L’impresa stellare dell’utente Reddit DoomZero lo ha portato ad atterrare su oltre 1400 pianeti.
“1000 pianeti esplorabili“. Vi ricordate l’effetto che questa dichiarazione di Todd Howard in merito all’ampiezza di Starfield ebbe sulla comunità dei videogiocatori? Ci fu chi accolse questa notizia con entusiasmo incontenibile, e chi nutrì legittimi dubbi sulla veridicità di tale affermazione. Tutti furono da subito convinti, a ragione, che per realizzare un obiettivo del genere Bethesda sarebbe dovuta ricorrere ad un design procedurale dei corpi celesti, e ci chiedeva se ciò non sarebbe risultato in una resa finale pigra e poco coinvolgente.
Con l’uscita del titolo questi dubbi si sono fortunatamente dissipati: il gioco di ruolo interstellare di Bethesda ha dato prova di avere grande personalità, una direzione artistica affascinante e molto precisa, e una tale quantità e varietà di contenuti da rendere sopportabile gli inevitabili ricicli di asset e strutture in cui capita di imbattersi nel corso dell’esplorazione della galassia. I problemi del gioco sono piuttosto di altra natura, dettati dai limiti del motore di gioco e da alcune concezioni di game design che mostrano il fianco al tempo che passa, come è stato meravigliosamente in grado di spiegarvi il nostro Alessandro Colantonio nella sua recensione.
Ma oggi non si parla di quanto Starfield abbia soddisfatto o meno le aspettative del pubblico; né di quanto il suo game design sia adeguato o obsoleto ai nostri giorni; oggi si torna a quella dichiarazione iniziale di Todd Howard sui 1000 pianeti esplorabili, per scoprire che, per una volta, non si è trattato di una tipica sparata da campagna marketing: un giocatore si è preso la briga di esplorare tutti i corpi celesti presenti nel gioco e, sorpresa, sono addirittura di più!
Venga pure, c’è spazio!
Il subreddit ufficiale del gioco è comparso un post che ha fatto rapidamente il giro del mondo: l’utente DoomZero ha postato uno screenshots delle sue statistiche di gioco, accompagnandole da un’autoproclamazione di “vero esploratore scientifico”: ha visitato ogni pianeta presente nel gioco!
Come si nota, non c’è una perfetta corrispondenza tra i pianeti scansionati e quelli completamente esaminati. Questo perché nella sua esplorazione DoomZero è incappato in alcuni bug occasionali che hanno impedito una completa analisi di 3 pianeti specifici. Bisogna dire che, dato il totale, si tratta di un numero tutto sommato risibile e tra l’altro è probabile che si tratti di bug facilmente risolvibili con una patch correttiva.
Stranamente ci sono 2 pianeti che non ho potuto analizzare in modo completo poiché buggati. Uno ha una creatura di un bioma oceanico che non spawna, e un altro ha una creatura di ambiente palustre che non si manifesta poiché sul pianeta non c’è abbastanza acqua.
Edit – Credo che questi siano i 3 pianeti in cui sono incappato in bug che mi hanno impedito di portarne a termine l’analisi completa. Masada 3 è il pianeta dal bioma oceanico in cui la fauna non spawna. Beta Marae 1 è il pianeta con la fauna palustre che non compare. Charybdis 2 ha una fauna volante che spawna nel mondo ma rimane invisibile, ma se vi recate in un’area dove dovrebbe apparire, effettuate un salvataggio rapido e ricaricate la partita, essa compare e diventa scansionabile. – Commento di DoomZero al suo post, A True Scientific Explorer. Fully Surveyed Every Planet Possible. – 3 ottobre 2023
Possiamo quindi chiudere un occhio su queste mancanze, specialmente se guardiano ai numeri ottenuti da DoomZero: 120 sistemi stellari visitati, 1695 pianeti scansionati e 1441 pianeti dei quali ha calcato la superficie. In questo caso la disparità numerica non è un errore, bensì dipende dalla composizione puramente gassosa di alcuni corpi celesti, sui quali non è fisicamente possibile “mettere piede”. Si legge anche che il numero di specie viventi, animali e vegetali, ha un numero tutto sommato contenuto rispetto al numero di pianeti: ciò è dovuto al fatto ovvio che non tutti i pianeti sono in grado di ospitare la vita, anzi ce n’è un cospicuo numero che è completamente inospitale.
Anni luce di lavoro
Ma quanto tempo ha impiegato DoomZero per raggiungere questo risultato che, fino a prova contraria, è l’unico di cui si abbia notizia? Lui stesso lo rivela in risposta al commento di un utente: al momento dello screenshot il suo counter di gioco segnava 200 ore, di cui lui stima averne impiegate almeno 180 in questa impresa galattica. Ciò evidenzia il fatto che abbia condotto questa attività in modo sistematico e senza dedicarsi a nessuna delle altre innumerevoli attività che il gioco ha da offrire.
La vastità e offerta ludica di Starfield si evince anche da questo: puoi passare 200 ore su una singola attività, ma ciò non implica aver sciorinato ogni possibile contenuto del gioco, tutt’altro. Lo stesso DoomZero sostiene che, dopo questa faticaccia, continuerà ad intrattenersi con Starfield giocandolo in modo più tradizionale, godendosi quindi elementi imprescindibili come la narrativa della quest principale o perdendosi nella miriade di missioni secondarie, per non parlare di tutte le meccaniche che ruotano attorno alla propria astronave, dalle innumerevoli possibilità di personalizzazione alle battaglie spaziali.
In ogni caso, se qualcuno sentisse il bisogno di emulare le sue gesta e mettersi a scandagliare l’intero universo disponibile, il consiglio è di investire i punti abilità nelle seguenti skill:
Ci sono 5 abilità utili a ridurre il tempo e lo sforzo necessari a completare la ricerca. Credo che Astrophysics, Zoology, Scanning, Botany, e Surveying aiutino tutte tremendamente. Anch l’allenamento su Boost Pack e Fitness, per migliorare l’utilizzo dell’ossigeno, sono altrettanto imprescindibili. – Commento di DoomZero al suo post, A True Scientific Explorer. Fully Surveyed Every Planet Possible. – 3 ottobre 2023
Inoltre il consiglio più divertente, sebbene indiretto, fornito da DoomZero è quello di… fare altro nel frattempo! In risposta ad un utente che gli ha chiesto quanto gli sia costato compiere quest’impresa, il nostro eroe ha risposto infatti che non gli è pesato affatto, perché mentre scansionava pianeti ne ha approfittato per fare un rewatch di Dimension 20 (uno show di gioco di ruolo prodotto dall’emittente web americana Droput). Insomma c’è chi usa le soap opera come sottofondo per fare i mestieri di casa e chi ricorre agli show online mentre è impegnato a scansionare ogni pianeta di Starfield. A ciascuno il suo!