Questa modalità che viene introdotta da un tutorial iniziale molto interessante, è facoltativa e permette oltre la possibilità di infiltrarsi di soppiatto in un edificio, anche di stendere nemici con terribili colpi letali alle loro spalle, oppure gettandoli sotto da una sporgenza, ecc. ecc.. agire come killer silenziosi risulta divertente e ben amalgamato alle furiose sparatorie, donando inoltre ai combattimenti una libertà di agire maggiore. Ma le novità introdotte al gameplay non si fermano certo qua, se nelle sessioni plaform le azioni eseguibili da NATHAN risultano praticamente le stesse de precedente capitolo, nei momenti bellicci, durante le furiose e spettacolari sparatorie, sono stati introdotti alcuni elementi interessanti. Sarà possibile infatti rubare degli scudi da cadaveri di nemici o in giro per i livelli, ed utilizzarli per avanzare durante momenti dove il fuoco nemico è inteso, oppure sarà possibile trasportare piccole bombole di gas, per poi lanciarle verso nemici o passaggi vari, spararle e farle esplodere, oppure ancora sparare mentre NAT si trova appeso a qualche appiglio.
Anche la modalità corpo a corpo è stata ulteriormente arricchita e approfondita. Dove nel primo capitolo si doveva puramente tirare due pugni, ora è possibile schivare e contrattaccare con mosse letali, dimenarsi in acrobazie e sfruttare l’ambiente per magari fracassare la testa del mal capitato di turno. Queste aggiunte al gameplay tra l’altro non necessarie, danno una profondità al titolo ragguardevole e lo rendono vario fin dall’ossatura, dando soprattutto una specie di libertà decisionale sul modo di agire a noi giocatori veramente gradita. Certo spesso le sparatorie sono la via più facile e divertente, però sapere che si potrebbe agire anche in altri modi, rende il tutto più eccitante. Nel gioco ovviamente le sparatorie saranno uno dei momenti cardine come il predecessore. Ma se anche in minor misura, le fasi platform risultano questa volta più complesse e variegate rispetto al primo capitolo, portandovi certe volte ad altezze da vertigine. Sfortunatamente da tutto questo ben di dio ne esce un poco decimata la fase enigmistica tipica degli adventure, infatti in UCHARTED 2 i momenti dove usare la materia grigia sono diminuiti rispetto al primo capitolo, nonostante questo però, i programmatori hanno confezionato le poche occasioni, in modo impeccabile, utilizzando enigmi di platform solving che non mancheranno a tratti di impegnarvi non poco per essere risolti.
Ora, prendete tutto questo buonissimo minestrone e scaldatelo al forno con un sacco di momenti scriptati che hanno dell’incredibile per naturalezza e coinvolgimento. Tali momenti, altro non sono che scene precalcolate, le quali si avviano durante particolari fasi e mentre il giocatore sta normalmente proseguendo la sua sessione di gioco. Queste occasioni oltre ad essere tantissime, rendono l’esperienza di UNCHARTED 2 realmente cinematografica, spaventando, scuotendo il giocatore all’improvviso come mai e ripeto mai si è visto prima. Non è difficile per esempio che mentre percorriate un cornicione, questo cada, facendovi scivolare sotto con improvviso cambio di inquadratura, mentre le macerie aprono un varco prima chiuso. I NAYGHTY DOG sono riusciti veramente nell’incredibile, unendo videogames giocato e film come mai si è visto prima d’ora, neanche il maestro KOJIMA con il suo MGS è arrivato a questi livelli di fusione. Ecco l’ho detta!!!
I personaggi si muovo con naturalezza tra edifici diroccati del NEPAL, giungle talmente dettagliate da rasentare il fotorealismo, rovine abbandonate arricchite da statue e materiali di ogni sorta, tutti riprodotti con cura maniacale ed in maniera incredibile. Gli effetti speciali poi, non sono da meno, con il fuoco e le esplosioni tra le più ben ricreate della storia dei videogames, un effetto pioggia finalmente credibile così come l’acqua splendidamente riprodotta anche nel precedente capitolo, la neve , insomma tutto in UNCHARTED 2 ha del mai visto. Se proprio volgiamo trovare dei difettini, potrei menzionare alcune animazioni di NATAN un tantino goffe, qualche leggera compenetrazione poligonale, ma sono tutti difettucci inutili e decisamente da NERD paranoico. UNCHARTED 2 setta uno standard estetico allucinante, che sarà dura da superare per la concorrenza soprattutto nell’immediato. Ma nell’attesa di vedere cosa succede, io intanto continuo a sbavare!
I classici DEATHMACH a squadre e non tornano prepotenti, sono possibili anche partite cooperative in cui bisogna recuperare un prezioso tesoro, sconfiggendo al contempo decine di avversari, o in cui si devono superare alcune fasi del gioco in singolo particolarmente riuscite, lievemente riadattate per il lavoro in coppia. Tuttavia non è presente una modalità cooperativa offline in split screen per affrontare tali modalità insieme a un amico fisicamente al vostro fianco. Vanno aggiunte altre gradite sorprese: la presenza di eventi scriptati che influiscono su alcuni match, donando quasi a questa modalità un propria anima ed una propria storia. Ci sarà anche la modalità CINEMA dove potremmo registrare i nostri passaggio migliore e rimontarli a modi registi, usando anche filtri e quant’altro, per poi mostrarli orgogliosi ai nostri amichetti. Molti hanno sostenuto questa introduzione del multiplayer fosse una copia spudorata di GEARS OF WAR, e bene, a parte che teoricamente non c’è nulla di male a copiare un grande titolo, poi non ricordo un momento nell’online di GEARS dove saltavamo da una piattaforma all’altra, scalando un muro per sparare poi da sospeso, e soprattutto sfruttando oltre che l’asse orizzontale anche quello verticale..bah!..cmq tralasciando piccole precisazioni, questa aggiunta ad UNCHARTED 2 non fa che arricchire un prodotto praticamente perfetto.
Grafica: 10
Sonoro: 95
Giocabilita’: 95
Longevità: 90
Modalità online: 95
This post was published on 16 Ottobre 2009 12:26
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