Il team polacco assicura che non ripeterà più i clamorosi errori commessi con lo sfortunato lancio del loro ultimo gioco.
Il disastroso lancio di Cyberpunk 2077 è ancora scolpito nella memoria di molti giocatori, specialmente coloro che lo hanno acquistato su console old gen, dove il titolo di presentò in un ostato pietoso al limite dell’ingiocabile. Non che su next gen le cose fossero molto meglio ,tra bug di tutti i tipi, cut content poderosi e intelligenza artificiale non pervenuta. Nei mesi successivi al disastro emersero molte notizie sulle condizioni di crunch atroce in cui gli sviluppatori si trovarono a lavorare, alla mercé di una dirigenza totalmente fuori dalla realtà ed occupata unicamente nel tentativo di compiacere gli investitori e garantirsi lauti introiti, dimostrando totale ignoranza o menefreghismo circa la qualità del prodotto fiale ed il benessere dei propri dipendenti.
Il danno di immagine fu incalcolabile, e pure il contraccolpo economico si fece sentire, con un crollo del valore delle azioni della società, che fecce presto mea culpa e si adopero negli anni successivi per correggere la maggior parte dei problemi tecnici ed offrire sempre nuovi contenuti e funzioni di gioco, fino al recente rilascio della prima ed unica espansione intitolata Phantom Liberty pubblicata lo scorso 26 settembre e che costituisce l’aggiornamento finale del gioco (almeno riguardo i contenuti aggiuntivi). Ora infatti è tempo di volgere lo sguardo ai giochi futuri, per i quali CDPR è intenzionata a non commettere più gli errori di questo sfortunato lancio.
Non è un mistero che CDPR abbia progetti molto ambiziosi per il prossimo futuro. La roadmap dei prossimi anni era già stata presentata tramite un documento dell’ottobre 2022 riservato agli investitori, che anticipava lo sviluppo di una moltitudine di progetti legati al franchise più famoso della compagnia, ovvero The Witcher.
Nel documento, ancora consultabile a questo indirizzo, figuravano diversi giochi programmati nel medio e lungo periodo, fra cui: Project Sirius, sviluppato da The Molasses Flood, progetto misterioso che ha anche subito rimaneggiamenti nel corso del tempo, ma che dovrebbe trattarsi di uno spinoff della serie principale caratterizzato da elementi procedurali ed una componente cooperativa online; Project Polaris, il nuovo capitolo principale della serie, con la classica struttura da RPG open world cui CDPR ci ha abituati, la cui narrativa non coinvolgerà più direttamente Geralt di Rivia ma costituirà il primo capitolo di una nuova trilogia che darà vita ad una nuova narrativa che prenderà le mosse dalla trilogia originale; Project Canis Majoris, un altro capitolo standalone, sempre RPG open-world ambientato nello stesso universo ma con una narrativa separata, il cui sviluppo è affidato ad un team di terze parti che vanta al suo interno vari veterani della serie. Oltre a tutti questi titoli è poi stato confermato che Cyberpunk 2007 godrà di un sequel, il cui nome in codice è Project Orion e che sarà ovviamente sviluppato internamente a CDPR.
È chiaro che una programmazione così ricca, oltre ad impegnare l’azienda per almeno 10 anni, dimostra una lungimiranza che potrebbe facilmente ritorcersi contro CDPR e la sua credibilità, qualora uno o più progetti dovessero iniziare a subire ritardi, rinvii o peggio, cancellazioni. Affinché scorra tutto liscio sono necessarie una pianificazione accurata e le giuste condizioni di lavoro, due caratteristiche che sono clamorosamente mancate in occasione dello sviluppo e lancio di Cyberpunk 2077. La batosta presa in quell’occasione sarà stata sufficiente per imparare la lezione? CDPR garantisce di sì.
Le rassicurazioni sono arrivate per bocca di Colin Walder, engineering director di CDPR intervistato recentemente dalla compagnia Esports Inven Global. L’intervento di Walder verteva su questioni tecniche legate all’audio engineering e all’implementazione degli algoritmi di AI nello sviluppo di videogiochi, ma non si è sottratto dal commentare la vicenda tumultuosa legata al lancio di CP 2077 ed il suo impatto sulla strategia e filosofia aziendali, e di come esse stiano cambiando in funzione dello sviluppo di Project Polaris.
L’approccio che adottavamo [fino al lancio di CP 2077, ndr], il modo in cui lavoravamo alla produzione, alla creazione delle demo ed il cambio di mentalità che ci porti verso un lavoro agile: è tutto in funzione di assicurarci di essere nelle migliori condizioni fin dall’inizio. (…), Per il nostro prossimo progetto, Polaris, stiamo già mettendo a punto delle demo e delle revisioni interne sulle console già dalle fasi iniziali. Questo fu un procedimento che adottammo solo in fasi avanzate dello sviluppo di Cyberpunk 2077. (…)
– Colin Walder intervistato da John Popko per Inven Global – 15 ottobre 2023
[riguardo ai problemi di lancio di CP 2077 e la cattiva accoglienza del gioco] fu un duro colpo al nostro morale, questo è chiaro. L’aspetto cruciale fu riconoscere quanto fosse accaduto. Abbiamo dovuto ammettere che il risultato finale non era ciò che ci aspettavamo ed eravamo determinati a cambiare le cose. Ma una cosa è dirlo, metterlo in pratica è un altro paio di maniche, giusto? Le azioni valgono più delle parole. Devi dimostrare impegno. Per esempio, all’avvicinamento di una scadenza, al posto che ripiombare nel crunch, avremmo potuto dire “ricalibriamo la tabella di marcia” oppure “adottiamo un approccio differente”. Una volta che questo comportamento ha iniziato a farsi sistematico – una volta che il team percepisce uno sforzo concreto per evitare il crunch – allora la fiducia ed il morale iniziano a rinvigorirsi. Le persone hanno bisogno di vedere per credere.
Sembra insomma che internamente a CDPR si sia iniziato ad adottare una nuova politica più comprensiva e basata sull’ascolto delle necessità die dipendenti, utile a creare un ambiente di lavoro basato sulla fiducia reciproca, condizione fondamentale per lavorare in serenità. L’altra politica adottata è quella di non sbilanciarsi troppo nelle dichiarazioni pubbliche circa le tempistiche di realizzazione, motivo per cui Project Polaris non ha ancora una data di uscita annunciata, né si è visto alcunché del gioco eccetto un artwork che rappresenta un medaglio della Scuola della Lince.
Se il prezzo per avere giochi di qualità che non tradiscano le aspettative degli utenti al lancio è un po’ di silenzio radio, credo si tratti di una condizione che la maggior parte dei videogiocatori sia disposta a pagare pur di avere tra le mai un futuro capitolo di The Witcher che sia in grado di tenere testa, e magari anche di dare nuovo lustro ad un franchise che già nel cuore di molti rappresenta una vetta nella storia del videogioco di ruolo.
This post was published on 19 Ottobre 2023 15:30
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