Con l’ultimo aggiornamento dei driver di Intel, l’azienda americana ha fatto giganteschi passi in avanti in alcuni giochi; pochi però possono vantare un guadagno prestazionale del 750% come è accaduto per Halo Infinite.
Quando Intel è ritornata all’interno del mercato delle schede video dedicate durante il corso dell’ultimo anno diverse sono state le promesse fatte; tra queste quella di certo più importante per i vieogiocatori era legata al miglioramento dei driver per le GPU Arc, inizialmente presentate come rivoluzionarie e poi, all’atto pratico, ancora un po’ acerbe per il mercato attuale.
Fortunatamente i miglioramenti non sono mancati e anzi, con una certa regolarità Intel ha continuato a migliorare le prestazioni dei suoi prodotti; i principali miglioramenti prestazionali hanno riguardato proprio il livello di utilizzo della schda da parte di vecchi videogiochi, che utilizzano tecniche di rendering superate o che si basano su librerie non direttamente supportate dai prodotti di Intel.
L’ultimo aggiornamento fatto ai driver delle Intel Arc, però, ha portato a un quasi divertente aumento prestazionale che ha fatto sobbalzare sicuramente quelli che si sono messi a spulciare le patch notes. Parliamo di grandi miglioramenti quando leggiamo, da generazione a generazione, di un gap di circa il 20%… ma come bisognerebbe reagire a un update che porta a un salto prestazionale del 750%?
Recentissimamente è stata rilasciata la nuova versione dei driver Alchemist, capaci di migliorare fino al 54% le prestazioni in videogiochi come Returnal con il Ray Tracing pompato a livello Epic. Fin qui ci siamo: Returnal è un gioco recente sviluppato principalmente per console, magari è un salto qualitativo che ha senso.
La patchnote continua con il buon vecchio Guild Wars 2, MMORPG coreano con taanti anni sulle spalle che ha visto un upgrade prestazionale del 53% a risoluzione 1080p con qualità ultra; benissimo anche qua ma è giustificabile, parliamo di un gioco che utilizzerà librerie anzianotte. Anche Yakuza 0 ha visto un upgrade prestazionale niente male, con il 154% di prestazioni in più a 1080p ultra; anche in questo caso parliamo di un videogioco un po’ anzianotto, che per di più ha il malus del “è stato sviluppato in Giappone” a peggiorarne le prestazioni su PC.
Quello che però ha senza dubbio lasciato tutti stupefatti è leggere un bel +750% alle prestazioni di Halo: the master chief collection qualità massima risoluzione 1080p. Il 750% di prestazioni in più significa che se inizialmente il gioco faceva 1 frame (quindi significa che vi verrà il vomito ad aprirlo il gioco), dopo l’update ne farà 750%: abbastanza per far esplodere anche il monitor più performante in commercio.
Qui purtroppo rientriamo nel campo della fanta informatica: non abbiamo schede grafiche Intel a disposizione e non abbiamo la possibilità di capire come queste si comportino realmente con il gioco in questione. Dando però una rapida occhiata a Youtube è facile capire quanto male il gioco girasse prima di questo aggiornamento dei driver.
I dati parliamo chiaro: framerate medio fermo a 15, utilizzo della scheda grafica intorno al 13%, quantità di bug grafici e problemi video esageratissima; il tutto nonostante il livello di qualità del gioco fosse impostato su performance ovvero fatemelo semplicemente giocare, non importa quanto è brutta la grafica.
Le motivazioni puramente tecniche per questo delirio non sono facili da spiegare in velocità all’interno di un singolo articolo e potrebbero coprire tutta una serie di speciali. In generale parliamo di un’architettura giovane, costruita intorno alle vecchie grafiche integrate e che male si interfacciano con i videogiochi più vecchi.
Il lavoro che Intel dovrà fare per recuperare il gap prestazionale con le schede di pari generazione di AMD e Nvidia è impressionante e probabilmente passeranno ancora diversi anni prima di offrire quel genere di prestazioni lì.
Per alcuni utilizzi specifici le schede di Intel non sono male e anzi, riescono nel difficile compito di risultare soddisfacenti; tra questi ad oggi non possiamo di certo considerare il videogiocare a Halo: The Master Chief Collection.
La situazione, secondo quanto sappiamo, migliorerà con l’arrivo di Battlemage, ovvero la prossima generazione di schede; quest’ultima è prevista per un qualche momento del 2024. Ad oggi a meno che non giochiate esclusivamente a titoli super mainstream usciti durante il corso degli ultimi ⅘ anni, le schede Intel sono in grado di far più arrabbiare l’utente medio che le acquista che altro; se siete dei grandi smanettoni e volete farvi assumere da Intel per aver realizzato dei driver custom per giocare a vecchi giochi, invece, potreste aver appena fatto l’acquisto che vi cambierà (forse in meglio) la vita.
This post was published on 4 Novembre 2023 12:00
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