Quando un anno finisce, una delle attività su cui più ci si diverte a perdere un po’ di tempo, è fare un resoconto di quanto ci si è visti passare davanti agli occhi per tutto l’anno trascorso, tirando le somme, cercando di capire quanto di buono sia stato dato in pasto al pubblico. Netflix, nel 2023, ha aggiunto al suo catalogo alcune serie molto interessanti, degne di nota. Ad attirare l’attenzione, sono tre serie animate, di indiscusso pregio.
Netflix è una piattaforma di contenuti in streaming, tra le più importanti e famose che esistano, tanto da rappresentare un po’ il termine di paragone quando si finisce col confrontare tutte le possibilità, di cui gli spettatori possono usufruire per guardare contenuti online. Si tratta di una delle piattaforme dalla più alterna fortuna: vista inizialmente come una chimera per noi italiani, che fino a qualche anno fa, mai avremmo sperato di poter assistere al suo avvento nel nostro paese.
Poi, quando effettivamente Netflix approdò su terra italica, tra l’incredulità generale, la gioia fu incontenibile e per un attimo, in tanti dimenticarono l’ebrezza della pirateria, sostituita da un servizio sicuro, veloce e immediato a un prezzo decisamente accessibile a chiunque, grazie anche a quella possibilità di poter dividere l’abbonamento con amici e parenti, rendendo il tutto ancora più accessibile.
Proprio la divisione degli account tramite la condivisione della stessa password, ha rappresentato nell’anno appena trascorso, il pomo della discordia, nella diatriba che vedeva da un lato Netflix che mai aveva espressamente permesso tale operazione e dall’altro lato, i consumatori che, tronfi di un non meglio precisato auto assegnato diritto consuetudinario, rimanevano attoniti davanti all’annuncio di Netflix di impedire la condivisione dell’account con persone che non vivevano sotto lo stesso tetto. +
Inutile negare che Netflix abbia vissuto un periodo di crisi, non tanto a livello economico, lato sotto il quale è riuscita a tenere botta in maniera ottimale, ma dal punto di visto sociale e comunicativo, il risultato è stato disastroso. Il minimo che la piattaforma poteva fare per recuperare terreno, era proporre una stagione di prodotti originali, all’altezza dei palati più raffinati.
Il 2023 si è concluso e non si può dire che Netflix non abbia proposto visioni interessanti. In questo articolo, vi proporremo tre serie animate che, nell’anno appena trascorso, hanno fatto strabuzzare gli occhi a tutti gli appassionati.
Naoki Urasawa è un nome che tutti gli appassionati di anime a manga, conosceranno in maniera più o meno approfondita grazie anche all’opera di divulgazione messa in atto, da diverse figure di spicco del panorama manga italiano. Come se non bastasse il maestro Urasawa, autore di veri e propri capolavori del fumetto orientale contemporanea come 20th Century Boys, Monster e Billy Bat, sul finire del 2023 è stato ospite del Lucca Comics&Games, la più grande fiera italiana dedicata al mondo “nerd”, in cui sottoponendosi a diverse interviste, ha fatto trapelare tanto del suo mondo, della sua filosofia e del suo modo di fare fumetti.
Su Netflix, è approdata una serie anime, tratta da un’opera di Naoki Urasawa, tra le più significative della sua produzione: Pluto.
Pluto è una storia che, oltre a raccontare un classico intreccio alla Urasawa, dove la scienza e la fantascienza incontrano i dubbi morali e la forte etica di ogni personaggio, si rivela un vero e proprio omaggio a uno dei suoi maestri più influenti: Osamu Tezuka, il Dio dei Manga, un’icona del fumetto nipponico, da cui Urasawa pare aver assorbito perfettamente la poetica.
Per tutti quelli che amano Urasawa, per tutti quelli che amano Tezuka, per tutti quelli che hanno amato le vicende di Astroboy, ecco che arriva Pluto, una rivisitazione di una parte della storia originale di Tezuka, tutto calato tra le mani di un Naoki Urasawa che rende Tetsuwan Atom un personaggio che pare uscito dalla fase “gegika” della produzione tezukiana, regalandogli una nuova vita, in un mondo che rischierebbe di dimenticarsene.
Pluto è composto da 8 episodi (conclusa) dalla durata che varia dai 55 ai 71 minuti a puntata. Da qualche settimana inoltre, è stato aggiunto il doppiaggio italiano, così da rendere più agevole la visione a tutti i tipi di pubblico.
Una delle migliori serie che parla del Giappone, non è stata prodotta in Giappone.
Potrebbe essere questo il perfetto riassunto di Blue Eye Samurai, serie franco-statunitense animata dallo studio francese Blue Spirit. Si tratta di una serie animata, ambientata nel periodo Edo (periodo che va dal 1603 al 1868 che prende il nome dalla capitale dell’epoca, Edo appunto, vecchio nome di Tokyo).
Una serie nata dall’idea di una coppia, marito e moglie, tali Michael Green e Amber Noizumi, con la voglia di raccontare la storia di Mizu, una ragazza di “sangue misto”, giapponese e “gaijin” (caucasico), costretta a nascondere la caratteristica che più la distinguerebbe, in quel mare di violenza che è il Giappone del XVIII secolo: gli occhi blu, coperti sapientemente da occhiali scuri. Mizu dovrà pure fingersi un uomo.
Quella di Mizu è una storia di violenza, la sensazione che più di altri ha conosciuto sin dalla nascita, in una terra ammantata di razzismo in cui la giovane spadaccina si farà strada, armata di una katana dalla forgia decisamente… inusuale.
Una serie non adatta a stomaci deboli, che riprende tanto dal cinema “pulp”, in cui il sangue diventa un elemento scenico, in grado di dare una tintura unica agli spazi bianchi, grande metafora della vuotezza d’animo che ammanta i tanti personaggi che circondano Mizu nel suo viaggio di vendetta.
La serie è composta da 8 episodi dalla durata che varia dai 35 ai 62 minuti a puntata. A rassicurare è anche il già avvenuto annuncio di una seconda stagione, già in produzione e di prossima uscita.
Come per il caso di Pluto, anche Scott Pilgrm – La Serie (Scott Pilgrim Takes Off in originale), è una serie tratta da un fumetto preesistente e, anche in questo caso, parliamo di uno di quei fumetti diventati ormai un’opera di cult per gli appassionati: partorito dalla mente dell’artista canadese Bryan Lee O’Malley, Scott Pilgrim è il personaggio di una serie di graphic novel pubblicate tra il 2004 e il 2010.
L’opera si è sempre prestata, estremamente bene, a varie riproposizioni e rivisitazioni in altri media, come quello cinematografico col film Scott Pilgrim vs. The World, con la direzione di Edgar Wright e la presenza nel cast di Michael Cera e Mary Elizabeth Winstead; con lo stesso titolo, è stato anche sviluppato un videogioco dedicato al mondo di O’Malley, dai creativi di Ubisoft Montreal: il risultato è stato un picchiaduro 2D di ottima fattura, coloratissimo, dal piglio fortemente arcade, in grado di regalare continui stimoli visivi a schermo e col plus di poter essere giocato anche con amici online.
Scott Pilgrim Takes Off prende tutti gli elementi che hanno caratterizzato la storia di Scott Pilgrim, dal suo autore originale sino al cast del film, per tirare fuori una storia alternativa che punta a sorprendere, puntando su argomenti che hanno fatto la fortuna delle varie reiterazioni del personaggio e dei comprimari. Si tratta di una serie anime ONA (originale net anime = anime sviluppati appositamente per la diffusione su piattaforme di streaming online) diretta da Abel Gòngora.
La serie è composta da 8 episodi dalla durata media di 27 minuti a puntata, probabilmente già conclusa, almeno secondo le ultime dichiarazioni di O’Malley che, per ora, non ha piani o idee per una seconda stagione.
This post was published on 13 Gennaio 2024 8:00
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