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Silent Hill raddoppia: le novità dello State of Play

Non uno, bensì due giochi della popolare IP horror di Konami hanno fatto mostra di sé allo showcase di Sony. Ecco tutti i dettagli.

Una delle serie survival horror più famose della storia dei videogiochi sta tornando, e in doppio formato. Nella cornice del PlayStation Showcase 2024, primo evento digitale dell’anno da parte di Sony, Konami ha svelato i suoi piani a breve termine per Silent Hill, in arrivo sul mercato con ben due titoli. Introdotti rispettivamente da Shawne Benson (direttrice del portfolio e delle Global Third Party Relations di SIE) e Motoi Okamoto (producer della serie), sono stati presentati un’avventura free-to-play disponibile da subito ed un breve aggiornamento su un remake a lungo atteso. Ecco tutti i dettagli.

Silent Hill: The Short Message

Nel corso della Silent Hill Transmission pubblicata lo scorso anno, Konami dimostrò la seria intenzione di risvegliare dal suo sonno l’IP di Silent Hill, proponendo un ventaglio di nuovi giochi ed esperienze. La prima di queste, ovvero la serie animata episodica Silent Hill Ascension, non ha esattamente centrato le aspettative della comunità di fan, proponendo un format ibrido di serie horror interattiva con molti limiti (qui la recensione ad opera di Michele Longobardi). Furono poi presentati altri progetti, ovvero Silent Hill Townfall (sviluppato No Code, e pubblicato da Annapurna), Silent Hill f (sviluppato da Neobards Entertainment) ed il progetto cinematografico Return to Silent Hill.

Non si era però mai fatto menzione di questo Silent Hill: The Short Message, vero e proprio shadowdrop da parte di Konami, che lo ha reso immediatamente e gratuitamente scaricabile tramite PlayStation Store. Concepito per essere un’esperienza esclusiva per gli utenti Sony e sviluppato in collaborazione con Hexadrive, si tratta di una breve avventura interattiva in prima persona completabile in una manciata di ore, che si propone di avvicinare i neofiti all’immaginario da incubo del franchise o di fungere da benvenuto antipasto ai veterani che attendono con impazienza il rilascio di un nuovo capitolo principale. Sulle pagine virtuali del PlayStation Blog lo stesso Okamoto lo descrive come un progetto sperimentale per l’azienda, interessata a capire quali meccaniche e concetti si possano esplorare all’interno del franchise adottando formati diversi dai capitoli classici della serie.

La storia di Silent Hill: The Short Message fa capo all’ansia tutta contemporanea legata al giudizio delle masse e all’utilizzo malsano dei mezzi di comunicazione telematici, che possono generare sofferenza nelle persone se utilizzati senza criterio (o peggio, a fin di male). Queste problematiche sono presenti specialmente nelle fasce d’età più giovani, in particolare tra gli adolescenti, il cui percorso di maturazione e ricerca di definizione di sé risente irrimediabilmente del giudizio degli altri. Bullismo e cyber-bullismo, ansia sociale e screditamento a mezzo social sono alcuni dei problemi più comuni che i ragazzi di oggi sono costretti ad affrontare. Tutto ciò si declina nella ricerca di Maya, una ragazza di origine giapponese misteriosamente scomparsa, da parte della sua amica Anita, che si avventura in un edificio diroccato denominato Villa, nella fittizia località di Kettenstadt in Germania. Ben presto le cose prenderanno una pessima piega, ed i connotati dell’edificio inizieranno a cambiare trascinando Anita nell’Otherworld, il mondo parallelo popolato da mostri che altro non sono che rappresentazioni subconscie degli animi tormentati dei protagonisti dei giochi della serie. Sta a voi vivere questa breve avventura per vedere come andrà a fine… sempre che ne abbiate il coraggio!

Silent Hill 2 Remake

Dopo il gradito e soprattutto inatteso antipasto rappresentato dal titolo free-to-play, ci si aspettava che un nuovo video del remake di Silent Hill 2 avrebbe costituito la portata principale. In realtà il nuovo trailer è stato troppo breve e confusionario per alimentare l’hype o fornire particolari dettagli aggiuntivi rispetto a quanto già sappiamo del progetto. Il secondo capitolo della serie è da molti il più amato, nonché il più sensato da riproporre in salsa di remake in virtù della sua storia autoconclusiva. Uscito in origine su PlayStation 2 nel lontano 2001, settò nuovi standard in merito alla narrazione e rappresentazione orrorifica nei videogiochi, imbastendo un potente e disturbante racconto di trauma e ricerca di redenzione. La storia fa capo a James Sunderland, giovane uomo che non ha ancora superato la morte della moglie per malattia occorsa tre anni prima. Con un misto di stupore ed inquietudine James riceve una lettera che porta proprio la firma della sua defunta moglie, che lo invita a raggiungerla a Silent Hill, amena cittadina lacustre nella quale la coppia si era concessa una vacanza poco prima della scomparsa di lei. Ritornare a Silent Hill innescherà una serie di eventi sempre più spaventosi che porteranno a dipanare il mistero, in un crescendo di terrore aberrante.

Silent Hill 2 era un survival horror in terza persona che mescolava esplorazione ambientale, risoluzione di enigmi, un sistema di combattimento piuttosto impacciato e un’atmosfera di brividi che ha assicurato notti insonni alla maggior parte di chi lo giocò all’epoca. Da quanto visto finora e come appare evidente anche da questo nuovo trailer, Bloober Team ha optato per una riproposizione estremamente fedele tanto delle cutscene quanto delle ambientazioni, tanto del design dei nemici quanto degli enigmi ambientali proposti, e ciò lascia il dubbio sul fatto se il team polacco abbia osato inserire delle aggiunte originali all’interno del gioco o abbia preferito limitarsi ad un aggiornamento grafico del titolo mantenendo inalterato tutto il resto. Alcune meccaniche e legnosità dell’epoca avrebbero senz’altro bisogno di una svecchiata, e ci auguriamo che Bloober sia intervenuta in proposito, ad esempio migliorando la mobilità generale del protagonista e la fluidità di alcune manovre offensive ed evasive. Il nuovo trailer fornisce davvero pochi elementi su cui speculare (a parte la presenza di una scritta su una aperte che lascia presagire un approccio più diretto ed esplicito degli sviluppatori alla trattazione del significato allegorico della storia) anche perché si compone quasi esclusivamente di segmenti di combattimento, quasi a voler suggerire una natura leggermente più orientata all’azione rispetto al gioco originale. Vediamo James attaccare varie creature aberranti con una varietà di armi differenti, sia oggetti contundenti sia armi da fuoco: dalla sbarra di ferro alla pistola fino al fucile, si tratta di soluzioni che erano contemplate già nel titolo originale, dunque nessuna sorpresa da questo punto di vista.

Se la perplessità suscitata dal proporre un trailer così tanto orientato all’azione è più che legittima in un fan storico del franchise, questo approccio è più comprensibile se lo si interpreta come il tentativo di attirare l’attenzione di chi ancora non ha esperienza della serie, ma conosce il genere di riferimento grazie a titoli recenti quali gli ultimi capitoli di Resident Evil, remake compresi. In quest’ottica, il montaggio rapido di sparatorie/scazzottate contro orde di mostri può aiutare il pubblico meno esperto ad istituire un’affinità mentale tra i due franchise, sebbene si tratti effettivamente di due approcci concettuali molto diversi allo stesso genere survival horror. D’altro canto un giudizio meno indulgente può semplicemente liquidare questo trailer come un mero “contentino” dato in pasto al pubblico, che dovrà attendere ancora a lungo prima di poter mettere le mani su un gioco i cui tempi di sviluppo si preannunciano tutt’altro che brevi: infatti nessuna data di uscita o finestra di lancio è stata comunicata per questo remake.

Da quando lo sviluppo della serie è stato affidato a studi occidentali ed il Team Silent originario è stato smantellato, non si può dire che Silent Hill abbia goduto di successi videoludici straordinari, tutt’altro. In questo caso tuttavia abbiamo qualche ragione di ottimismo in più, dato essenzialmente dalla reputazione che lo sviluppatore polacco Bloober Team si è costruita negli anni grazie a titoli quali Layers of Fear e The Medium, avventure di stampo horror che hanno fatto un uso sapiente dell’atmosfera e dei topoi del genere per imbastire narrazioni di spessore e di indubbio effetto. Se volete saperne di più sul questo talentuoso developer vi rimando alla mia #aDevStory in due parti che ripercorre tutte le tappe fondamentali della storia di Bloober Team.

This post was published on 2 Febbraio 2024 13:00

Alessandro Giovannini

Puoi scrivermi in modo sicuro a: alessandro.giovannini.1990@proton.me Cinema e videogiochi: le mie due più grandi passioni. Da bambino mi alzavo presto la mattina per giocare con il Sega Mega Drive II prima di andare a scuola; passavo i pomeriggi a guardare Terminator 2 fino a consumare il nastro della VHS; impiegavo le serate a cimentarmi nelle avventure grafiche di Lucas Arts su un glorioso PC con Windows 95 in compagnia di mio fratello. Poi è venuta la laurea in cinema, nonché le esperienze di redattore presso siti di informazione cinematografica e gaming. Su Player mi sono specializzato in analisi di mercato e monografie su developers e franchise storici della gaming industry. Ho anche lanciato la newsletter Gamer's Digest che offre una rassegna settimanale della principali novità dell'industria del gaming. Primo videogioco: The Adventures of Captain Comic (DOS) Videogioco console casalinga preferito: Final Fantasy VII (PSX) Videogioco console mobile preferito: Advance Wars (GBA) Piattaforme di gioco possedute: Super Famicom, Game Boy Color, Mega Drive II, PSX, PS2, PS3, PS4, Xbox One S, PC.

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