L’utilizzo dell’intelligenza artificiale generativa nei contesti in cui la creatività degli artisti è valutata come elemento di rilievo è particolarmente malvisto; a sue spese, per l’ennesima volta, stavolta capirlo è toccato a Wizard Of The Coast per un contenuto pubblicitario di Magic The Gathering spacciato come “realizzato da artisti umani”.
Ci risiamo: c’è l’ennesima tempesta di cose puzzolenti in rete e stavolta la colpa sembra essere, senza farci troppi giri intorno, dell’avidità di Wizard Of The Coast, che ha (di nuovo) utilizzato l’intelligenza artificiale per creare dei contenuti pubblicitari per Magic The Gathering, il più popolare gioco di carte collezionabili in circolazione.
La cosa che più fa ridere noi utenti finali è però il fatto che, il mese scorso, Wizard Of The Coast si era sprecata nel dichiarare la sua policy di zero strumenti di AI generativa per i creativi che collaborano con l’azienda, cosa che a quanto pare è stata disattesa veramente in tempo zero.
Tutto è cominciato con l’immagine che trovate in calce a questo paragrafo, pubblicata dalla pagina ufficiale di Magic: The Gathering (e controllata quindi da Wizard Of The Coast) sul suo profilo X il 4 Gennaio 2024 relativa a una nuova serie di terre realizzate con il vecchio frame delle carte, per dare al tutto un look più old school.
Proprio perché le polemiche sull’intelligenza artificiale nel corso del 2023 sono state molteplici, fin da subito gli utenti hanno iniziato a chiedersi se anche quest’immagine fosse figlia di strumenti come Midjourney o similari, ottenendo però da WoTc soltanto risposte negative.
Quando gli utenti hanno iniziato a sottolineare la presenza di discrepanze all’interno dell’immagine, con dettagli che solitamente non vengono sbagliati dagli umani ma molto più dall’intelligenza artificiale, le cose si sono fatte nuovamente accese, specie perché la risposta iniziale di WotC è stata
“capiamo la confusione nei fan in relazione a questa immagine, il cui stile è differente da quello degli artwork delle nostre carte ma rimaniamo fedeli a quanto abbiamo detto durante il corso dell’anno: questa immagine è stata creata dagli umani e non dall’intelligenza artificiale”
Tutto bellissimo… peccato che non era vero.
Il 7 Gennaio alla fine sono stati scoperti gli altarini: Wizard Of The Coast ha confermato che alcuni componenti di intelligenza artificiale generativa (che vuol dire questa frase lo vedremo fra poco) sono stati utilizzati in alcuni degli artwork di marketing recentemente pubblicati e, pertanto, l’azienda ha dichiarato anche di voler rimodulare i suoi rapporti con i vendor (in questo caso, crediamo, agenzie e singoli professionisti) che utilizza per scopi promozionali.
In una serie di cinque tweet l’azienda prima ammette di aver fatto un errore nel definire l’immagine utilizzata per fini di marketing come realizzata artigianalmente da un essere umano, ringrazia gli utenti per aver sottolineato le incongruenze in tale definizione evidenziando poi tutti gli elementi dell’immagine che suggerivano lo zampino dell’intelligenza artificiale e spiega di aver esternalizzato la produzione dell’immagine a un azienda terza, che però non ha rispettato le ferree linee guida che WotC ha instaurato dopo gli scandali del 2023.
Secondo alcuni l’intera campagna pubblicitaria è stata realizzata attraverso strumenti di intelligenza artificiale e poi manualmente ritoccata da mani umane per minimizzare certe tipologie di errori; nel tweet in calce a questo paragrafo trovate anche qualche esempio di ciò che stiamo dicendo.
L’utenza non ha preso minimamente bene nemmeno le scuse di Wizard Of The Coast, che giusto un paio di mesi fa si è resa protagonista di una terrificante ondata di licenziamenti che ha lasciato a casa ben 1100 persone dai rami più di successo dell’azienda (vedasi D&D e Magic The Gathering).
Vi lasciamo con un commento acidissimo che però ci ha fatto abbastanza ridere sul tema; di certo quella dell’ingerenza dell’intelligenza artificiale nel mondo dei videogiochi è qualcosa di cui sempre più spesso sentiremo parlare nel corso dei prossimi anni, con le aziende che la vedranno come uno strumento per tagliare i costi e “aumentare la produttività” a discapito di tutte le maestranze che invece potrebbero utilizzare ai fini della qualità tutto ciò.
This post was published on 9 Gennaio 2024 17:30
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