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Arriva la Kojimata, presentato finalmente OD: è un gioco, un film e chissà che altro!

Ai The Game Awards è stato presentato anche il cast stellare del progetto, nonché un ospite d’eccezione: il regista Jordan Peele!

Ci aveva provato, nel lontano 2014, con P.T., ma non andò bene. O meglio, quella demo giocabile funzionò alla perfezione, e dimostrò ancora una volta il genio di Hideo Kojima nel game design, questa volta alle prese con un tentativo di survival horror che, per chi riusciva a completare la terrorizzante esperienza, si rivelava essere anticipatorio di un nuovo gioco della serie Silent Hill. Questa notizia suscitò aspettative altissime e portò P.T. ad essere giocato da un numero altissimo di giocatori, che generarono un’eco mediatica mai vista per quella che alla fine era una “semplice” tech demo: migliaia di reaction video e dirette stream furono la prova evidente che Kojima, in collaborazione con il regista Guillermo del Toro, era riuscito a confezionare un’esperienza orrorifica inusuale e terrorizzante, in rado di giocare con le paure recondite dei giocatori: Kojima era riuscito a far sì che il gioco giocasse noi più che il contrario, e non è maestria questa!

Purtroppo però del progetto Silent Hills non se ne fece niente, a causa della fuoriuscita di Kojima da Konami. Ma la sua eredità non è andata perduta. Il papà di Metal Gear non ha infatti mai abbandonato l’idea di creare un videogioco horror, e l’occasione propizia si è ripresentata qualche anno dopo tramite Microsoft. Nel corso dell’Xbox Showcase di giugno 2022 fu ufficialmente annunciata la collaborazione tra Microsoft e Kojima Productions per la realizzazione di un gioco in esclusiva Xbox: all’epoca si diedero informazioni molto fumose, tra cui quella che si trattasse di un progetto videoludico innovativo che sarebbe stato possibile solo grazie alle tecnologie cloud gaming di Microsoft.

Nella cornice dei The Game Awards è stato finalmente fornito un aggiornamento sul progetto: di OD ancora non si capito granché, in verità, ma un trailer ha rivelato il cast stellare dei protagonisti, ed è stata anche svelata la collaborazione con un altro importante regista contemporaneo. Ecco tutti i dettagli!

ODdio!

Il Teaser Trailer di OD non “spiega” nulla sulla natura del progetto videoludico di Hideo Kojima. Non ne capiamo le meccaniche, non ne intuiamo nemmeno le caratteristiche principali, al di fuori del genere di riferimento. La sua stessa natura videoludica non è perfettamente chiara dato che, come vedremo, lo stesso creatore ne parla in termini di prodotto mediale a metà tra film e videogioco. Per il momento il trailer si è concentrato nella presentazione del cast principale del progetto. Si tratta indubbiamente di un cast stellare, cui Kojima ci ha ormai abituati già dal precedente Death Stranding.

Con una serie di primi piani immersi nell’oscurità, ecco apparire uno dopo l’altro Sophia Lillis, Hunter Schafer e Udo Kier, o meglio le loro controparti digitali realizzate tramite Metahuman, l’avveniristico tool di Epic incluso in Unreal Engine che restituisce modelli umani iperrealistici, in particolare dal punto di vista delle espressioni facciali. Il teaser si conclude con un grido da parte di una ragazza dalle cui pupille osserviamo il riflesso di una porta misteriosa che si apre di fronte a lei, senza che possiamo scorgere la fonte del suo spavento. Insomma decisament etroppo poco per ricavare informazioni utili sulla natura del progetto, che viene comunque definito “A Hideo Kojima Game”.

Ma quindi di che si tratta?

Hideo Kojima e Jordan Peele tentano (senza successo) di spiegare che diavolo sia OD.

Subito dopo la presentazione del trailer, Kojima in persona è salito sul palco dei The Game Awards per scambiare qualche parola con Geoff Keighley ed offrire qualche sparuto dettaglio più rispetto alla natura del progetto. A dargli manforte sul palco è arrivato anche il regista Jordan Peele, cineasta tra i principali fautori della rinascita dell’horror americano contemporaneo grazie a pellicole quali Get Out, Us e Nope, che ha annunciato di stare collaborando con Kojima-san al progetto. A parte i vicendevoli complimenti, i due autori hanno parlato di un’esperienza horror innovativa e totalizzante, particolarmente immersiva dalla natura ibrida di film e videogioco. Ciò non ci stupisce, dato che negli ultimi lavori Kojima ha spinto sull’acceleratore della commistione dei linguaggi di cinema e videogioco, una tendenza inaugurata fin dal primo Metal Gear Solid per PlayStation ed accentuatasi vieppiù in Phantom Pain prima e in Death Stranding poi.

Altrettanto risaputa è l’egomania del “personaggio Kojima”, che ovviamente non si è risparmiato dal decantare OD come un progetto destinato ad evolvere il medium spostando un po’ più in là i paletti delle possibilità del videogioco:

Stiamo lavorando con Xbox Game Studios e la sua tecnologia cloud gaming per vincere la sfida di dar vita ad un nuovo stile di gioco, unico ed immersivo – si tratta, in effetti, di una nuova forma mediale

– Hideo Kojima sul palco dei The ame Awards 2023

La descrizione del gioco sul sito ufficiale di Kojima Productions rimane vaga, anche se dà qualche spunto in più per capire quantomeno lo scopo dell’operazione: si legge infatti che l’obiettivo di OD è quello far sì che i giocatori testino le proprie soglie di paura, e il gioco si prefigge di esplorare il concetto di paura sfumando i confini tra film e videogioco. Sul palco dei TGA Kojima ha infine svelato di avere altri collaboratori non ancora annunciati per questo progetto, che egli definisce “leggende” e a cui si riferisce scherzosamente con l’epiteto di “Avengers”. Insomma è chiaro che questa presentazione è servita più che altro a solleticare l’immaginazione del pubblico più che a fornire informazioni concrete sul progetto. Del resto Kojima è sempre stato un abile uomo del marketing, creando ingegnose campagne di comunicazione per i propri giochi, di cui spesso occulta le informazioni più essenziali fin quasi a ridosso dell’uscita o anche dopo (basti pensare al colpo di scena riguardo il protagonista di Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty!). Non resta che mettersi il cuore in pace e lasciarsi cullare dalle dolci braccia dell’hype, in attesa – o nella vana speranza – di scoprire qualcosa di più nei prossimi mesi.

This post was published on 10 Dicembre 2023 11:30

Alessandro Giovannini

Puoi scrivermi in modo sicuro a: alessandro.giovannini.1990@proton.me Cinema e videogiochi: le mie due più grandi passioni. Da bambino mi alzavo presto la mattina per giocare con il Sega Mega Drive II prima di andare a scuola; passavo i pomeriggi a guardare Terminator 2 fino a consumare il nastro della VHS; impiegavo le serate a cimentarmi nelle avventure grafiche di Lucas Arts su un glorioso PC con Windows 95 in compagnia di mio fratello. Poi è venuta la laurea in cinema, nonché le esperienze di redattore presso siti di informazione cinematografica e gaming. Su Player mi sono specializzato in analisi di mercato e monografie su developers e franchise storici della gaming industry. Ho anche lanciato la newsletter Gamer's Digest che offre una rassegna settimanale della principali novità dell'industria del gaming. Primo videogioco: The Adventures of Captain Comic (DOS) Videogioco console casalinga preferito: Final Fantasy VII (PSX) Videogioco console mobile preferito: Advance Wars (GBA) Piattaforme di gioco possedute: Super Famicom, Game Boy Color, Mega Drive II, PSX, PS2, PS3, PS4, Xbox One S, PC.

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