In una serata come quella della State Of Play, una bella porzione di evento ès tato dedicato a Rise Of The Ronin, il nuovo titolo sviluppato da Team Ninja (Ninja Gaide, Nioh, Wo Long: Fallen Dinasty). La data d’uscita, già nota da tempo, è sempre più vicina e, grazie alla grande cornice offerta da Sony col suo evento, è stato possibile assistere a diversi minuti di gameplay che hanno aiutato anche a calarsi bene nel setting in cui prendo vita le vicende.
In un mondo videoludico estremamente variegato e stratificato, esistono delle case di sviluppo che, grazie a un passato glorioso, sono riusciti a conquistare il favore dei giocatori che, puntualmente, non vedono l’ora di immergersi in un loro nuovo titolo grazie all’uniformità di atmosfere e gameplay, che tale software house saprebbe costruire, andando a creare una zona franca per tutti quei giocatori che, nonostante si tratti di titoli nuovi, più o meno sanno già cosa aspettarsi.
Team Ninja rientra esattamente in questa categoria di software house. Si tratta di una team nato come costola prima di Tecmo, conferito poi all’interno di Koei Tecmo quando la società operò la fusione. Sotto lo stesso publisher, Team Ninja si è contraddistinto per la creazione di titoli dall’alto livello di sfida e dalle ambientazioni cupe, riuscendo a esplorare con ogni nuovo titolo, un aspetto molto specifico della cultura asiatica, dalla religione alla politica.
Nei primi anni 2000, Team Ninja passò agli onori della cronaca, grazie al suo lavoro sulla saga di Dead Or Alive, la celebre saga di picchiaduro dall’alto quoziente di divertimento. Una serie di titoli però, che li consacrarono come team e che permisero loro di avvicinarsi alla creazione dei titoli odierni, sono i Ninja Gaiden, degli action in terza persona usciti tra il 2008 e il 2012, che fecero appassionare tanti giocatori dell’epoca grazie a storie adrenaliniche e combattimenti molto difficili.
Negli ultimi anni, con l’arrivo sul mercato dei Souls di From e del filone da esso derivato, i Soulslike, Team Ninja ha subito una rivitalizzazione che ha permesso di tornare a far parlare di sé, con titoli che al netto di alcune rigidità, sono ancora oggi considerati come le più grandi alternative ai titoli From e ai più classici Soulslike: Nioh e Nioh2. Due titoli molto complessi ma estremamente divertenti, grazie a un combat system dinamico.
Il team ha, di recente, lavorato anche a Wo Long: Fallen Dinasty, titolo che riprendeva molto da Nioh ma offrendo una nuova visione del combat system di casa Team Ninja. Wo Long purtroppo, oltre a essere molto più sbilanciato dei predecessori, accusò dei problemi di prestazioni che ne inficiarono tanto il dialogo attorno, portandolo a passare abbastanza in sordina, in un anno come il 2023, in cui di Soulslike di razza se ne sono visti diversi (Lies of P, Remnant II).
Ora, il ritorno con Rise Of The Ronin, un titolo che cambia setting, cambia combat system e si propone come uno dei più grandi e ambiziosi realizzati dal team. Sarà davvero così? Ecco tutto quello che sappiamo a riguardo, anche grazie al trailer mostrato allo State Of Play.
Siamo sempre più vicini a una release che, siamo sicuri, farà la felicità di tutti gli appassionati del genere action hardcore. Allo State Of Play andato in onda il 31 gennaio, è stato mostrato un trailer di gameplay di Rise Of The Ronin, il nuovo lavoro di Team Ninja, su cui non vediamo l’ora di mettere le mani.
Il trailer ha permesso di avere delle conferme a notizie già diffuse sul gioco, oltre a una panoramica niente male delle varie opportunità di combattimento che il titolo offre. Rise Of The Ronin, è storicamente ambientato durante il periodo del Bakumatsu, uno de periodi più importanti per il Giappone, che vide il passaggio dal periodo Edo al periodo Meiji, cosa che significò anche progresso oltre ogni immaginazione.
Si tratta anche del periodo in cui iniziano a venir bandite le katane e in cui tanti stranieri, iniziano a vedere il Giappone come un porto commerciale sicuro, dopo che per centinaia di anni vari tira e molla avevano incrinato i rapporti con l’occidente. In Rise Of The Ronin, come non accade spesso in giochi del genere, ci muoveremo all’interno di periodo politicamente acceso, in cui diverrà estremamente importante prendere delle posizioni, schierarsi con un fazione piuttosto che con un’altra.
Rise Of The Ronin permetterà inoltre l’approccio al combattimento con varie armi, sia proprietarie della cultura giapponese, sia provenienti da quell’Occidente che al Giappone si appropinquava. Nel trailer infatti, oltre a lance e catene, vengono mostrate varie armi da fuoco e baionette, segno della contaminazione degli altri popoli.
Il titolo sarà un open world. Sarà possibile muoversi in maniera molto veloce ed efficiente tra le città come quello che è stato mostrato a Yokohama: il nostro protagonista, un ronin, un samurai senza padrone, potrà utilizzare un rampino per scalare rapidamente i tetti degli edifici e correre su di essi, per poi buttarsi giù da punti alti e aprire il cosiddetto “Avicula”, una sorta di aliante che permetterà di planare fino a terra, in cui ci attenderà il nostro cavallo.
I combattimenti mostrati, sembrano in parte richiamare quelli visti in Sekiro: Shadow Die Twice: viene infatti precisato che è prevista una meccanica di parry, per disarmare gli avversari e punirli con delle combo. Come in Sekiro, vi sarà una componente stealth, che permetterà di cogliere di sorpresa i nemici e punirli con attacchi continui o trarli a noi col rampino.
Il trailer prosegue poi a spiegare alcuni stralci di quella che sarà la storia, puntando tanto l’attenzione sul peso sociale e politico che il Bakumatsu ha, non solo su di noi, samurai senza padrone, ma su tutte le persone che ci circondano che, come noi, si ritrovano a vivere dei periodi di cambiamento repentino, tra guerre civili e attacchi di varia natura.
Non resta dunque che attendere l’uscita di Rise Of The Ronin, prevista per il 22 marzo 2024 in esclusiva per PlayStation 5!
This post was published on 2 Febbraio 2024 11:00
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