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Starfield, uno sviluppatore di Cyberpunk difende Bethesda | “Questione di priorità”

Uno sviluppatore di Cyberpunk 2077 è intervenuto pubblicamente per difendere Bethesda per il lavoro svolto su Starfield.

È passato esattamente un mese dall’uscita sul mercato di Starfield, il nuovo videogioco di punta sviluppato da Bethesda e che era considerato uno dei giochi più attesi dell’anno se non il più atteso dai videogiocatori.
Nel giro di un mese i giocatori hanno provato il titolo, lo hanno assimilato e hanno iniziato a esternare le proprie opinioni sul web, sottoforma di recensione (qui trovate quella di Player) oppure semplicemente come commento sul web.

Nonostante le altissime aspettative e le premesse che la stessa software house aveva lasciato intendere, Starfield sembra aver lasciato abbastanza l’amaro in bocca a diversi videogiocatori.
Il titolo sci-fi di Bethesda magari può aver soddisfatto tanti utenti dal punto di vista della trama e del gameplay, ma altrettanti sono rimasti un po’ interdetti difronte ad alcuni problemi tecnici e sbavature che nessuno si aspettava.

Come al solito, quando esce un nuovo titolo soprattutto di questo calibro, il mondo del web si riempie di utenti che gridano allo scandalo scrivendo la propria opinione su internet: tra chi lo fa con cognizione di causa e chi invece lo fa per partito preso.
Sicuramente Bethesda non è tra le software house più amate del mondo e questo nuovo episodio lo sottolinea ancora una volta.

Cyberpunk difende Starfield: uno sviluppatore del gioco spiega la situazione

Spesso gli utenti e i fruitori dei videogiochi non possono veramente sapere cosa è passato nella testa degli sviluppatori quando hanno preso una scelta piuttosto che un’altra, ma chiaramente i giocatori avrebbero tutto il diritto di lamentarsi nel caso trovassero bug e glitch tanto gravi da compromettere l’esperienza di gioco.
Con Starfield è successo lo stesso e il web si è scatenato contro Bethesda e la loro presunta incapacità di adoperare il motore grafico dei giochi.

Dato che la situazione si stava facendo abbastanza calda sul web, in particolare su X, è intervenuto nella discussione anche Patrick K. Mills, uno sviluppatore di videogiochi che ha lavorato con CD Projekt RED per lo sviluppo di The Witcher 3 e Cyberpunk 2077.
Mills, in particolare, era il senior quest designer, ovvero era colui che progettava le missioni di gioco.

Scrivendo una serie di post su X (ex Twitter), Patrick Mills ha detto la sua sullo sviluppo di Starfield rispondendo all’intera community.
Il senior quest designer di Cyberpunk 2077 ha affermato che i difetti riscontrati dagli utenti sul titolo di Bethesda non sono dovuti a un’incapacità della software house, ma a scelte volute da parte degli sviluppatori.

Sviluppatore di Cyberpunk dice la sua su Starfield e difende Bethesda

La discussione è iniziata quando è stato criticato aspramente il Creation Engine dato che le animazioni di Starfield sembravano troppo antiquate; Mills è intervenuto dicendo che l’engine non c’entra nulla, ma si tratta piuttosto di scelte di design da parte degli sviluppatori.
Nei post successivi Mills afferma anche che la gestione delle cutscene non è stato un punto focale per Bethesda

Senza andare troppo nello specifico e nei contenuti di gioco, Patrick Mills per dare valore alle sue tesi afferma che era davvero impossibile per gli sviluppatori creare delle cutscene per ogni singola interazione dato che il titolo permette diversi scenari, ognuno con un personaggio diverso e sarebbe stata davvero dura elaborarli tutti in scene animate e curate singolarmente.

Alla fine della discussione possiamo intendere che, secondo il parere di Mills, Bethesda abbia voluto spendere le proprie energie e il proprio budget maggiormente per scelte di gameplay per dare massima libertà al giocatore.
Chiaramente, secondo il ragionamento di Mills, questo ha portato via tempo e denaro agli sviluppatori che non hanno potuto curare come si deve le scene animate.

This post was published on 8 Ottobre 2023 18:00

Salvatore Montagnolo

Nasce il 21 maggio 1996 a Napoli e cresce con la passione per i videogiochi e per tutto ciò che c'è di tecnologico nel mondo. Preme il suo primo tasto "START" all'età di 6 anni con Crash Bandicoot per l'inizio di una grande avventura all'insegna di console, comandi e schermi.

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