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Il sequel di Cyberpunk 2077 richiederà tanto lavoro | Unreal Engine 5 dovrà mostrare i muscoli, parla lo sviluppatore

Cyberpunk 2077 è un titolo che ha profondamente diviso pubblico e critica, tra chi è rimasto scottato da un lancio disastroso e chi ha visto un gioiello nascosto sotto quell’ingombrante polvere dell’uscita. Il titolo di CD Prjekt Red ha recuperato parecchio terreno, grazie anche a una community estremamente innamorata, tanto da permettere alla software house polacca di dare vita a un sequel. Tuttavia, ci vorrà un bel po’ prima di vedere qualcosa di concreto.

Cyberpunk 2077, risorto dalle ceneri

Idris Elba in Phantom Liberty

Quella di Cyberpunk 2077 è una di quelle storie di risalita, di rinascita, di quelle che insegnano a non mollare mai e che fanno capire quanto importante sia il supporto di una community affiatata, ma andiamo per gradi. La storia dietro Cyberpunk 2077 è prima di tutto una storia su uno studio di sviluppo polacco, che in punta di piedi, ha dato uno scossone al mercato del gaming che solo pochi altri nella storia del medium, possono vantare.

Lo studio in questione è CD Projekt Red. La storia di questi ragazzi parte con la decisione di iniziare a sviluppare dei titoli fantasy, basati su una delle loro opere preferite: la saga di romanzi di The Witcher scritti da Andrzej Sapkowski e che, ai tempi, non aveva ancora avuto la fama mondiale che avrebbe acquisito solo qualche anno dopo.

CD Projekt Red decide dunque di dare vita all’universo videoludico di The Witcher, sfornando tre titoli (più spin-off come Gwent) che conquistano pubblico e critica, a partire da quel primo gioco, dalle meccaniche discutibili ma pieno di cuore, fino al capolavoro The Witcher 3: Wild Hunt uscito nel 2015, la vera consacrazione dello studio polacco che vive per anni sulla cresta dell’onda, grazie anche a due espansioni del gioco che aumentano il livello d’apprezzamento.

Poi l’annuncio di Cyberpunk 2077 scuote il mondo e le speranze di tutti crescono a dismisura, così come le loro aspettative. Il titolo esce il 10 dicembre 2020 dopo infiniti ritardi a cui venivano addotte motivazioni non così convincenti. All’uscita del gioco, il mondo resta deluso per le mancanze e per i problemi tecnici che lo caratterizzavano.

A distanza di quasi tre anni dall’uscita, il titolo è riuscito a risorgere dalle sue ceneri, grazie a un importantissimo update e a un DLC, Phantom Liberty di grande qualità. L’universo di Cyberpunk 2077 ha anche avuto la fortuna di avere una community che non ha abbandonato il titolo in questi quasi 3 anni. Questi fattori, hanno permesso a CD Projekt Red di riscattare il buon nome dell’azienda, mettendosi ancora una volta dalla parte dei videogiocatori appassionati.

E ora che il titolo sembra ripartito e l’interesse a riguardo riacceso, grazie anche a operazioni collaterali ben riuscite come la serie animata Netflix, Cyberpunk: Edgerunners, i progetti legati a questo mondo creato da CDPR possono riprendere come da programma. E dopo che un’ulteriore conferma di questo amore profuso dalla community è arrivata, grazie alla nomination ai TGA come “Best Ongoing”, è ora di pensare a un sequel.

Project Orion, la nuova sfida di CD Projekt Red

Il sequel di Cyberpunk 2077 è in arrivo? Beh, si, ma ci vorrà un po’ di tempo. A dirlo, in un’intervista, è il lead quest designer dietro al progetto, Pawel Sasko che ha anche approfondito le ragioni dietro alla quantità di tempo richiesta per lo sviluppo di quello che, il mondo, conosce soltanto come Project Orion e che rappresenterà un vero e proprio sequel di Cyberpunk. Al momento, non vi è una data d’uscita e nemmeno un titolo ufficiale, ma ci sono già diverse informazioni.

Prima di tutto, il titolo verrà sviluppato utilizzando Unreal Engine 5, motore grafico di ultima generazione che ancora pochi titoli sono riusciti a sfruttare al massimo del suo potenziale e che, spesso invece, si è rivelato più un limite che un’aggiunta di spicco (come nel caso di Lords Of The Fallen). Il titolo dunque, al momento, è nella fase di design concettuale.

Pawel Sasko assicura che il team, ha già lavorato un bel po’ sul titolo. Aggiunge però, che non sarà così facile riuscire a finire tutto in tempi brevi:

C’è tanto lavoro da fare con gli strumenti e così via, e questo perché ci sono così tante, direi, cose specifiche che il nostro RED Engine era calibrato per fare. Quindi, di sicuro, dobbiamo essere sicuri che tutto quanto sia fatto come si deve così che possiamo creare giochi, esattamente come vorremmo fare. I lavori sono in corso.

Sasko ha anche parlato del lavoro che li aspetta con Epic Games, la società che possiede Unreal Engine, definendo quel lavoro come una vera sfida ma anche qualcosa da cui sarà possibile trarre “qualcosa di grandioso”.

Lavorare insieme a Epic è una cosa totalmente nuova per noi, una sfida da una parta ma anche un onore. È uno studio enorme, hanno una quantità incredibile di ingegneri […] dunque è qualcosa da cui possiamo imparare.
Non vedo la sfida come una difficoltà, più come un’opportunità. Vedo molto spazio di manovra per fare qualcosa di incredibile, quindi sto cercando di pensare a fare quello, ma c’è un sacco di lavoro davanti.

Non si sa ancora nulla di Project Orion, ambientazione, personaggi, meccaniche né ovviamente data d’uscita o altre specifiche. Per restare aggiornati, continuate a seguire Player.it, come voi non vediamo l’ora di capire cosa CD Projekt Red riservi per il futuro.

This post was published on 16 Novembre 2023 19:30

Pietro Falzone

Redattore Appassionato di videogiochi sin dal sempre più lontano 2002, quando per festeggiare i 5 anni ricevette una copia di Crash Bandicoot per la prima PlayStation. Il richiamo dell'avventura digitale lo fece innamorare di un mondo fatto di pixel, più o meno definiti. E l'amore non si è mai fermato. Inizia così a tastare tutti gli aspetti del mondo videoludico. Tra le sue più grandi passioni, si piazzano in ordine gli MMORPG (con sempre meno per giocarli, purtroppo), gli sparatutto in prima persona e, doprattutto, giochi di ruolo single player. Così si spiegano le più di mille ore, spalmate sui vari titoli From Software, da Demon's Souls in poi. Dalla fine delle medie, scopre una nuova passione: la scrittura. E come se non bastasse, scopre che nel mondo c'è chi scrive riguardo ai videogiochi, come se fosse un lavoro vero. Cosa fare di due passioni del genere dunque? Inizia così la ricerca disperata del giusto vascello, che riuscisse a convogliare voglia di fare, idee e tempo. Dopo un periodo passato a peregrinare, tra siti e sitarelli, approda su Player.it dove trova una casa in cui convogliare idee e spunti, al fianco di un team solido e costruttivo.

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