Se c’è una saga che più di altre meriterebbe di tornare nel mondo dei videogiochi di successo, questa è senza dubbio quella di Deus Ex. Purtroppo Embracer non la pensa nello stesso mondo ed ha bloccato dopo 2 anni di sviluppo la realizzazione del nuovo capitolo licenziando, nel mentre, personale dalla software house che ci stava lavorando.
Sono 12 mesi che nell’ambito dello sviluppo videoludico riceviamo solo e soltanto brutte notizie di vario genere; una cosa che accomuna però molte di queste è il fatto che provengano tutte da Embracer, il colosso svedese che dopo aver effettuato l’acquisizione di una montagna di società durante il corso degli anni passati (vi rimandiamo all’ottimo lavoro fatto da Alessandro Giovannini in merito), ha visto saltare un gigantesco investimento di quasi due miliardi di dollari e i suoi piani di sostenibilità sbriciolarsi come neve al sole.
Cosa fa un’azienda quando deve rimanere in piedi in questo situazioni difficili? Beh, ovviamente utilizza la carta del licenziamento ed è per questo che, nel giro di un anno e un mese, abbiamo visto andare via dall’industria oltre diecimila professionisti, in attesa che qualcuno li riassorba o che il panorama migliori. Embracer lo ha fatto sacrificando all’altare studi storici come Volition (quelli di Saints Row, anche l’ultimo che non è piaciuto a granché) o Free Radical, quelli di TimeSplitters.
L’ultima figura in questa lunghissima lista di vittime è Eidos Montreal, la software house che stava lavorando dietro al più doloroso dei brand da vedere cancellati: Deus Ex.
La saga di Deus Ex è una delle pietre miliari del mondo dei videogiochi; un vecchio adagio infatti recita che ogni volta che qualcuno ne cita il nome, qualcun’altro provvede a reinstallarlo sul proprio computer.
Con un primo capitolo realizzato all’inizio degli anni duemila, qualche capitolo intermedio e una saga prequel uscita tra la scorsa generazione e quella prima ancora, il brand di Deus Ex aveva tutte le carte in tavola per riacquistare il meritato successo, specie all’interno di un mondo dei videogiochi dove sempre più c’è la consapevolezza che anche i titoli complessi siano in grado di dire la loro commercialmente parlando.
Il rilancio della saga era stato affidato a Eidos Montreal dopo uno scambio di proprietà tra Square Enix e il colosso svedese dei videogiochi; l’annuncio dello sviluppo di questo nuovo titolo a sei anni di distanza dall’uscita del buon Mankind Divided aveva fatto tirare un sospiro di sollievo ai fan.
Con una comunicazione ufficiale su X, però, è arrivata la doccia fredda: Embracer, oltre ad aver cancellato il nuovo capitolo di Deus Ex (che per la cronaca era ancora in una fase iniziale di produzione), ha licenziato 97 dipendenti di Ubisoft Montreal toccando un po’ tutte le sezioni della software house: dallo sviluppo vero e proprio di videogiochi all’amministrazione e al supporto clienti.
“Il contesto economico globale, le sfide del nostro settore e la ristrutturazione globale annunciata da Embracer hanno raggiunto infine anche il nostro studio; mentre navighiamo in questi tempi difficili, il benessere del nostro team è la nostra priorità e ci impegniamo nel continuare a creare videogiochi di cui i giocatori potranno godere nel prossimo futuro.”
Secondo quanto riportato da RockPaperShotgun, Eidos Montreal sostituirà il suo lavoro su Deus Ex con un prodotto basato su un franchise originale; l’ultimo videogioco sviluppato dalla software house è stato il buon Marvel’s Guardian of the Galaxy uscito nel corso del 2021 e arrivato recentemente in forma gratuita su Epic Game Store grazie ai giveaway natalizi.
Purtroppo davvero scarse sono le speranze di chi voleva giocare prima o poi a un nuovo videogioco della saga di Deus Ex; questo è il secondo capitolo della saga che non vede la luce nonostante un abbozzo di sviluppo da circa dieci anni e, giustamente, gli appassionati, non possono far altro che disperarsi. L’ideale sarebbe il vedere un nuovo capitolo della saga realizzato dai maestri degli immersive sim, Arkane Studios, ma considerando che Redfall non è andato benissimo e che al momento sono al lavoro su un videogioco di Blade (che sarà comunque un Immersive Sim), mi sà che in molti dovranno mettersi l’anima in pace.
JC Denton, Adam Jensen e tutto quell’universo lì sta lentamente finendo nel luogo dove i videogiochi vanno a morire: il dimenticatoio; fortunatamente i vecchi videogiochi sono ancora disponibili e, in tal senso, è bene sapere che Steam li dà via molto spesso con sconti particolarmente aggressivi; non perdeteveli per nessun motivo.
Altri cento lavoratori abbandonano contro la loro volontà il mondo dei videogiochi; l’ennesima brutta notizia che va verso la conclusione di un Gennaio 2024 dove abbiamo già visto oltre 6000 licenziamenti nel settore, con grandi nome come Riot o Twitch lasciare a casa tantissimi professionisti.
This post was published on 31 Gennaio 2024 10:00
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