CD Projekt Red, una delle software house che, negli ultimi anni, ha più diviso l’opinione dei fan videoludici che si sono trovati a vivere un turbinio d’emozioni: il passaggio da software house amica dei giocatori a vero e proprio male dell’industria è stato repentino. Pare che adesso, la compagnia polacca sia in fase di ripresa costante e, sulla scia di questa riacquisita fiducia, tendono a non lesinare sulle dichiarazioni riguardo i prossimi giochi, attualmente in sviluppo.
Quella dei polacchi di CD Projekt Red è una storia decisamente singolare. I videogiocatori, negli anni, per via di tante esperienze negative che, tendenzialmente, sono quelle che restano più impresse, hanno iniziato a sviluppare una certa malizia verso la benevolenza di certe case di produzione videoludica, ree di proporre giochi incompleti, mal fatti o modelli di business che in tanti tendono a ritenere dannosi. Ma per CDPR, il discorso è ed è stato diverso.
Facciamo un piccolo recap.
CD Projekt Red nasce come una piccola casa di sviluppo di videogiochi in un paese in cui i videogiochi non sono proprio il mercato trainante. Esistevano piccole realtà di sviluppo ma nulla di troppo impattante su un mercato globale, fortemente dipendente da USA e Giappone, tolte alcune eccezioni. Il lavoro di CDPR però si rivela costante e pregno di cuore, visto che già dagli inizi prendono una scelta abbastanza rischiosa, rivelatasi poi una delle più lungimiranti.
Acquisite le dovute licenze, iniziano a sviluppare dei titoli basati sull’universo di The Witcher serie di romanzi scritti da Andrzej Sapkowski, che all’epoca non erano sicuramente all’apice della popolarità. Il primo titolo della saga videoludica, si rivela abbastanza legnoso nelle meccaniche, che spesso sfiorano la frustrazione ma ciò che non gli manca è una storia scritta bene e personaggi interessanti, oltre che un’ambientazione molto curata.
Nel 2011, a 4 anni di distanza, esce The Witcher 2: Assassins of Kings, un sequel che prende quanto di buono fatto dal primo titolo e lo amplia in maniera esponenziale, tra lo sgomento generale dei giocatori che si ritrovano tra le mani un’avventura molto più matura dal punto di vista del gameplay che, al netto degli anni passati, conserva un ottimo grado di fluidità e di varietà, oltre alla classica storia scritta come Dio comanda.
E poi, arriva il 2015. L’esperienza di CDPR ha fatto passi da gigante, i polacchi sanno bene adesso cosa fare e come farlo ed è così che arriva sul mercato The Witcher 3: Wild Hunt, uno dei titoli più apprezzati di quell’anno videoludico e uno dei più discussi, anche dopo tanti anni dalla sua uscita. Il successo che investe la software house è devastante, non si parla d’altro e tutti gli occhi iniziano a essere puntati sul loro successivo progetto.
Di Cyberpunk 2077 si è detto tanto: un’uscita disastrosa, un mea culpa di CDPR, una ripresa a testa bassa e un DLC che ha fatto finalmente felici tutti i fan che non volevano altro che un titolo degno del nome che la casa di produzione era riuscita a costruirsi. Ora che lo cose vanno di nuovo bene, con una nuova consapevolezza, si tende il collo ai prossimi progetti e alcune novità potrebbero essere decisamente interessanti.
Cyberpunk 2077, all’uscita, non era soltanto un colabrodo tecnico ma era, soprattutto, manchevole di tante funzionalità annunciate durante lo sviluppo e poi misteriosamente scomparse. Si andava dal classico cut content di normale amministrazione come le varie meccaniche per il parkour (tipo camminare sui muri) fino a elementi goffamente mascherati (la definizione di ‘RPG’ rimossa da Steam a ridosso dell’uscita).
Una feature che, secondo i primi annunci, sarebbe dovuta arrivare con le varie patch e che poi, in realtà, ha finito col venire cancellata è il multiplayer. CP2077 aveva un’infrastruttura estremamente instabile e gli sviluppatori di CDPR hanno preso la saggia decisione di far funzionare a dovere il single player, prima di lanciarsi in sfide più grandi di loro. I giocatori però, non sono stati così indulgenti, non condividendo la decisione.
A dare una nuova speranza però, negli ultimi giorni, arrivano alcune dichiarazioni riguardo i futuri progetti dell’azienda, che oltre al lavoro su una nuova trilogia dedicata a The Witcher, pare star lavorando anche sul sequel di Cyperunk, denominato al momento soltanto “Project: Orion”. Al progetto, che secondo quanto riferito è ancora alle fasi iniziali, starebbero lavorando circa 80 persone. Questo perché, la priorità al momento è il progetto denominato Polaris, cioè il nuovo titolo di The Witcher.
Una cosa che da CDPR si sono lasciati sfuggire però, è che ‘Cybperunk 2’ potrebbe avere funzionalità multiplayer al suo interno. Cosa che, se aggiunta alle varie migliorie promesse in termini di gameplay e costruzioni delle storyline, lo porterebbe a un livello sicuramente più interessante e profondo del predecessore. Al momento però, le informazioni diffuse sono davvero esigue. In CDPR hanno be imparato l’importanza dell’esporsi solo quando si ha qualcosa di concreto da mostrare. Siamo fiduciosi che andranno coi piedi di piombo, nell’annunciare le prossime feature dei loro titoli.
Non si può certamente non avere una certa dose di hype, che andrebbe però quantomeno controllata. L’ultima volta c’eravamo tutti quando è successo quel che è successo. Al momento dunque, restiamo in attesa di notizie.
This post was published on 23 Gennaio 2024 10:00
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