The Last of Us è una delle saghe videoludiche di maggior successo degli ultimi anni che, coi suoi due capitoli è riuscito a sconvolgere il mondo del videogioco mostrando una scrittura matura e credibile unitamente a un gameplay in evoluzione che da ai giocatori un certo grado di soddisfazione. Ma ora, pare che l’IP non navighi in buon acque.
Naughty Dog, la casa di sviluppo che ha partorito The Last of Us, pare star vivendo uno dei periodi più bui della sua intera esistenza. Lo studio, negli anni è diventato una delle punte di diamante creative di Sony Interactive Entertainment, riuscendo a partorire una serie di titoli, diversi dei quali esclusive temporali per i sistemi PlayStation, che hanno ogni volta elevato il livello medio del mercato.
Negli ultimi 10 anni, Naughty Dog è riuscita a proporre nuove IP come The Last of Us, titolo che al tempo dell’uscita sconvolse i giocatori che si immersero nelle avventure e nelle vite di Joel ed Ellie, vivendo esperienze anomale per un classico videogioco. In The Last of Us, il giocatore si trovava a vivere un misto di introspezione e angoscia, talmente reali da spaventare più dei Clicker probabilmente.
E non solo The Last of Us. Naughty Dog si trovò a dirigere l’ultimo capitolo di una delle saghe che aveva fatto amare la software house al mondo: Uncharted. Il quarto capitolo, Uncharted 4: Fine di un Ladro uscì nel 2016 e proponeva un livello di profondità che mai le avventure di Nathan Drake avevano toccato vincendo anche ai BAFTA Game Awards come Miglior Gioco.
E poi, arrivò The Last of Us Parte II, che oltre a riprendere la formula narrativa del primo, riuscì ad ampliarne le vedute, sia a livello di trama che di gameplay, diventando l’esperienza definitiva per tutti gli amanti di quel mondo decadente, con personaggi più maturi, cresciuti e consapevoli. Il gioco non fu esente dalle critiche, soprattutto per quanto veniva raccontato su un personaggio in particolare.
È però inutile dire che il brand The Last of Us stava ormai conquistando il mondo intero e quando un brand diventa così grande e influente, è molto difficile che riesca a rimanere confinato in un solo medium. Nacque così l’idea, poi concretizzata, di una serie TV live action di The Last of Us. La serie uscì, proponendo un cast di tutto rispetto con Pedro Pascal nel ruolo di Joel e Bella Ramsey a interpretare Ellie.
La qualità degli episodi venne apprezzata da tutti i fan della saga, che rividero tutta la filosofia del mondo di The Last of Us, proprio come l’avevano conosciuto pad alla mano. Naughty Dog stava vivendo un momento d’oro e Sony con lei. Eppure, qualcosa iniziò ad andare storto. I segnali venivano fuori a poco a poco, finché non iniziarono a uscire le prime dichiarazioni che fecero titubare i fan sulla gestione del brand.
A tutto ciò si unirono gli sconvolgimenti in casa Sony, ultimo l’addio di Jim Ryan che, dopo 30 anni di carriera, lasciava il posto di Presidente e CEO di Sony Interactive Entertainment. Qualcosa stava cambiando. Ma cosa c’entra The Last of Us?
Naughty Dog, con l’uscita e il successo di The Last of Us Parte II, annuncia una modalità multiplayer del gioco, che avrebbe permesso di giocare online con i propri amici. Molti giocatori erano eccitati all’idea di vivere quel mondo, con a fianco amici e conoscenti, inseguiti da orde di clicker mentre si cerca di sopravvivere strenuamente.
Per un po’ però, il progetto resta totalmente silente. Dopo l’annuncio, non arrivano grossi aggiornamenti, si smette di parlarne e per quelli che lo desideravano, il Multiplayer di The Last of Us era ormai poco più che un ricordo sbiadito.
I dubbi sono stati in parte diramati solo pochi giorni fa, quando iniziarono a girare dichiarazioni della stampa specializzata statunitense che, grazie ad alcuni insider in Naughty Dog, era riuscita a ottenere delle informazioni: lo sviluppo del multiplayer di TLOU era “congelato”, informazioni confermata anche dal fatto che il team che era dietro al progetto, nei mesi, era stato continuamente ridimensionato da parte di Sony.
Il piano era quello di creare un videogioco multiplayer live service ambientato nel mondo di The Last of Us, idea che però non è sembrata funzionare a dovere. A riprova di ciò, è arrivata una notizia pochi giorni fa che ha posto, probabilmente, ufficialmente la parola fine sul progetto.
Anders Howard che ricopriva il ruolo di Responsabile della Monetizzazione per il titolo multiplayer di The Last of Us, ha abbandonato Naughty Dog. Sbirciando sul suo profilo Linkedin, si nota che ha abbandonato l’azienda già a settembre di quest’anno, dopo chevi si era unito a novembre 2022 dopo aver passato otto anni a lavorare su Fortnite, per Epic Games.
Come detto però, non è l’unico ad aver abbandonato ultimamente: pare che le figure che siano andate via da Naughty Dog nell’ultimo periodo siano 25.
This post was published on 7 Ottobre 2023 15:00
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