I segnali che parlano di un deterioramente del mondo dei videogiochi almeno dal punto di vista umano arrivano con una costanza quasi inquietante nel mondo dell’informazione; se a Gennaio non è passato giorno senza parlare di licenziamenti, anche Febbraio non è da meno.
Secondo quanto riportato da Gamesindustry, i licenziamenti in Activision Blizzard non sarebbero finiti ma anzi, starebbero attraversando una fase di finalizzazione, specie all’interno delle sedi europee dell’azienda.
Al momento Activision Blizzard starebbe pianificando dei licenziamenti in una delle sue sedi irlandesi, nello specifico quella di Blackpool, Cork. Durante il mese di Gennaio la stessa sede era stata già toccata direttamente dall’ondata di licenziamenti voluti direttamente da Microsoft.
Secondo quanto riportato dal giornale locale Irish Examiner, ad annunciare la cosa è stato direttamente il vice primo ministro della Nazione. Michéal Martin, infatti, ha dichiarato che i tagli riguarderanno ben 136 dipendenti; praticamente il 68% della forza lavoro totale di quello specifico ufficio.
Terribile notizia per un frammento dell’industria videoludica irlandese considerando che la sede a Cork di Activision è stata fondata quasi venti anni fa, nel 2007, e ha dato lavoro fino a qualche giorno fa a oltre 200 persone. Gameindustry.biz ha tentato di contattare Activision per chiedere lumi sulla questione senza però ottenere risposte di sorta.
Come mai la notizia di questi licenziamenti è arrivata così in ritardo rispetto alle terribili notizie che hanno caratterizzato il mese di Gennaio?
Secondo quanto ricostruito da GamesIndustry il mese scorso un portavoce di un organo governativo Irlandese, l’Irish Department of Enterprise, Trade and Employment, ha dichiarato ai microfoni del sopracitato Irish Examiner di aver ricevuto una “notifica di licenziamento collettivo in relazione ai potenziali licenziamenti presso l’azienda Blizzard Entertainment Ireland Limited”.
Nell’argomento è entrato a gamba tesa anche Mick Barry, membro di spicco del partito politico People Before Profit, dichiarando che ha ascoltato i dipendenti e ha percepito le loro grandi preoccupazioni in merito ai licenziamenti, affermando poi che ci sia un problema di fondo in quanto Activision rifiuta di impegnarsi con il sindacato scelto dai dipendenti per essere rappresentati.
Secondo Barry, infatti, ciò è una grande ingiustizia poiché
non dovrebbe essere permesso nemmeno di aprire sedi nel nostro paese alle aziende che annunciano tagli ai posti di lavoro rifiutandosi, nel contempo, di parlare con i rappresentati scelti dai dipendenti stessi; questi ultimi hanno lavorato per anni contribuendo ad accrescere il valore dell’azienda.
Parliamo quindi di una gigantesca mancanza di rispetto nei confronti dei lavoratori, un qualcosa che abbiamo visto fare con una costanza quasi avvilente da parte dei grandi colossi del mercato videoludico.
Al momento l’altro grande ufficio di Activision Blizzard in Irlanda, quello di Dublino, non è stato interessato da quest’ondata di licenziamenti; lo stesso, purtroppo, non è valso durante il mese di gennaio.
This post was published on 19 Febbraio 2024 16:30
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