The Last Of Us è IL brand di Sony, in grado di trainare da solo l’intero mercato legato alle console della casa giapponese. Con l’annuncio della versione remastered di The Last Of Us Parte II per console di nuova generazione, tante discussioni si sono levate tra gli utenti del web, tra favorevoli e contrari. Nessuno però, poteva aspettarsi che con questo passaggio, vi fosse un’aggiunta unica, che arricchisce l’offerta di uno dei giochi più amati dagli utenti.
The Last Of Us è stato un titolo incredibile per l’epoca in cui è uscito. Da tutta l’esperienza dei creativi di Naughty Dog, maturata in titoli come Uncharted, veniva fuori una storia estremamente toccante e vera, in grado di scandagliare l’animo umano, partendo da una delle premesse più abusate dalla cinematografia e da tanti altri medium: popolazione infetta, “zombificata”, da cui cercare riparo. Era un periodo in cui tale premessa narrativa veniva ricercata dal pubblico, grazie anche al successo di The Walking Dead, la trasposizione del fumetto di Kirkman sul piccolo schermo.
The Last Of Us inizia dunque a diventare quel brand che oggi tutti conoscono: personaggi con forte personalità, risvolti di trama mai scontati, forti emozioni e gameplay in grado di far percepire in ogni attimo la paura e l’angoscia di quei luoghi, di quelle situazioni. Ci si rende subito conto che le vicende di Joel ed Ellie non possono fermarsi lì. Il 19 giugno 2020, a fine ciclo vitale di PlayStation 4, viene pubblicato dopo vari rinvii The Last Of Us Parte II.
Il titolo, come ci si poteva aspettare, è un successo fuori scala riuscendo a venire premiato da critica e stampa, coronando questa corsa ai premi con uno dei più prestigiosi: Game of The Year ai The Game Awards 2020. Si rivela anche un titolo controverso per certi aspetti di trama e di caratterizzazione dei personaggi, che portano una fetta d’utenza a “bombardare” il titolo con recensioni negative e tanto odio, riversato in ogni forma possibile sui vari social media.
Ma TLOU non si fa fermare da nessuno. Il brand ha ormai una potenza fuori scala, che porta tra le altre cose, anche alla realizzazione di una serie TV ispirata dal titolo del 2013, prodotta da Sony Pictures Television, con Pedro Pascal nei panni di Joel e Bella Ramsey in quelli di Ellie. In ambito videoludico, viene poi rilasciato un aggiornamento che permette di sbloccare il 4k nativo sulle console di nuova generazione.
Un po’ a sorpresa (neanche tanto a dire la verità) arriva un ulteriore annuncio legato al brand: The Last of Us Parte II riceverà una remaster per PlayStation 5, versione che verrà pubblicata il 19 gennaio 2024, dopo quasi 4 anni dalla prima release del titolo. Tale decisione, ha portato tanti pareri discordanti, tra chi la ritiene una mossa necessaria e chi pensa che il titolo presenti una qualità tale, da non necessitare di una remastered.
La cosa più interessante però, tolto il lato grafico e tecnico, è quello legato alle nuove aggiunte. Parliamo dunque della nuova modalità, che renderà The Last Of Us Parte II, un titolo prettamente d’avventura, apprezzabile anche da chi gioca altri generi solitamente. Generi che nulla hanno a che fare con TLOU. Tipo i Roguelike.
Meglio non dare nulla per scontato e dunque, prima di parlare di No Return (questo il nome della nuova modalità), cerchiamo di capire per larghe linee cosa sia un Roguelike.
Come si intuisce dalla parola, un Roguelike è un gioco come-Rogue.
Per chi non lo sapesse, Rogue è un titolo del 1980 sviluppato da Michael Toy, Glenn Wichman e Ken Arnold, in cui all’interno di un’ambientazione fantasy, il giocatore doveva destreggiarsi all’interno di livelli, fino a giungere al livello 26, per trovare una chiave che gli avrebbe permesso di “vincere”. La particolarità di Rogue, stava nel fatto che i livelli non fossero fissi ma che venissero generati casualmente. E altro aspetto iconico del titolo, era la cosiddetta “permadeath”: se muori, ricominci tutto da capo, niente sconti per nessuno.
Il titolo divenne così tanto iconico da ispirare un filone che si protrae fino a oggi, di titoli che riprendono quantomeno i due concetti sopra citati (mondi casuali e permadeath), espandendoli con aggiunta di meccaniche uniche, mondi nuovi e diversi, evoluzioni grafiche e di gameplay. Uno dei titoli che più rappresenta lo standard moderno dei Roguelike, è sicuramente The Binding of Isaac.
Dai Roguelike sono nati anche i Roguelite, delle versioni che riprendono certi aspetti di quel Rogue ma ci costruiscono attorno delle infrastrutture ludiche che mancano dei caratteri che possono definire un Roguelike. C’è da dire che la definizione effettiva di cosa sia un Roguelike è ancora parecchio discussa e meriterebbe una trattazione a parte, ma per ora va bene sapere questo.
Manca sempre meno all’uscita di The Last Of Us Parte II Remastered, prevista per il 19 gennaio 2024. Oltre all’annuncio delle varie migliorie tecniche e grafiche, gli sviluppatori hanno voluto inserire un’intera nuova modalità, in grado di aggiungere rigiocabilità al titolo e, magari, fungere da sprone per chi non è ancora convinto di comprare la remastered.
La nuova modalità si chiamerà No Return e sarà una modalità Roguelike survival per giocatore singolo. Come spiegano gli sviluppatori, in No Return si potrà scegliere la propria strada per la sopravvivenza, attraverso percorsi randomici che permetteranno però, di muoversi attraverso ambienti familiari agli amanti del titolo, poiché ripresi proprio da The Last Of Us Parte II come Jackson o la stazione televisiva di Channel 13.
Gli scenari, per quanto noti visivamente, saranno spaventosamente inospitali e pieni di nuove insidie di gameplay. Ciò che preme ricordare è una componente molto importante, che aiuterà a dare la giusta frizzantezza a tutto: la morte è definitiva. Nel momento in cui si muore, non ci sono checkpoint che tengano, si riparte dall’inizio perdendo armi, oggetti raccolti e tutti i miglioramenti accumulati durante la run.
Ricominciare, significherà ovviamente ritrovarsi immersi in scenari nuovi, popolati da nuovi nemici dai pattern differenti da affrontare con estrema attenzione, con armi che non sempre potrebbero rispettare gli standard che si ricercano. Non c’è nulla di predefinito, il giocatore diventa lo scrittore della propria storia.
E se si riuscirà a completare una run, si arriverà allo scontro con uno dei sei boss presenti. Per i feticisti dei numeri poi, una volta che si completerà un livello, ci sarà una valutazione dei propri risultati in base a come avete affrontato la run. I boss che si incontreranno, saranno vecchie conoscenze dei giocatori di TLOU.
Vi saranno delle sfide da affrontare, che potranno essere di 4 tipi:
State attenti e cercate di assicurarvi le risorse migliori, rischiando il meno possibile o potrebbe essere la fine.
Ma che personaggi sarà possibile giocare?
I primi due personaggi disponibili saranno Ellie e Abby. Tuttavia, progredendo con le run, sarà possibile sbloccare nuovi personaggi giocabili, alcuni per la prima volta nella storia del franchise: vi saranno per esempio Dina, Joel, Tommy, Jesse, Lev, Yara, Mel, Manny, ognuno con diverse caratteristiche di base, che permetteranno al giocatore di variare stile di gioco in base alle proprie preferenze.
No Return sarà disponibile già dal lancio del titolo, nonostante gli sviluppatori incoraggino sia i novizi che gli affezionati a giocare (o rigiocare) la campagna per immergersi bene in tutte le novità che Naughty Dog ha in serbo.
The Last Of Us Parte II Remastered uscirà il 19 gennaio 2024 per PlayStation 5. Per chi possiede la versione PS4 del gioco, sarà possibile ottenere la Remastered semplicemente con una spesa di 10 euro.
This post was published on 6 Dicembre 2023 17:30
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