Dopo 15 arriva sta arrivando un nuovo capitolo principale della serie, con tante novità.
18 anni sono trascorsi dalla pubblicazione di Dawn of Mana (2006), ultimo capitolo principale della serie Mana che fece capolino nel 1991 con Seiken Densetsu: Final Fantasy Gaiden, uscito negli USA come Final Fantasy Adventure e in Europa come Mystic Quest. Certamente dal 2006 a questa parte il franchise non ha smesso di popolare i nostri scaffali videoludici, tramite la pubblicazione di spin-off, collezioni, remake ed giochi mobile, l’ultimo dei quali risale al 2022 ed è lo sfortunato Echoes of Mana che è durato poco più di un anno prima di essere rimosso dagli store il 15 maggio dello scorso anno. La serie Mana non ha mai avuto la stessa eco mediatica di Final Fantasy o Dragon Quest, ma è comunque un’IP storica di Square Enix che è del tutto intenzionata a ridarle il lustro che merita. Il palcoscenico del Developer Direct 2024 è sembrata la piattaforma ideale tramite cui presentare Visions of Mana, nuovo capitolo della serie principale e primo videogioco del franchise ad approdare su console Xbox. Scopriamo i dettagli della presentazione.
Fantasia infinita
La presentazione di Visions of Mana è stata affidata a Masaru Oyamada, producer storico della serie, e di Koichi Ishii, creatore della stessa, per offrire uno sneak peek sul nuovo episodio in sviluppo Visions of Mana. Attualmente Ishii non è più parte della scuderia Square Enix, ma ha collaborato al titolo come designer delle creature del gioco, assicurando la continuità estetica del franchise. A lui inoltre si deve la creazione di quello che è destinato a diventare la mascotte del gioco, ovvero il pikul: un animale nato dalla fantasia del designer che ha mescolato le forme di un Yorkshire terrier con quelle di un pangolino, per dar vita ad una tenera e maestosa creatura che rappresenterà il principale mezzo di locomozione all’interno del mondo di gioco.
Visions of Mana è infatti un JRPG a mondo aperto, in cui avremo facoltà di esplorare in lungo e in largo un mondo coloratissimo e dalle tondeggianti forme in cel shading. Al di là del suo aspetto kawaii, tuttavia, il titolo promette un discreto livello di sfida, anche perché non si tratta di un classico gioco di ruolo a turni bensì di un action-RPG, che non mancherà di impegnare il giocatore in combattimento dinamici in cui destreggiarsi combinando concatenazioni di attacchi fisici e magici, anche a mezz’aria, ed un sistema di abilità associate a particolari armi Elementali, un punto fermo della serie. Ogni attacco messo a segno in questo modo avrà effetti particolari, il cui utilizzo sapiente potrà capovolgere le battaglie a nostro favore. Poco o nulla invece è stato svelato dal punto di vista della narrativa, se non l’assicurazione del fatto che i canoni classici della serie saranno mantenuti, dunque i riferimenti al potere di Mana, alla leggendaria Mana Sword e ad un manipolo di avventurieri che parte per un’epica missione: insomma le premesse sprizzano fantasy classico da tutti i pori, il che renderà probabilmente fruibile il gioco anche a chi non conosce affatto la serie, oltre a poter costituire un entry point perfetto anche ai totali neofiti del genere.
Come ciliegina sulla torta, non poteva mancare un riferimento alla colonna sonora del gioco: Square Enix ha nelle musiche dei propri giochi uno dei suoi cavalli di battaglia, e Visions of Mana promette di non fare eccezione, anche perché il recupero di alcuni motivi classici di episodi precedente e la composizione di nuovi temi ha portato la colonna sonora del titolo a consistere di oltre 100 tracce musicali, un corpus notevole sarà in grado di allietare le orecchie del giocatore per molte decine di ore.
Visions of Mana arriverà su Xbox Series X|S e PC nel corso dell’estate.
Una squadra vincente?
Dell’attuale composizione delle divisioni interne di Square Enix non si sa moltissimo, ma in base all’ultima suddivisione nota essa dovrebbe consistere di quattro gruppi, e in particolare la serie Mana sarebbe in capo alla Creative Business Unit IV, supervisionata da Hirokazu Nishikado, che ha ricoperto varie ruoli produttivi sia per la serie suddetta sia per Final Fantasy. Il director del gioco non è stato ancora reso noto, in ogni caos la presenza di Ishii e di Oyamada (già produttore di Trials of Mana e Legends of Mana) dovrebbe assicurare quella continuità autoriale necessaria in un prodotto del genere. A differenza di FF infatti la serie Mana tende al conservatorismo delle sue meccaniche e topoi narrativi, un po’ sulla scia di Dragon Quest.
Koichi Ishii, del resto, come dicevo prima non è attualmente impiegato presso Square Enix, sebbene ne abbia fatto parte fino al 2006 (ha lavorato ai primi tre titoli di FF, oltre che ai primi Mana e a SaGa Frontier). L’anno successivo infatti ha fondato Grezzo, sviluppatore indipendente che ha lavorato ad una serie di progetti in co-development tanto con studi Square quanto Nintendo, oltre che autore in proprio di diversi videogiochi tra cui l’action-RPG Ever Oasis (2017) per Nintendo 3DS e il recente racing game Jet Dragon (2023) per Apple Arcade.
Insomma malgrado la quasi totalità delle identità di chi lavora a Visions of Mana siano ignote al grande pubblico, la sensazione è che il progetto trabocchi di passione e dell’esperienza di uno staff guidato da supervisori veterani del settore, in grado di assicurare tanto la fedeltà alla tradizione quanto la freschezza della novità. Incrociamo le dita per questo graditissimo ritorno del franchise Mana, augurandoci che il titolo abbia le carte giuste per dare ulteriore lustro ad un marchio storico del videogioco di ruolo alla giapponese.