Sono parecchi gli show destinati a non avere mai una conclusione, scopriamo le vittime più recenti della mannaia di Netflix.
È prassi di ogni casa di produzione audiovisiva decidere quando proseguire nel rinnovo di una serie e quando chiudere i rubinetti e dirle addio. Se un tempo la cosa accadeva meno di frequente dipende probabilmente dal fatto che si producevano meno format di questo tipo, puntando sulla longevità: insomma poche serie ma buone (almeno dal punto di vista degli ascolti), da rinnovare anno dopo anno anno, fino allo sfinimento del pubblico o degli interpreti. Così si spiegano le 12 stagioni de La Signora in giallo, o più recentemente le 11 (più innumerevoli spinoff) di The Walking Dead.
Con l’avvento di Netflix il modello produttivo delle serie è mutato, preferendo ampliare l’offerta di generi e temi e diminuendo il numero di stagioni, realizzando quindi un ventaglio di serie più brevi ma di disparati mood e argomenti, in grado di accontentare qualsiasi tipo di pubblico. Non voglio certo dire che Netflix, da sola, abbia cambiato l’intero panorama produttivo da questo punto di vista, ma non è certo questa la sede per tracciare un profilo storico dell’evoluzione della serialità televisiva.
In costante ricerca di nuove storie per attirare nuovo pubblico e fidelizzare quello già presente, il colosso americano dello streaming web ha costante esigenza di produrre nuovi contenuti da proporre ai propri abbonati, e questa urgenza a volte dà vita a prodotti che si rivelano dei flop: magari si tratta di buoni spunti di partenza che esauriscono troppo rapidamente il materiale narrativo e si trovano senza più nulla da raccontare, oppure casi in cui malgrado tutta la buona volontà dei suoi realizzatori il prodotto proprio non riesce a far breccia nel cuore degli spettatori, che non la degnano di sufficiente interesse da giustificare un investimento continuo.
In ogni caso il 2023 ha decretato lo stop al finanziamento di moltissime serie, che sono destinate così a non avere mai un epilogo. Vediamo i casi recenti più significativi.
Con un catalogo in costante aggiornamento, Netflix ha un parco titoli impressionante, diversificato e adatto ai gusti di qualsiasi tipo di pubblico. Secondo il sito non ufficiale NetflixLovers, il solo catalogo di Netflix Italia attualmente comprende 3972 film e 1994 serie tv, per un totale di 6754 show differenti in grado di accontentare pressoché ogni palato. Mantenere un catalogo così vasto e in costante espansione è relativamente semplice finché Netflix acquista i prodotti da altri, ma se deve mettere i soldi in prima persona nella realizzazione di uno show, allora il discorso cambia: oggigiorno produrre una serie può comportare costi notevoli, soprattutto se consideriamo che la competizione nel settore è altissima ed è perciò necessario investire molto affinché il prodotto finito abbia un valore tale da poter attirare grosse fette di pubblico e ripagarsi.
Netflix ha sicuramente dimostrato negli anni di avere parecchio fiuto, producendo serie originali che si sono rivelate straordinari successi di pubblico e rinnovate per molte stagioni, fino a diventare veri e propri fenomeni di massa, da Stranger Things a The Witcher, da Money Heist a Squid Game, fino al recente Wednesday, che ha peraltro segnato un ritorno di forma da parte di Tim Burton (in veste di produttore esecutivo e regista di alcuni episodi) dopo diversi anni di oblio.
Sia come sia, nel tempo Netflix ha aumentato sempre più il ritmo delle produzioni seriali, e parallelamente è aumentato anche il numero di serie che, per i motivi più disparati, non sono più state rinnovate, subendo così il destino di rimanere incompiute. Negli ultimi tempi questa pratica ha raggiunto numeri inediti, tanto da far discutere sull’opportunità che Netflix cambi la propria strategia commerciale e punti nuovamente a diminuire la quantità in favore della qualità.
In ogni caso, vediamo quali sono le serie che, in tempi più recenti, hanno subito il distacco della spina e dunque non vedranno mai una conclusione.
In un momento storico in cui gli show sudcoreani stanno esplodendo in tutto il mondo, è singolare che il legal-drama Juvenile Justice sia caduto sotto la scure della cancellazione, ma tant’é: dopo una prima stagione discreta, lo show è stato cancellato senza tante spiegazioni. Stessa sorte toccata a Sky High, serie crime-thriller sequel dell’omonimo film spagnolo, bocciata dopo una sola stagione. La mannaia si abbatte su show di qualunque genere, anche il fantasy: è il caso, ad esempio, di Lockwood & Co., adattamento dell’omonima saga letteraria scritta da Jonathan Stroud ed ambientata in un’Inghilterra alternativa infestata dai fantasmi di gente deceduta negli ultimi 50 anni. A maggio, dopo una sola stagione, è arrivata la conferma che la serie non sarebbe stata rinnovata. Medesima fine infausta è toccata al dramma erotico Sex/Life, che se non altro è riuscito a sopravvivere 2 stagioni prima della chiusura dei rubinetti.
La spirale di cancellazioni, peraltro, di recente ha coinvolto anche numerose serie di animazione. In particolare, di recente sono state eliminate ben 5 serie animate ovvero Agent Elvis, Farzar, Captain Fall, Shadow and Bone e Glamorous. In questo caso, fonti citate da Variety sostengono che la “colpa” sia da imputarsi agli scioperi indetti da WGA e SAG-AFTRA, che hanno paralizzato molte produzioni negli ultimi mesi. Sia come sia, si tratta di ben 5 show condannati a non andare oltre la prima stagione.
Per tutte queste cancellazioni Netflix non fornito alcuna motivazione ufficiale: possiamo aspettarci che ricerche interne abbiano concluso che non generavano abbastanza ascolti, ma potrebbero esserci altri motivi più reconditi che probabilmente non sapremo mai. Fortunatamente ci sono anche buone notizie, ovvero il rinnovo già confermato di One Piece e Castelvania: Nocturne. Inoltre, nel caso vi foste persi la notizia, Netflix ha anche annunciato la produzione di una nuova serie animata basata su Devil May Cry!
This post was published on 20 Novembre 2023 14:00
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