Il capo di Xbox Game Studio pensa che i giochi da tavolo siano una buona soluzione per mung- ehm, no, per soddisfare i fan di videogiochi che da tempo non prevedono nuovi titoli in sviluppo portando l’esempio di Zoo Tycoon.
Se siete appassionati di videogiochi allora sicuramente sarete ben consapevoli del famoso segreto di pulcinella: le aziende vogliono unicamente fare soldi, possibilmente più di quanti ne hanno fatti il mese precedente così da poter portare agli azionisti (e quando ci si ricorda anche ai dipendenti) un aumento di qualche tipo.
Perfetto: in questa definizione, purtroppo per noi consumatori, rientrano tutte le aziende: dai grandi colossi multimiliardari a quelle che si sono appena quotate in borsa. D’altronde basta guardare le strategie di pubblicazione degli ultimi mesi per capire come ciò sia anche ulteriormente comprovato dalla realtà dei fatti.
Per evitare di investire troppo nella creazione di nuove IP si utilizzano nomi enormi all’interno di altri medium per ammortare i costi di sviluppo; quando ciò non è possibile si utilizzano IP già di successo per creare videogiochi con cui fare gli occhioni dolci a fanbase già consolidate. Ogni nuova IP creata che fallisce porta con sé una software house che chiude i battenti (come purtroppo recentemente è avvenuto per gli sviluppatori del discreto Immortals Of Aveum) e ciò non fa altro che impoverire il discorso videoludico.
C’è davvero una via di fuga da tutto questo? È davvero questo il plumbeo panorama che ci aspetta da qui in avanti? Per i videogiochi forse ma il produttore esecutivo di Xbox Games Studios pensa che ci sia un modo per esplorare nuovi territori attraverso… i giochi da tavolo.
Tutto comincia così: recentemente Microsoft ha annunciato l’arrivo di Zoo Tycoon: The Board Game, ovvero un gioco da tavolo basato sullo stranoto brand gestionale legato all’universo degli Zoo. Il più recente capitolo della saga è stato pubblicato da Microsoft Studios (il vecchio nome con cui erano noti gli Xbox Games Studios) il 22 Novembre 2023, sviluppato da quei santi di Frontier Developments (quelli di Elite Dangerous per capirci).
Microsoft si sta quindi dando al mondo dei giochi da tavolo? Non è un qualcosa da escludere in toto: all’interno dell’ultimo Xbox Wire (una specie di blog interno di Microsoft) si racconta la genesi di questo nuovo progetto, con Robert Jerauld (executive producer per Xbox Game Studios) a spiegare come i giochi da tavolo sia una buona maniera per espandere i franchise videoludici che non hanno videogiochi attualmente in sviluppo.
A detta del produttore attraverso questo genere di iniziative è possibile guadagnare dai franchise dormienti senza andare incontro agli stessi investimenti necessari per i videogiochi, migliorando nel contempo la presenza di un videogioco all’interno dell’immaginario comune.
Zoo Tycoon, in questo caso, sarà un esempio illustre per Microsoft: rappresenta infatti per il colosso di Redmond, una maniera molto intelligente per cercare di fidelizzare maggiormente la fanbase del manageriale di Frontier Developments, guadagnandoci nel mentre qualche altro soldino.
Arriviamo adesso alla parte realmente interessante dell’articolo, quella del theorycrafting. Zoo Tycoon è soltanto il primo esempio di molti plausibili per un futuro di Microsoft all’interno del mercato dei giochi da tavolo.
Di brand che sono declinabili in tal senso ce ne sono tantissimi all’internodella compagnia di Redmond: basta giusto guardare l’enorme storico di titoli rimasti in sospeso con l’avanzare delle generazioni.
Prendete ad esempio Project Gotham Racing, il videogioco di Bizarre Creations che ha avuto ben quattro iterazioni diverse prima dell’ascesa completa della saga di Forza. Quanto sarebbe potenzialmente interessante realizzare un gioco da tavolo sulla falsariga di HEAT: Pedal To The Metal? E invece perché non creare un qualche tipo di wargame semplificato utilizzando Mechassault? E perché invece non creare un qualche tipo di prodotto cooperativo ispirato a Banjo-Kazooie visto che Rare non sembra avere voglia in alcuna maniera di rimettersi a lavorare con il suo duo più dinamico?
E questo senza poi toccare i nomi veramente grandi che al momento navigano in una specie di development hell: un gioco da tavolo fantasy, magari un bel dungeon crawler ispirato al mondo di Fable? E invece un prodotto per poter accontentare i fan tristemente maledetti di Perfect Dark non ce lo mettiamo?
This post was published on 16 Ottobre 2023 20:30
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