Dove non arrivano gli sviluppatori, purtroppo, arrivano quasi sempre gli appassionati; StarCraft: Mass Recall è proprio uno di quei progetti dove si capisce l’importanza della community nei videogiochi, spesso incastrati in terribili dinamiche di potere.
StarCraft è uno dei videogiochi più storicamente importanti di sempre. Non soltanto perché è il videogioco che ha dato probabilmente i natali al mondo degli eSport, non soltanto perché è il videogioco culturalmente più importante di tutta la storia della corea del sud, non soltanto perché è oggettivamente molto bello ma anche perché è stato la fucina, attraverso una florida scena di modding, di alcuni dei videogiochi più popolari della storia moderna (vedasi League Of Legends e Dota 2, per dirne alcuni).
I modder, quindi, sono a volte anche più importanti delle software house stesse per l’evoluzione di un videogioco all’interno del percorso storico e quello di cui andiamo a parlare oggi, StarCraft: Mass Recall, è l’ennesimo esempio di ciò.
ll brand di StarCraft, seminale per la storia degli RTS, è forse il più importante brand “a riposo” di tutta la storia moderna dei videogiochi: se non fosse per la scena competitiva ancora piuttosto attiva, di StarCraft 2 non se ne parlerebbe mai; grazie a Mass Recall almeno per un pochino le cose miglioreranno.
Mettiamola così: StarCraft: Mass Recall è uno di quei progetti che ti fa venire voglia di pensionare a suon di schiaffi le aziende che riposano sulle ip dormienti. Parliamo infatti di un remake completo di StarCraft 1 e StarCraft: Brood War all’interno di StarCraft 2, utilizzando l’editor di mappe e tanta, tantissima passione e artigianato. I modelli poligonali, ad esempio, sono stati rifatti ad hoc e lo stesso si può dire per le scene di intermezzo, upscalate e ricostruite per l’occasione.
Visto che al momento StarCraft 2 è un videogioco free to play, significa che è possibile giocarsi StarCraft 1 e 2 tutto di fila all’interno dello stesso titolo, per il massimo della comodità e anche della qualità; la mod in questione infatti non ha niente da invidiare a un eventuale remake in-house di SC1 fatto da Blizzard, se non fosse che a differenza di questo ipotetico remake la mod è arrivata per davvero sugli scaffali digitali di tutto il mondo.
La parte emotivamente interessante è che Mass Recall è una mod su cui gli appassionati sono al lavoro da praticamente dieci anni; il primissimo annuncio della stessa risale al 2014, quando la mod sostanzialmente permetteva di rigiocare le campagne di SC1 e SC: Brood War in maniera completa (oltre che offrire la possibilità di divertirsi con 3 mappe nascoste) ma da li in poi le cose sono cresciute a dismisura.
Se avanziamo al 2019, ad esempio, possiamo notare come Mass Recall abbia fatto passi da gigante dal punto di vista tecnico con tanto di cuscenes in-game rifatte ad hoc per l’occasione, mescolando poi alcune caratteristiche stilistiche della remaster ufficiale di StarCraft 1 (i briefing di missione in alta risoluzione) con i modelli 3D dei personaggi del secondo capitolo messi a movimentare la scena.
La versione disponibile oggi di Mass Recall non si ferma a riproporre i contenuti ufficiali delle campagne di StarCraft, bensì fa molto di più; ad esempio è possibile giocare, sempre tramite la mod, anche a Enslavers Redux, una total conversion per una delle più popolari campagne custom mai realizzate per StarCraft 1.
Tutte le informazioni del caso si possono trovare all’interno di questa pagina di SC2Mapster; chissà se tutti questi sforzi si concretizzeranno poi con un minimo di attenzione ufficiale da parte di Blizzard, che nel 2023 alla Blizzcon ha ricordato alla sua fanbase dell’esistenza del brand senza però portare a un qualsiasi altro tipo di informazione sul tema.
This post was published on 6 Febbraio 2024 12:30
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