Nella cornice del Developer Direct 2024 è stato mostrato il primo trailer ufficiale del titolo.
Affilate le…fruste! Il dottor Jones sta finalmente per tornare sottoforma di videogioco, un medium che ha dato vita ad alcune delle sue più fortunate avventure. Erano parecchi anni che non si producevano videogiochi di Indiana Jones, ma qualche anno fa Lucasfilm Games si è finalmente decisa a concedere la licenza a MachineGames, team svedese di proprietà di ZeniMax, e quindi parte della scuderia Microsoft. E proprio al Developer Direct 2024 tenutosi in settimana, l’azienda di Redmond ha deciso che fosse arrivato il momento di svelare al pubblico qualche informazione in più su questo attesissimo progetto, a partire dal suo titolo ufficiale: Indiana Jones e l’antico Cerchio.
La X segna il punto
Nel 1937, il dottor Jones divide la sua vita tra pazze avventure archeologiche in giro per il mondo e tranquille giornate di insegnamento al Marshall College di New York. Ma la quiete universitaria è turbata dall’incursione notturna di un misterioso individuo, che ruba dalla collezione dell’università un manufatto apparentemente di scarsa importanza. Ciò basta a stimolare la curiosità del professore che, indossata l’iconica giacca di pelle e arrotolata l’ancor più iconica frusta, partirà per un’avventura che lo porterà letteralmente in giro per il mondo, per scoprire il segreto del misterioso antico Cerchio e per fronteggiare schiere di nazisti che per un motivo o per l’altro si frapporranno sul suo cammino. Indy potrà contare sull’aiuto di Gina (che ha le fattezze e la voce dell’attrice italiana Alessandra Mastronardi), un’audace reporter investigativa con cui condividerà molte peripezie, e dovrà vedersela con una pericolosa nemesi, lo psicologo nazista Emmerich Voss, genialoide fanatico ossessionato dalla manipolazione mentale.
Insomma gli ingredienti per una grandiosa avventura alla Indiana Jones ci sono tutti, e il gioco promette di farci girare il mondo proponendoci una pletora di location differenti, da New York al Vaticano, dalle vette dell’Himalaya alle piramidi egizie, in una girandola di situazioni assurde, azione adrenalinica, imperscrutabili misteri archeologici e una sana dose di umorismo. Canonicamente parlando, l’avventura di Indiana Jones e l’antico Cerchio si colloca tra gli eventi del primo e terzo film della serie, ovvero tra I predatori dell’Arca Perduta (ambientato nel 1936) e L’ultima crociata (che si svolge nel 1938). Abbiamo quindi un Indy nel fiore del vigore fisico e mentale (al contrario della versione senile dell’ultima pellicola a firma James Mangold) che se la vedrà con i suoi nemici storici, i perfidi nazisti invasati di esoterismo e in cerca di antichi manufatti dai poteri straordinari. Fa estremamente piacere osservare come l’avatar del nostro protagonista abbia conservato le fattezze di Harrison Ford, il solo e unico Indiana Jones per quanto mi riguarda!
Il gioco è un action-adventure in prima persona, con occasionale passaggio della telecamera in terza persona in alcuni momenti particolarmente acrobatici e/o spettacolari, ed il gameplay sarà un mix di esplorazione, combattimento e risoluzione di enigmi. Gli sviluppatori di MachineGames hanno sottolineato come il design del gioco premi l’astuzia del giocatore, che avrà una certa libertà di approccio alle situazioni, ad esempio potrà decidere se ingaggiare i nemici frontalmente o optare per un’infiltrazione stealth: studiando il comportamento e le ronde avversarie sarà possibile aggirali o sorprenderli.
Nel caos le cose vadano male, Indy potrà contare su una varietà di armi, dalle sue nude mani alle pistole, oltre che alla sua fidata frusta, con cui potrà colpire ma anche disarmare gli avversari. La frusta è stata oggetto di grande lavoro da parte di MachineGames, che ne ha onorato lo status iconico rendendola uno strumento multiuso: non solo arma da combattimento, ma vero e proprio strumento di esplorazione, dato che potremo usarla a mo di rampino o di liana per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili.
Ma una grande porzione di gioco sarà dedicata all’esplorazione e ai rompicapo, che a quanto apre saranno numerosi, non tutti obbligatori (e chissà quali premi spettano a chi riuscirà a risolvere tutti quelli opzionali!) e totalmente immersi e coerenti con le rispettive ambientazioni. Trafficare con gli antichi marchingegni di legno e di corda o innescare ancestrali ingranaggi di pietra sarà un passatempo che non vediamo l’ora di intraprendere. Il tutto corredato da un comparto tecnico che ha fatto bella mostra di sé sia dal punto di vista del dettaglio grafico che degli effetti di luce e particellari. Degna di nota, anche se solo ad una primissima impressione, la colonna sonora composta da Gordy Haab, la cui ispirazione diretta dalle celebri melodie di John Williams fa subito scaldare il cuore.
Indiana Jones e l’antico Cerchio uscirà su Xbox Series X|S, PC e Games Pass entro l’anno, ma per il momento Microsoft non si è sbilanciata nel fornire una data di uscita precisa.
Alla ricerca dei giochi perduti
Indiana Jones, l’abbiamo già detto, è andato a braccetto con il medium videoludico fin dal suo esordio nelle sale cinematografiche. Il primissimo videogioco di Indy fu infatti Raiders of the Lost Ark sviluppato per Atari 2600 e pubblicato nel 1982, un anno dopo l’uscita del film. Negli anni, ad ogni uscita delle trilogia cinematografica corrispose un adattamento videoludico, di cui venivano realizzati port sulle più svariate piattaforme, dai computer alle console. In particolare, furono amatissime le due avventure grafiche sviluppate da LucasArts a cavallo tra gli anni ’80 e ’90: Indiana Jones and the Last Crusade (1989) e soprattutto Indiana Jones and the Fate of Atlantis (1992), che adattò la formula classica dei punta-e-clicca dello studio ad un’avventura completamente originale e talmente amata dal pubblico che per un po’ d tempo si ventilò addirittura l’ipotesi di trarne un film!
L’esordio nelle tre dimensioni avvenne nel 1999 con l’uscita di Indiana Jones e la macchina infernale, un action-adventure molto debitore di Tomb Raider nelle sue meccaniche esplorative, che nella sua versione italiana poteva vantare il doppiaggio di Michele Gammino, doppiatore storico di Harrison Ford che lo ha doppiato in tutti i film della serie tranne Il tempio maledetto. In seguito la stella videoludica di Indy a iniziato ad offuscarsi, a causa dei consensi modesti raccolti da Indiana Jones e la tomba dell’imperatore (2003) e da una serie di titoli minori destinati al segmento mobile. L’ultimo titolo degno di nota è LEGO Indiana Jones 2: L’avventura continua (2009), che è anche l’ultimo videogioco sviluppato dedicato all’archeologo più famoso del mondo. Insomma è passato troppo tempo dall’ultima volta che abbiamo potuto vestire i panni del dottor Jones in salsa videoludica, e il nuovo lavoro di MachineGames sembra avere tutte le carte in regola per farci vivere un’altra memorabile avventura di Indy!
Infine, vi rimando al recap del Developer Direct 2024 per scoprire tutti gli altri giochi presentati!