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Netflix Games farà scontenti tutti i suoi abbonati | Brutte notizie per la piattaforma

L’ecosistema digitale dei servizi di abbonamento videoludici è diventato assai variegato nel corso degli ultimi anni. Infatti, oltre ai classici Nintendo Switch Online, Playstation Plus e Game Pass (che attualmente è quello migliore in circolazione), ne sono spuntati di nuovi e che potremmo definire minori, come per esempio Apple Arcade, Google Play Pass e soprattutto il nuovo arrivato: Netflix Games, di proprietà dell’omonima compagnia americana che fornisce il servizio di streaming più conosciuto al mondo. Ebbene in futuro arriveranno degli importanti cambiamenti, ma non dei migliori.

Netflix Games, che cos’è?

Esso consiste nel servizio di abbonamento videoludico di Netflix dedicato a tutti gli iscritti che hanno un piano attivo. Netflix Games permette di accedere a un certo numero di giochi che possono essere utilizzati direttamente sui dispositivi Android (smart-phone e tablet) e iOS (iPhone, iPad e iPod Touch). Al suo interno sono disponibili più di 50 giochi, tra cui alcuni in esclusiva e generalmente legati alle serie TV di punta di Netflix. Parallelamente abbiamo anche titoli usciti su console e PC, come GTA The Trilogy – The Definitive Edition.

L’aspetto più importante di questo abbonamento riguarda il fatto che non presentasse al suo interno pubblicità, acquisti in app e le solite tariffe aggiuntive. Tuttavia questa tendenza sarà destinata prima o poi a cambiare, in quanto di recente la compagnia che lo gestisce ha detto che vorrebbe introdurre dei cambiamenti su questi tre aspetti, che per forza di cosa non renderanno felici tutti gli utenti che lo usano.

Su Netflix Games potrebbero arrivare le microtransazioni e le pubblicità

Sì, purtroppo avete letto bene: Netflix ha intenzione di introdurre questi due elementi. Questa indiscrezione è stata lanciata dal rinomato Wall Street Journal: infatti pare che la dirigenza di Netflix voglia introdurre questi due elementi al fine di monetizzare il più possibile da questo servizio (che al momento è compreso nell’abbonamento a Netflix tradizionale). Le discussioni sull’argomento sono ancora attive e di conseguenza bisognerà avere la certezza da parte della compagnia se questi elementi verranno introdotti o meno, che arriverà nei prossimi mesi. In ogni caso ritengo che questa situazione si concretizzerà.

È la scelta giusta per Netflix? Al momento solo l’1% degli abbonati a Netflix ha fatto uso di questo servizio e il gioco più scaricato è stato “Too Hot to Handle: Love is a Game” (con ben 7 milioni di download): di conseguenza non è poi così tanto usufruito. Pertanto, secondo la mia modesta opinione, l’introduzione di microtransazioni e pubblicità invasive potrebbe minare Netflix Games siccome disincentiverebbe le persone a utilizzarlo. Inoltre tanto più si andrà avanti, maggiori saranno i soldi da investire per mantenerlo e sarebbe quasi meglio creare un piano a parte di abbonamento o in alternativa aumentare i prezzi di Netflix standard. Per di più l’arrivo di acquisti in-game e pubblicità andrebbe contro il senso stesso dell’abbonamento, che fin dal suo lancio aveva fatto leva sull’assenza di questi elementi.

In conclusione l’aggiunta di questi due elementi potrebbe rivelarsi come una zappata sui piedi sortendo l’effetto contrario, poiché Netflix Games era stato lanciato proprio per attirare le persone dopo il pesante calo di utenti registrato nel corso degli ultimi anni. In ogni caso, tutto è da vedere, ma non credo che si riveleranno le scelte migliori. Nel caso in cui vogliate maggiori informazioni su questo servizio, vi lasciamo il link alla pagina dedicata.

This post was published on 13 Febbraio 2024 7:30

Matteo Perini

Mi sono avvicinato al mondo dei videogiochi nel 2003, quando mi venne regalato il GameBoy Color assieme a Pokémon Cristallo e al gioco di Alien. Nel corso degli anni mi sono appassionato a moltissime saghe, in primis Pokémon seguito da Gears of War, COD, Halo, Metal Gear Solid, The Elder Scrolls, Fallout e Dark Souls. Parallelamente alla mia ossessione per i videogiochi, ho coltivato anche quella per la lettura di libri e di manga, avvicinandomi progressivamente alla scrittura: iniziai così a scrivere prima per Pokémon Millennium - aprendo allo stesso tempo dei blog personali chiamati "Historia Italiae" e "Genshin Odyssey" - per poi approdare su Player.it. Spinto da questa mia passione per la scrittura e la letteratura - oltre ovviamente alla storia - decido così di iscrivermi alla facoltà di lettere moderne dell'Università degli Studi di Verona, percorso che sta quasi per giungere alla sua conclusione.

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