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“IA inevitabile ma pericolosa” secondo il doppiatore di Geralt di Rivia

Il dialogo sulle IA o intelligenze artificiale, è più acceso che mai. Ogni giorno nuovi progressi vengono fatti, nuovi software vengono sviluppati e i meccanismi di machine learning danno adito a nuovi dibattiti. Ciò che ha più acceso gli animi, negli ultimi mesi, ha riguardato lo sfruttamento delle intelligenze artificiali in campo artistico, in vari campi, dal graphic design alla musica, sino al doppiaggio.

Le IA utilizzate nel doppiaggio?

Doug Cockle dice la sua

C’è qualcosa che un’intelligenza artificiale non può fare? Beh, forse, ma sicuramente ci sono altrettante cose per cui ormai non ci sono grossi problemi. Anzi, per alcune attività umane, è quasi considerato assodato e scontato l’utilizzo di un’intelligenza artificiale che permetta di risparmiare tempo ed energie, su processi meccanici in cui lo sfruttamento dell’umanità dell’operatore non è requisito necessario al completamento dell’operazione.

Mentre per azioni più meccaniche, il discorso può funzionare, non si può dire lo stesso di tutti quei processi in cui gli umani esprimono maggiormente loro stessi, come per esempio l’arte. Fare arte è un’attività estremamente personale, una di quelle attività in cui è difficile anche solo inquadrare dei criteri effettivamente oggettivi, dato che non appena questi vengono fissati, arriva quell’artista in grado di ribaltarli.

Le intelligenze artificiali si sono inserite nel discorso sull’arte, in maniera sicuramente prepotente e non apprezzata in maniera universale: tante sono state le rimostranze di artisti di ogni genere, dai musicisti ai disegnatori, che sul web hanno riversato i loro appelli, affinché, per dirla in maniera un po’ Terminatoriana, le macchine non prendano il controllo. Appello che, in parte è stato accolto da alcune parti politiche europee, che hanno iniziato a stendere delle nuove norme, per regolamentare l’utilizzo delle intelligenze artificiali.

Le intelligenze artificiali utilizzate nel doppiaggio, nello specifico, sono un argomento che si colloca a metà tra chi, professionista del settore, vede la sua voce diventare un mezzo alla mercé degli studi di doppiaggio e delle produzioni televisive o cinematografiche, e chi vede in questi tool dei semplici mezzi per creare esilaranti video da postare sui propri social, ma non sicuramente delle minacce per chi utilizza la propria voce per lavoro.

Una polemica a riguardo, era stata innescata da Christian Iansante, voce di Rick Sanchez  di Rick e Morty, Ewan McGregor e Bradley Cooper, che aveva dichiarato a riguardo:

Prima di accettare un lavoro dobbiamo sottoscrivere delle liberatorie e cedere i diritti sulle nostre voci, “per sempre e ovunque”. Questo significa che può essere utilizzata anche dalle compagnie specializzate nell’Intelligenza Artificiale

Il dialogo attorno a questi nuovi mezzi e al loro utilizzo nell’intrattenimento, è estremamente fresco e in continua evoluzione, senza che si riesca a trovare un vero e proprio snodo che permetta di mettere tutti d’accordo. A dare la sua opinione questa volta, è uno degli attori vocali più apprezzati del mondo del gaming, in grado di rendere iconica la caratterizzazione di uno dei personaggi più affascinanti del gaming moderno.

Il doppiatore di Geralt dice la sua

Che ne pensa il doppiatore di Geralt?

Geralt di Rivia, personaggio stoico, cinico eppure pieno di umanità nonostante la sua natura da Strigo, protagonista della saga prima letteraria poi videoludica di The Witcher, rappresenta uno di quei personaggi simbolo di una generazione videoludica, capace di far innamorare tanti giocatori ai lavori creati da CD Projekt Red. Ma cosa sarebbe un buon personaggio, senza una voce adeguata? A riguardo, si inserisce Doug Cockle.

Doug Cockle è il doppiatore storico di Geralt nella saga videoludica di The Witcher, sin dal primo titolo e che, di recente, è stato riconfermato anche come doppiatore della nuova serie animata in arrivo su Netflix. In quanto doppiatore, Cockle si è sentito in dovere di esprimere un suo parere sul nuovo universo delle intelligenze artificiali e sull’apporto che daranno al mondo del lavoro. Ha parlato, ovviamente, del suo campo, quello che conosce più da vicino.

Cockle, rilasciando queste dichiarazioni, ha subito voluto chiarire come non dovrebbero essere sotto attacco le intelligenze artificiali in quanto tali, ma chi le utilizza in modo improprio ed esagerato. Di seguito, le sue dichiarazioni opportunamente tradotte:

L’intelligenza artificiale è inevitabile e gli sviluppatori la utilizzeranno. Non siamo sicuri al 100% di cosa ciò significherà.

Ha poi continuato, riportando alcuni esempi:

Lo stanno già facendo in vari modi, per riempire gli sfondi, per le voci degli NPC e cose del genere, il che è miserevole, perché quelle voci erano tutte umane fino a un certo punto, e le voci sono tutte modellate su esseri umani. Quindi hanno preso la voce di qualcuno, l’hanno messa nel loro database, l’hanno digitalizzata e la stanno usando per dire cose che un individuo non ha mai detto. C’è qualcosa di non etico in tutto ciò e dunque c’è un forte dibattito a riguardo.

Cockle racconta inoltre, di essere stato contattato da un’azienda di intelligenza artificiale anni or sono, per caricare la sua voce come Geralt in un database. L’attore, riferendo di aver rifiutato e di essere intenzionato a rifiutare sempre tali offerte, ha voluto precisare che il rifiuto non sia dovuto a un mancato apprezzamento dell’IA come mezzo.

Ha dichiarato di aver preso tale decisione, perché:

Per i doppiatori, in particolare i doppiatori di ruoli principali, è una realtà che le persone cerchino di copiare le nostre voci. Sta succedendo. A me è successo in diverse occasioni. Non posso nemmeno vigilare perché passerei tutto il tempo a vigilare su queste stupide faccende.

Anche quando a utilizzare quei campioni vocali, sono persone con le migliori intenzioni, come per esempio dei fan che vogliono creare delle mod per il titolo, senza scopo di lucro, secondo Doug Cockle, sorgono comunque dei problemi:

Ogni volta che qualcuno lo fa, mi sta derubando di un guadagno, e non solo a me ma anche ogni altro doppiatore con cui l’hanno fatto. Stiamo tutti assistendo alle nostre voci utilizzate in maniere, in cui non vorremmo venissero usate.

This post was published on 29 Dicembre 2023 17:30

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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