L’eterno meme di Doom che gira su qualsiasi cosa dotata di schermo continua, ma questa volta ha raggiunto livelli strabilianti.
Il mondo dei videogiochi ha fatto partire nel corso degli anni diversi meme, ovvero diversi tormentoni che qualunque appassionato di questo media ha sentito almeno una volta nella vita, soprattutto senza un preciso contesto: uno dei più famosi e che ancora continua ancora oggi è quello che riguarda Doom, il quale sarebbe così adattabile da poter essere avviato senza problemi su qualsiasi strumento elettronico dotato di schermo.
Negli anni questo meme è stato preso alla lettera da tantissimi esperti di informatica e di elettronica che hanno provato ad avviare il celebre titolo di Id Software davvero su qualsiasi strumento si trovassero in casa a disposizione: non parliamo solamente di vecchie console o vecchi computer, ma addirittura il televideo, come abbiamo potuto vedere nel dettaglio in questo articolo, e un test di gravidanza.
Ciò che però è successo negli ultimi giorni ha davvero dell’incredibile: un traguardo che supera di gran lunga qualsiasi tentativo fatto in passato, sia per quanto riguarda la capacità informatica delle persone che ci sono riuscite, sia anche solo per la fantasia per aver pensato a una cosa del genere.
Alcune persone, infatti, sono riuscite ad avviare Doom grazie a dei batteri: in particolare quelli che si possono trovare all’interno dell’intestino.
I batteri che sono stati utilizzati per questo strambo esperimento a metà tra biotecnologia e informatica dei videogiochi appartengono tutti alla specie Escherichia coli, un tipo di batterio molto comune che si può trovare nella parte più profonda dell’intestino di uccelli e mammiferi: di base questi batteri servono agli animali, tra cui l’uomo per la corretta digestione degli alimenti e mai avremmo potuto immaginare che venissero utilizzati per giocare a Doom.
L’Escherichia coli viene da anni studiato e monitorato in diversi ambiti della medicina e della biologia perché, pur essendo un simbionte dell’intestino, può anche comportare diverse malattie intestinali ed extra-intestinali.
Proprio per questo motivo sono stati utilizzati questi specifici batteri per cercare di avviare il software di Doom e portare a termine questa missione scientifica abbastanza bizzarra.
Questo curioso esperimento è stato progettato, costruito e portato avanti da una singola persona: la ricercatrice Lauren “Ren” Ramlan che opera al MIT, ovvero il Massachusetts Institute of Technology, uno dei più importanti centri di ricerca del mondo.
La ricercatrice statunitense ha raccontato e mostrato la sua opera d’ingegno sul suo personale canale YouTube in un video di circa 6 minuti nel quale mostra anche il risultato finale.
L’esperimento di Ramlan parte dalla creazione dello schermo sul quale far apparire Doom: questo display è stato ideato a partire proprio dalle cellule dei batteri di Escherichia coli che sono state disposte in modo da formare uno schermo di 32×48 a lunghezza 1 bit.
Si tratta di uno schermo abbastanza rudimentale dato che siamo abituati a giocare ai videogiochi almeno a 8 bit, ma chiaramente stiamo parlando di un esperimento particolare.
L’obiettivo della ricercatrice era quello di creare un display sul quale ogni cellula di batterio fungeva da pixel: ogni batterio di questo schermo particolare infatti presenta una proteina fluorescente in grado di illuminarsi ogni volta che riceve un impulso.
In questo modo è stato possibile illuminare i batteri-pixel in maniera tale da ricreare la vera e propria schermata di Doom.
Chiaramente, come affermato dalla stessa ricercatrice, giocarci è praticamente impossibile: secondo i calcoli, data il bassissimo frame rate dello schermo di batteri, ci vorrebbero circa 599 anni per completare l’intero gioco di Doom su questo display.
Le prestazioni sono dunque davvero molto scarse, ma in ogni caso solo vedere la schermata iniziale del gioco è un grandissimo traguardo.
This post was published on 1 Febbraio 2024 12:30
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