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Secondo Nintendo da loro non c’è bisogno di sindacati “perché i lavoratori sono felici”

Nintendo potremmo quasi praticamente considerarla come un vero e proprio mondo a sé stante nel mondo dei videogiochi e le motivazioni per farlo sono tante. Banalmente pubblica giochi che riescono sempre a raggiungere dei record di vendite senza precedenti, basti pensare alle saghe di Super Mario, Animal Crossing, The Legend of Zelda o Super Mario. Stessa cosa vale per le console, con Nintendo Switch che è riuscita vendere ben 130 milioni di unità. Ma non solo, il fatto che sia una vera e propria mosca bianca riguarda anche le condizioni lavorative al suo interno.

Le condizioni lavorative nel mondo dei videogiochi

Per molte persone che sono appassionate del media videoludico, lavorare al suo interno è un sogno. Tuttavia in molti casi può essere traumatico affacciarsi a questa realtà, specie negli ultimi anni dove tante compagnie del settore sono state colpite da una serie di scandali. Rimanendo in Europa abbiamo la nota Ubisoft, dove al suo interno diversi dirigenti sono stati accusati di molestie sessuali e di sessismo. Ma non finisce qui, perché a finire al centro di questo polverone ci è finita pure Activision-Blizzard.

Infatti negli scorsi anni il colosso dietro Call of Duty e Diablo – ora ufficialmente di proprietà di Microsoft – hanno fatto parlare di sé per dei gravi scandali che hanno riguardato anche in questo caso molestie, condotte sessuali illecite sul posto di lavoro e sessismo, oltre a una certa dose di misoginia. Non parliamo poi di Unity, dove a seguito delle scelte scellerate di John Riccitiello – precedente CEO della compagnia – riguardante delle tasse sull’uso dell’omonimo motore grafico molti dei dipendenti hanno ricevuto delle minacce di morte, nonostante essi non fossero direttamente responsabili.

Nintendo è un faro di speranza, forse

Doug Bowser – CEO di Nintendo of America – assieme a Reginald “Reggie” Fils-Aimé

In tutto questo casino assurdo, Nintendo sembra quasi portare speranza. Infatti sulle condizioni lavorative si è espresso il dirigente di Nintendo of America: Doug Bowser, il quale è stato recentemente intervistato e una delle domande postegli ha riguardato proprio l’ambiente di lavoro e i sindacati. La sua risposta a questo quesito è stata la seguente:

“Al momento non abbiamo sindacati e questo dipende in parte dal dal feedback dei dipendenti che è sempre stato positivo con un alto grado di soddisfazione lavorativa. Basta guardare i nostri numeri di fidelizzazione, che sono molto, molto alti nel settore. Il nostro obiettivo è sempre stato quello di creare una cultura inclusiva, con equilibrio tra lavoro e vita privata e focalizzata sulla nostra importantissima missione di portare sorrisi sui volti delle persone”

Doug Bowser – CEO di Nintendo of America

Nel caso in cui in futuro dovesse formarsi un sindacato, Doug Bowser ha detto che rispetterà questa decisione e che è un diritto di tutti i lavoratori decidere di costituire un’entità del genere. Fatto sta che il CEO di Nintendo of America ha detto che la compagnia si sta impegnando anno dopo anno per fornire a tutti i suoi dipendenti l’ambiente migliore, sempre più giusto e dove tutti possano sentirsi uguali.

Queste sono affermazioni molto importanti e più che positive, che certificano quanto detto nei paragrafi precedenti: Nintendo è letteralmente una vera e propria mosca bianca, siccome è l’unica che riesce a garantire un ambiente di lavoro sano per tutti. Comunque indipendentemente dal fatto che l’ambiente di lavoro sia sano o negativo di base i sindacati dovrebbero essere presenti in ogni singola realtà videoludica e lavorativa di altro genere. Per molto tempo i diritti dei lavoratori non sono stati rispettati, specie in questo mondo: è di fondamentale importanza che ci siano delle istituzioni popolari che permettano a questa importantissima categoria di persone di vivere dignitosamente e di far sì che i loro diritti siano concretamente rispettati.

This post was published on 24 Ottobre 2023 13:00

Matteo Perini

Mi sono avvicinato al mondo dei videogiochi nel 2003, quando mi venne regalato il GameBoy Color assieme a Pokémon Cristallo e al gioco di Alien. Nel corso degli anni mi sono appassionato a moltissime saghe, in primis Pokémon seguito da Gears of War, COD, Halo, Metal Gear Solid, The Elder Scrolls, Fallout e Dark Souls. Parallelamente alla mia ossessione per i videogiochi, ho coltivato anche quella per la lettura di libri e di manga, avvicinandomi progressivamente alla scrittura: iniziai così a scrivere prima per Pokémon Millennium - aprendo allo stesso tempo dei blog personali chiamati "Historia Italiae" e "Genshin Odyssey" - per poi approdare su Player.it. Spinto da questa mia passione per la scrittura e la letteratura - oltre ovviamente alla storia - decido così di iscrivermi alla facoltà di lettere moderne dell'Università degli Studi di Verona, percorso che sta quasi per giungere alla sua conclusione.

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