Tutte le novità presentate da Kojima Productions allo State of Play.
Kojima Productions è stata a grande protagonista del primo State of Play del 2024. Hideo Kojima ha dimostrato una volta di più quanto ogni nuovo trailer di un suo gioco in arrivo sia un evento, che sa sfruttare a proprio favore tanto come veicolo di marketing e speculazione quanto come showcase di perfezione tecnica. Death Stranding 2 On The Beach si è mostrato in modo generoso, eppure si potrebbe dire che ne sappiamo quanto prima. Il nuovo trailer, che mescola segmenti narrativi a brevi scampoli di gameplay, semina moltissimi indizi, forieri di mille percorsi interpretativi diversi, con il risultato di scatenare l’immaginazione, l’intuito ed il ragionamento di quanti cercheranno, nelle prossime settimane, di ricavare da ogni singolo frame le prove a sostegno delle proprie ipotesi riguardanti la misteriosa e sicuramente ingarbugliata narrativa di questo secondo capitolo della serie action-adventure-postale-sci-fi del team giapponese. Non contento, Kojima ha poi chiuso il suo intervento sganciando l’ennesima bomba, ovvero la produzione di una nuova IP che promette di fare la gioia di tutti i fan di Metal Gear. Ma andiamo con ordine.
La narrativa di Death Stranding era già parecchio convoluta di suo – un guazzabuglio di fantahorror, filosofia new age, realtà parallele, reincarnazione e attraversamento dei confini tra vita e morte – e Death Stranding 2 sembra pigiare ulteriormente sull’acceleratore della follia. Già l’apertura del video si sintetizza in un mindfuck che vede il personaggio di Fragile (interpretata da Léa Seydoux) e un altro misterioso individuo (interpretato dal regista George Miller) con gattino chirale al seguito, estrarre un corpo umano da una crisalide. La ragazza al suo interno sembra imbevuta di materiale chirale, tanto che un rapido contatto con il liquido provoca il repentino invecchiamento della mano di fragile, ma nonostante ciò essa apre gli occhi. E in un cambio scena, un neonato vomita un’astronave. Perché sì.
Viene poi presentato quello che sembra essere un hub del gioco, ovvero l’interno della navicella DHV Magellan, nella quale operano sia Sam Porter che Fragile tramite la sua impresa Drawbdrige, e presumibilmente capitanata dal buon George Miller il cui soprabito ha una pecetta con la scritta Magellan cucita sopra. Data la colorazione monocroma dei personaggi si direbbe che questa nave si trovi all’interno di una Spiaggia, anche se alcuni elementi colorati dell’ambiente attorno a loro lasciano un quid di ambiguità sulla questione. Fragile sostiene che la nave non sia stata fornita dalla UCA ma da un misterioso magnate che sovvenziona il progetto (qualunque esso sia e chiunque egli sia). Ah sì, avrete notato che Fragile ha un girocollo a forma di due mani semoventi che sembrano vivere di vita propria. Ed è giusto così.
Torniamo nel mondo reale, dove scopriamo un cambio di ambientazione rispetto al gioco precedente: ci troviamo stavolta lungo il confine tra Stati Uniti e Messico, e continuiamo la nostra opera di connessione mondiale alla rete chirale. Nel trailer si vede una rapida sequenza di ambientazioni dai connotati radicalmente diversi rispetto al primo gioco. Deserti e pianure alluvionali sostituiscono i paesaggi glaciali del predecessore. Si può presupporre che ci aspetti un viaggio da nord a sud, anziché da est a ovest come nel titolo precedente. In ogni caso le coordinate spaziali non sono per nulla chiare al momento.
Osserviamo anche alcuni grossi agglomerati cittadini di stampo futuristico, e si possono scorgere le infrastrutture edificabili che potranno essere soggette ad erosione ed altre calamità naturali: nel concreto osserviamo la piena di un fiume trascinare via un ponte di recente costruzione. È probabile quindi che i fenomeni atmosferici e naturali giocheranno un ruolo importante nell’esplorazione ambientale. Ah sì, Fragile ci lascia in dono un burattino renderizzato a basso framerate e con uno spiccato senso dell’umorismo, la cui conoscenza del mondo promette di essere utile nel corso delle nostre scampagnate. In due si è compagnia!
Tornano anche le fasi stealth del primo capitolo ed alcune situazioni che appaiono decisamente over the top (ad un certo punto Sam si muove in quello che sembra un paesaggio alieno con la Luna pericolosamente vicina). Il travelling sarà facilitato da una serie di mezzi di trasporto, tra pseudo-moto e tank semoventi che strizzano l’occhio ai Metal Gear – del resto il mecha design è ancor auna volta opera di Yoji Shinkawa, storico collaboratore di Hideo Kojima. Le fasi di combattimento di certo non mancheranno, ed in generale Death Stranding 2 promette di offrire molta più azione che in passato. Le boss fights contro creature enormi non mancheranno anche in questo si gioco – se ne intravede brevemente una nel trailer – ma gli umanoidi appaiono non meno pericolosi.
Nella sequenza che ha suscitato più sensazione, osserviamo il ritorno di Higgs con dei connotati molto particolari: possiede le fattezze facciali di Amelie, distorte in un ghigno malefico tipo Joker. Inoltre indossa una tuta cibernetica da combattimento ed utilizza come arma una sorta di chitarra/ascia spara-fulmini con cui fa a botte con gli agguerriti cyborg-neonato della Drawbridge che sembra controllato da un BB. La battuta fatta pronunciare a Higgs in merito all’abbandono della corda in favore del bastone (che riprende un’analoga metafora del primo gioco) è un possibile indizio circa un differente equilibrio di tra azione ed esplorazione, che se in DS pendeva decisamente verso la seconda, in DS 2 potrebbe favorire la prima o quantomeno bilanciare i due pesi.
Il maggior bilanciamento tra le due componenti del gioco sembra suggerito anche dalla comparsa del motto della Drawbridge, ovvero: both stick and rope, to protect and connect. Together, for tomorrow. Sia bastone che corda, per proteggere e connettere. Insieme, per il futuro. Insomma, stavolta si mena, verrebbe da dire. Dopo la comparsa del titolo ufficiale del gioco ovvero Death Stranding 2 On The Beach (che conferma i leak di qualche tempo fa) assistiamo ad un’ultima misteriosa scena che ci presenta il personaggio di Elle Fanning il cui ruolo non è chiaro (si tratta forse di Lucy ormai cresciuta?) che spia l’operazione di apertura della crisalide vista a inizio trailer. Inoltre vediamo che il suo personaggio è collegato ai fili dello strand, il che fa riflettere sull’ambiguità spazio-temporale di ciò che stiamo vedendo. In chiusura infatti viene fornita un’altra misteriosa e contraddittoria informazione, ovvero che il BB-28 (il bridge baby che accompagna Sam nel corso del primo gioco e che evolverà nella bambina di nome Lucy) risulta essere stato incenerito 4 anni prima che Sam ne entrasse in contatto. Come spiegare questo paradosso? Non si può ovviamente: siamo completamente nelle mani della follia di Kojima, che si diverte a friggerci il cervello.
Comunque sia non dovremo aspettare tantissimo per avere le risposte a tutte queste domande: Death Stranding 2 On The Beach uscirà infatti nel 2025!
Giusto per non farsi mancare nulla, dopo il trailer Hideo Kojima a raggiunto Hermen Hulst, capo dei PlayStation Studios, per un annuncio-bomba: Kojima Productions in partnership con PlayStation è al lavoro su una nuova IP di genere Action Espionage, nomenclatura che richiama istantaneamente la più famosa opera dell’autore giapponese ovvero la serie Metal Gear, per la quale lo stesso Kojima coniò la definizione di Tactical Espionage Action. Il progetto è ancora in fase embrionale ed il suo sviluppo attivo inizierà solamente dopo l’uscita di Death Stranding 2. In questo caso insomma abbiamo lunghi anni di attesa davanti a noi anche solo per poterne sapere qualcosa di più.
Per il momento è stato svelato il titolo: Physint, sempre che sia il nome definitivo e non semplicemente un working title. L’altra informazione che Kojima si è divertito a mettere sul piatto è il fatto che si tratta di un progetto in grado di assottigliare i confini tra videogioco e cinema. A chiusura dell’annuncio, un volo di drone ci mostra come esso sia stato dato dall’interno degli studi di Columbia Pictures, casa di produzione cinematografica di proprietà di Sony Pictures. Kojima ha infatti dichiarato che le componenti di regia, cast, look, tematiche, estetica e suono, pur mantenendo l’interattività alla base di ogni esperienza videoludica.
Insomma tra i due progetti presentati più il misterioso OD sviluppato in esclusiva per Microsoft e presentato all’ultima cerimonia dei TGA, non si può certo dire che Kojima Productions resti con le mani in mano. Attendiamo con trepidazione il 2025!
This post was published on 3 Febbraio 2024 12:00
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