Un programmatore di Valve, dopo aver lavorato nella compagnia per 25 anni, ha rivelato al mondo quali titoli erano stati valutati per l’iconico FPS.
Non si finisce mai di scoprire aneddoti su Half-Life. Della celebre serie FPS Sci-fi che ha fatto la storia del medium lanciando Valve nell’Olimpo dei produttori di videogiochi, si è detto e scritto tantissimo. Ciò rende ancor più goduriosa ogni nuova notizia, ogni scampolo di dietro le quinte che ancora oggi, a distanza di 25 anni dalla release del primo titolo della serie, non cessa di venire alla luce.
Questa volta la fonte non è un hacker forte di un documento trafugato, bensì Dario Casali, level designer di Valve che ha iniziato a lavorare in azienda proprio in concomitanza con lo sviluppo del primo Half-Life. È a lui che dobbiamo una nuova rivelazione, che questa volta non ha a che fare con scelte di game design o magheggi di programmazione, bensì con una questione ben più prosaica, sebbene non meno importante: il titolo del gioco.
Ma non doveva chiamarsi Quiver?
Come ha spiegato David Hodgson nel suo libro Half-Life 2: Raising the Bar, il titolo Half-Life fu scelto in quanto evocativo delle tematiche affrontate dal gioco, privo di cliché, e perché trovava una sua corrispondenza nella costante di decadimento rappresentata dalla lettera greca lambda minuscola λ. Tuttavia, è fatto noto che in prima battuta gli sviluppatori avessero valutato di intitolare il gioco Quiver (faretra), ispirati dalla lettura del racconto fantahorror The Mist di Stephen King, in cui un terribile incidente occorso nella base di ricerca militare Arrowhead scatena la fuoriuscita di creature mostruose avvolte nella nebbia.
Ciò che assolutamente non si sapeva è che Quiver non era affatto l’unico titolo preso in considerazione: come detto, è stato Dario Casali a svelare recentemente che il team aveva una lunga lista di possibili titoli tra cui scegliere, ed è ora di scoprirli! Casali ha vuotato il sacco sul suo canale YouTube, dove non fa mistero della passione viscerale per gli sparatutto anni Novanta, in particolare la serie DOOM, di cui pubblica intere run. Pochi giorni fa Casali ha pubblicato un’intera run del primo Half-Life per festeggiare i 25 anni di età del gioco, e nel corso del gameplay ha arricchito il playthrough di aneddoti e curiosità, mostrando ad esempio i primissmi schizzi di lavorazione, risalenti addirittura al 1996, quando ancora viveva nel Regno Unito ed era in attesa di ottenere il visto americano per trasferirsi e andare a lavorare in Valve.
Una lista nomi curiosi
Durante i suoi primi anni in azienda, Casali tenne un diario giornaliero, che letto a distanza di tempo fornisce utili dettagli sullo sviluppo del titolo e la vita in Valve in quel periodo. Il gameplay di cui trovate qui sopra l’episodio introduttivo, è una playlist in 8 parti ed è ricco di aneddoti. Vi consiglio di non perderlo, dato che offre curiosità quasi ad ogni passo (le curiosità iniziano letteralmente fin dal tutorial, quando Casali svela che l’ologramma che ci dà il benvenuto nei laboratori Black mesa è stato modellato sulle fattezze di una office manager dell’epoca, o che il salto in lungo assistito dal modulo di caricamento sia stato ispirato dalla passione dei creatori verso Super Mario, e la volontà di offrire le stesse possibilità e sfide in termini di movimento spaziale).
Il piatto forte delle rivelazioni di Casali riguarda, appunto l’esistenza di una sfilza di titoli papabili presi in considerazione per nominare il gioco, tra i quali inizialmente Half-Life non era nemmeno tra i favoriti! Casali li ha raccolti in un elenco, che mostra la distinzione tra quelli inizialmente più promettenti ed altri “di riserva” tra cui figura appunto quello che diventerà il titolo definitivo della serie.
Come vedete furono tantissimi i titoli presi in considerazione, questo file ne elenca circa una trentina, tra cui ne figurano alcuni che evidentemente piacevano particolarmente agli sviluppatori, come Pressure e le sue varianti, o l’esilarante Screwed che se non altro rendeva bene l’idea del pasticcio in cui sarebbe andato a cacciarsi il protagonista Gordon Freeman, in fuga da una base di ricerca infestata da mostri alieni.
Ce ne sono alcuni banalotti come Adrenaline e altri davvero improponibili come Trash. Un paio fanno decisamente sorridere dato che si tratta di titoli effettivamente utilizzati per nominare altre serie videoludiche, peraltro arcinote, ovvero Fallout e Crysis. Chissà se in qualche realtà parallela i rispettivi franchise si sono scambiati i nomi!