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I viaggi rapidi sono per i giochi noiosi | Il director di Dragon’s Dogma 2 la tocca piano

Viaggi rapidi si o viaggi rapidi no? Questo è il dilemma. È forse più nobile soffrire, nell’intimo di un paesaggio spoglio, le pietre e i props in grado di non regalare nessuno stimolo visivo o di gioco o imbracciare il viaggio rapido, contro la noia di uno spostamento in un mondo vuoto, e viaggiando a piedi mettere fine al malessere grazie ai tanti stimoli che è in grado di regalare un bel gioco? Annoiarsi, dormire, forse disinstallare.

Dragon’s Dogma 2 sempre più vicino

Il mondo degli RPG, nei videogiochi, è da sempre uno dei più attivi e in grado di regalare tantissime emozioni ai giocatori, che da un videogioco non aspettano altro che perdersi in un mondo fantastico, in cui draghi, cavalieri, non morti e creature di varia natura infestano la tranquillità delle avventure che ci si prepara a vivere. Gli RPG hanno avuto varie interpretazioni, al variare della software house dietro allo sviluppo.

Bethesda, per diversi anni, ha rappresentato l’obiettivo da raggiungere: titoli come quelli appartenenti alla saga di The Elder Scrolls, (Morrowind, Oblivion, Skyrim) o i vari Fallout, hanno rappresentato per i giocatori la cosa più vicina a una simulazione di mondo immaginario, in cui perdersi e immergersi, percependo allo stesso tempo la vita di quei personaggi e di quelle situazioni così estremamente tridimensionali nella messa in scena.

Bethesda ha portato dunque, diverse software house a inseguire il successo di quel genere, l’RPG con ambientazione fantasy, che aveva fatto innamorare i giocatori. In questo modo per esempio, nacque Demon’s Souls, il capostipite dei Soulslike che nel 2009 permise a From Software di sfondare anche e soprattutto in Europa e negli Stati Uniti, permettendo a Hidetaka Miyazaki di proporre la sua idea di mondo dark fantasy.

Sempre dal Giappone in quel periodo, arrivò un titolo che nonostante con gli anni sia passato sempre più in sordina, non è stato dimenticato dai fan che al tempo adorarono un mondo fantasy anomalo, dominato da strane creature e in cui gli umani dovevano tentare di sopravvivere, destreggiandosi su cose più grandi di loro. Letteralmente. Da Capcom, nel 2012, arriva Dragon’s Dogma, un titolo atipico in cui il combat system riusciva a dare una nuova dimensione a quel genere, così tanto spremuto ma che aveva ancora tanto da dare.

Tra le tante atipicità presenti nel gioco, oltre al combattimento che univa elementi action alla meccanica dell’arrampicata su nemici giganti, similmente a quanto visto in Shadow of the Colossus, ve n’era una che a ripensarci oggi, potrebbe addirittura rappresentare un discrimen tra chi sceglie di acquistare il gioco e chi: i viaggi rapidi. In Dragon’s Dogma non vi era una vera e propria meccanica di viaggi rapidi e non vi erano mezzi di trasporto. Ci si doveva spostare a piedi o affidandosi a consumabili molto costosi, per effettuare dei teletrasporti solo verso alcune limitate e designate destinazioni.

Ma c’era un motivo dietro questa scelta?

I viaggi rapidi solo nei giochi noiosi?

Hideaki Itsuno

Sul discorso “viaggi rapidi”, da sempre uno di quegli elementi di gameplay che fa tanto discutere i giocatori, tra chi ama godersi ogni sprazzo di paesaggio messo a disposizione grazie a lunghe camminate e chi, invece, ricerca più concretezza e preferisce teletrasportarsi direttamente alle mete che gli permetteranno di completare la missione, si è inserito Hideaki Itsuno, il game director di Dragon’s Dogma 2.

Itsuno, durante un’intervista, ha infatti dichiarato di starsi dedicando corpo e anima a rendere interessanti gli spostamenti nel nuovo Dragon’s Dogma 2, così da evitare anche solo di sentire l’esigenza dei viaggi rapidi. Il suo obiettivo è che, i giocatori possano “viaggiare normalmente e godersi il mondo attorno a loro”. Le sue dichiarazioni si sono però spinte oltre, finendo col parlare di come la meccanica dei viaggi rapidi sia stata calata nell’industria.

Secondo Itsuno infatti, se si arriva a lamentarsi del fatto che camminare in un videogioco sia l’unico modo per spostarsi, sarebbe “un problema soltanto perché il tuo gioco è noioso”. La soluzione, secondo lo sviluppatore, sarebbe semplice:“rendi gli spostamenti divertenti”. Il mondo di gioco, secondo Itsuno, va scoperto perché, al suo interno, ci sono cosa da scoprire. Questa sua filosofia, così tagliente, si ripercuoterà sul suo nuovo titolo.

Nel primo Dragon’s Dogma, come detto poc anzi, non vi erano viaggi rapidi se non in rarissimi casi, obbligando il giocatore a muoversi a piedi tra tutti i pericoli che potevano intralciare la sua strada e quella del suo party. Beh, in Dragon’s Dogma 2 la situazione non sarà tanto diversa: non vi saranno viaggi rapidi, se non in per specifiche tratte che non andranno dunque a minare il concetto di camminata in lungo e in largo per la mappa. Attenzione però a utilizzare i carri per spostarvi nel gioco: dei banditi potrebbero assalirvi.

Itsuno ha però concluso che, quando i viaggi rapidi sono ben eseguiti e integrati nel gioco in maniera intelligente, questi siano “convenienti“, un buon mezzo per accorciare ridondanze esplorative.

Dragon’s Dogma 2 è il nuovo titolo di Capcom e uscirà il 22 marzo 2024 per PlayStation 5, Xbox Series X/S e PC.

This post was published on 25 Gennaio 2024 8:30

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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