poter sfruttare dei concept (come quello dell’ornitottero). È stato inoltre spiegato che, per ricreare ambienti, vestiti, armi e quant’altro, gli sviluppatori hanno potuto visitare dal vivo il set del primo Dune, potendo cogliere bene l’essenza estetica di Villeneuve, tentando poi di ampliare quanto visto per le dimensioni di un videogioco del genere.

L’importanza della sopravvivenza

Come detto, il gioco è un survival. Bylos precisa però che, nonostante a primo acchito bisognerà approcciarvisi come un normalissimo survival, la situazione potrebbe cambiare quando si riuscirà a sopravvivere “abbastanza a lungo”, così da rendere la sopravvivenza classica una “sopravvivenza politica”. Solo a quel punto infatti, i giochi di potere inizieranno a dominare la scena.

L’utilizzo di Unreal Engine 5

Per Dune Awakening, Bylos precisa che l’utilizzo di UE5 è stato essenziale, per riuscire a ricreare la grandiosità di paesaggi e palazzi, un po’ come fatto da Villeneuve. Secondo Bylos, l’UE5 ha dato al team grande flessibilità nel sistema di planimetrie, permettendo comunque il supporto di una grafica ben curata. Molto importante è stato inoltre l’utilizzo del sistema Lumen: con tale sistema, viene permesso un rimbalzo della luce più naturale, una cosa di cui beneficeranno i giocatori dediti al crafting di ambienti. Inoltre, sempre con UE5 è stato possibile ottenere dei poligoni, grazie a una tecnologia mai utilizzata, che permette un rendering fedele dei modelli anche a grandi distanze.

Vermi delle sabbie

I vermi delle sabbie sono sicuramente le creature più famose e più pericolose, presenti sul pianeta Arrakis. Si tratta di creature enormi, attirate dai rumori percussivi e costanti. Bylos ha spiegato i vari livelli di percezione che i giocatori avranno dei vermi, a iniziare dello “shhhh” delle sabbie del deserto, che indicano che il verme sta passando anche se in lontananza. Lo si sentirà poi avvicinarsi, sentendolo ruggire, finché non si rischierà seriamente di venire inghiottiti. Come spiega Bylos, la cosa certa è che i vermi arriveranno, sempre. A livello visivo, questi saranno rappresentati in vari modi anche se, dal trailer e dalle prime immagini, sembrano molto più vicini a quelli rappresentati da David Lynch nel 1984.

Il primo trailer di gameplay

Durante il Direct è stato presentato inoltre il primo trailer di gameplay di Dune: Awakening. Dal trailer, si possono intravedere i primi rudimenti di quello che sarà il crafting, che va dalle case necessarie a sopravvivere nel profondo deserto fino ai palazzoni regali, a cui è necessario aspirare.

Vengono poi messi in mostra i vari sistemi di movimento: camminata, arrampicata, volo (sia con mezzi come gli ornitotteri sia con tute adatte a levitare), mezzi di terra a quattro ruote e chissà cos’altro nasconde Funcom.

Viene poi chiarito, prima da Bylos e poi da quello che si nota dal trailer, che la lotta non sarà l’unico modo di affrontare Dune: Awakening. Si potrà per esempio, seguire la via Bene Gesserit e tentare di risolvere tutto con le parole o, per meglio dire, con la Voce. Nel trailer si nota infatti come, nello stesso momento, una battaglia sanguinosa si consuma in pieno deserto tra due fazioni, mentre degli appartenenti di una terza fazione stanno lontano, semplicemente a osservare. Tutto sarà dunque affidato al modo di giocare di ogni player.

E non dimenticate di bere: l’acqua sarà la vostra migliore alleata.

Nonostante non sia stata annunciata una data d’uscita, è comunque possibile registrarsi per accedere alla Beta, recandosi sul sito duneawakening.com. Il gioco uscirà su PlayStation 5, Xbox Series X/S e Steam.

This post was published on 5 Marzo 2024 16:30

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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