Ah Microsoft, Microsoft, Microsoft! Quanto hai fatto parlare di te negli ultimi giorni! L’azienda americana ha dominato letteralmente il settore dell’editoria videoludica con leak e dicerie che si sono diffusesi in ogni dove. Tutto questo grande marasma ha permesso di comprendere molte cose del colosso americano, nello specifico le sue strategie e anche le future possibili acquisizioni tra cui spicca su tutte la grande N. Allo stesso tempo sono anche apparse le prime informazioni sulla versione interamente digitale di Xbox Series X avente il nome in codice di “Brooklin”. Non è un caso che Microsoft abbia sempre strizzato l’occhio al mercato digitale, soprattutto con l’avvento del Game Pass, dimostrando come voglia sempre di più puntare a questo ecosistema: ebbene è concretamente possibile puntare a console interamente digitali?
Game Pass, il servizio di punta di Microsoft
Rispetto ai suoi competitor, quali Sony in primis e Nintendo, l’azienda di Redmond è riuscita a creare il miglior servizio digitale attualmente in circolazione: non a caso esso sta mettendo a dura prova il PlayStation Plus, che sta lentamente entrando in crisi con il numero di abbonati che sta progressivamente calando (soprattutto anche a causa del recente aumento di prezzo). Questo abbonamento non è solo disponibile su Xbox, ma anche su altre piattaforme come PC e anche dispositivi smart come TV e smart-phone nei quali è possibile giocare in cloud ai giochi presenti nell’abbonamento.
Questo servizio ha anche garantito il successo di Xbox Series S: una console interamente digitale e meno potente rispetto alla sua controparte con disco, ma molto più accessibile considerando il prezzo pari a 250-300€. Infatti rispetto a Series X questa ha venduto molto di più vista la sua maggiore accessibilità: comunque sia entrambe le piattaforme hanno raggiunto le 21 milioni di unità piazzate sul mercato, di cui solo 3 milioni nel corso del 2023. Certo è un risultato molto distante da quello di PS5 e Nintendo Switch, ma ciò denota come Xbox sia comunque in crescita (soprattutto grazie al mercato digitale).
Il digitale è una strada interamente percorribile?
Se si guarda ai numeri del Game Pass, probabilmente si potrebbe dire di sì: il numero di abbonati tra il 2022 e il 2023 ha raggiunto i 25 milioni, una cifra di tutto rispetto e che molto probabilmente è destinata a crescere in futuro. Dunque perché non creare piattaforme interamente digitali da qui in futuro? Concretamente Xbox Series S ha venduto bene, ma ci sono diverse incognite da tenere a mente e una di esse riguarda proprio la suddetta console. Infatti essa avendo una potenza minore rispetto a Series X ha portato a diversi grattacapi per molti sviluppatori, tra cui abbiamo anche Larian Studios che ha avuto parecchi problemi per il porting di Baldur’s Gate 3 specie per quanto concerne la modalità in “split-screen”.
Appunto per questo se si vuole puntare su una console interamente digitale bisogna che questa abbia una certa potenza e “Project Brooklin” può essere davvero la svolta, a patto che si mantenga un prezzo accessibile visto che Series S ha venduto tanto per questo motivo. Successivamente bisogna anche tenere conto di un’altro elemento: la connessione internet degli utenti permette di scaricare i giochi in tempi brevi o comunque contenuti? Se per scaricare un gioco ci vogliono ore interminabili o addirittura un giorno, l’esperienza dell’utente sarebbe estremamente negativa. Certo non è colpa di Microsoft, ma dipende dalla zona in cui una persona risiede: fatto sta che ciò porterebbe molte persone a non comprarla per delle connessioni internet inadeguate, di cui l’Italia n’è un esempio lampante.
Dopodiché bisogna anche tenere conto che il mercato fisico dei videogiochi permette di sfruttare diverse offerte non da poco e anche di rivenderli. Parallelamente per molti avere lo scaffale pieno di giochi è un valore aggiunto non da poco e avere la copia fisica permette di installare il videogioco in poco tempo. Insomma, ci sono al momento troppe incognite per decretare se il passaggio a delle console pienamente digitali sia possibile, ma rimane comunque una vivida possibilità: solo il futuro potrà darci risposte concrete a riguardo.