Analisi del capitolo 1089 – ATTENZIONE: CONTIENE SPOILER
Vedere Nami disegnare una cartina è stranamente una cosa rara, solo in una cover su richiesta poteva succedere. Vediamo un toro servirle del latte e consegnarle un messaggio da parte di Sanji che dice: “Cara Nami, stanotte le stelle risplendono come te, ti va di guardarle insieme?”. A questo messaggio Nami risponde con un altro biglietto con su scritto: “Le ho già viste, grazie”. L’ennesimo bidone da parte di Nami nei confronti di Sanji, tutto regolare. Tra l’altro all’inizio non avevo assolutamente fatto caso al fatto che alla finestra ci fosse proprio Sanji che sbircia con una faccia da vero marpione.
Parto col dire che per quanto interessante questo è quasi certamente il primo capitolo del volume, infatti è per lo più utile a fare da setup. Il suo scopo è quello di mostrarci le varie forze in campo ad Egghead ma la cosa più interessante è la panoramica mondiale delle prime pagine. Adoro il modo in cui nel mondo di One Piece tutto sembri interattivo. Esplode un’isola, anzi, un’intera porzione di mare e questo ha ripercussioni in letteralmente tutto il mondo, come giusto che sia. Sei giorni dopo la cancellazione di Lulusia vediamo come l’evento abbia causato terremoti e catastrofi “naturali” in lungo e in largo. Dalla Grand Line a Logue Town nell’East Blue, fino a coinvolgere gli altri tre mari e l’intero globo. Nel capitolo infatti vediamo molti dei luoghi in cui i Mugiwara sono stati e non, tra cui i promontori gemelli con Loovon, il paese di Kano con tanto di cameo di Uhoricia (colei che doveva essere la promessa sposa di Sai), Iceburg e i carpentieri della Galley La, Hina in quello che sembra essere il quartier generale della Marina, Momonosuke a Wano e persino il sindaco di Foosha e la barista Makino.
Mai prima d’ora si era registrato un terremoto di questa portata, tanto da coinvolgere tutte le isole emerse del mondo. Persino i geologi non hanno saputo trovare una risposta a questo evento, anche se noi lettori conosciamo la causa. Nei pressi di Lulusia non è rimasto nulla e il panorama è molto simile a quello di Enies Lobby: un’enorme voragine circondata da cascate dove un tempo c’era un’isola. Non so se aspettarmi un vero collegamento con Enies Lobby ma potrebbe benissimo essere che anche lì un tempo ci fosse un’isola andata distrutta, non dalla Mother Flame, ma da un’arma ancestrale molto simile all’invenzione di Vegapunk.
Sappiamo che il regno antico fosse tecnologicamente avanzato come lo è Egghead. Il genio di Vegapunk potrebbe benissimo aver ideato l’equivalente di un’arma ancestrale senza nemmeno rendersene conto, almeno all’inizio. Anche perchè se così non fosse mi verrebbe di ridimensionare la potenza e il mito di queste armi , visto che esiste un’altra arma che fa ottenere lo stesso risultato. Il Governo prima del time skip cercava i progetti di Pluton per ricrearla e usarla a suo vantaggio. Sarebbe stata stupida come mossa se avessero già avuto un’arma di distruzione di massa in grado di annientare isole, come Pluton per l’appunto. La Mother Flame deve essere nata quasi certamente solo dopo la distruzione dei progetti della nave corazzata. In ogni caso escluderei che la voragine di Enies Lobby sia stata creata dalla stessa arma di Vegapunk, semplicemente perchè l’isola giudiziaria immagino esista da secoli. Questo è anche il motivo per cui non può essere il luogo dove si trovava God Valley. Semmai è più probabile che un tempo ospitasse l’isola del Regno Antico, di cui tutt’ora non sappiamo il nome. Decidere di costruire la propria torre della giustizia nel luogo in cui un tempo risiedeva l’isola dei tuoi nemici sarebbe uno sfregio assai plausibile.
Inoltre, seppur in One Piece Yellow venga detto diversamente, l’acqua laguna che caratterizza Water Seven potrebbe essere una conseguenza della vicinanza dell’isola con Enies Lobby. Certo, quello è un evento naturale che per il databook proviene da Long Ring Long Land, caratterizzata da dieci isole disposte a cerchio facente parte in realtà di una sola isola circolare con alcune parti sommerse. È proprio durante il periodo dell’acqua laguna che l’intera isola riemerge, ma questo non mi spiega la causa dello tsunami che colpisce annualmente Water Seven con relativo affondamento dell’isola ogni anno che passa. Ricordate? L’intento di Iceburg è quello di far galleggiare l’isola come una nave, per evitare che un giorno affondi completamente. Da questo ne possiamo trarre che forse non è il livello del mare ad essersi alzato, ma le isole ad essere sprofondate.
Oppure no. Nel mondo di One Piece un buco nell’oceano sembra togliere una porzione di volume considerevole dove dovrebbe esserci invece dell’acqua, che a quanto pare non viene persa, semplicemente va a distribuirsi ai lati del foro grazie alle correnti, quindi nel resto dell’oceano. Non ne capisco granché di fisica, ma credo sia impossibile nella realtà un fenomeno del genere. Il buco semplicemente si riempirebbe di acqua e semmai il livello del mare calerebbe. Mi aspetto che Oda ci spieghi meglio questo fenomeno (e vorrei tanto sapere anche il perchè a Enies Lobby è sempre giorno).
Potrei parlarne per ore, questo discorso potrebbe legarsi al motivo per cui il mondo di One Piece è fatto in questo modo. Cosa sono le isole se non porzioni emerse di un enorme continente sommerso? Un tempo forse il livello del mare era effettivamente molto più basso.
La forza bellica giunta ad Egghead farebbe impallidire persino un Buster Call. Centoventi navi con un totale di trentamila marines con a capo nove vice ammiragli e un ammiraglio. Questo ci fa capire quanto inespugnabile sia Egghead, se hanno mobilitato una tale potenza militare. Vorrei ricordarvi che quando la marina è partita non si aspettava affatto che sull’isola ci fossero anche i Mugiwara, quindi è giusto aver mobilitato una forza superiore a quella usata per distruggere Ohara ma inferiore a quella di Marineford. Casualmente sono Kizaru e nove vice ammiragli. Dieci in totale, come i Mugiwara.
L’obiettivo è Vegapunk e le sue invenzioni. Stavolta vorrebbero evitare di distruggere l’isola ma nonostante questo Saturn ordina di affondare le navi con gli operai e i ricercatori per evitare una fuga di informazioni. Lo stesso Kizaru riferisce a Sentomaru che questa è la fine di chi fa ricerche sul secolo buio. Il parallelismo con Ohara è chiaro e gli intenti gli stessi, la differenza è che i libri possono anche bruciare, le armi se le tengono.
In questa porzione di capitolo vengono dette un paio di cose interessanti:
Tutti noi abbiamo adorato l’ultima doppia pagina del capitolo. Mostra quanto siano diventati forti e maturi i Mugiwara. Immaginate questo scenario a Punk Hazard, sarebbe stato impossibile. Lucci, il CP0 e i Serafini avrebbero dato enormi problemi ai Mugiwara, sarebbe stata una battaglia a tutto campo. Ora invece possono facilmente sconfiggere e sopraffare tali avversari, persino offscreen. Questa è la prima vera tavola in cui ci viene mostrata una ciurma sicura delle proprie capacità, in grado di affermarsi come equipaggio di un imperatore.
Lo dico dall’inizio della saga: Egghead narrativamente parlando è l’equivalente di ciò che è stata l’arco narrativo delle Sabaody nel pre time skip, l’inizio della fine. Non è un caso se in entrambe le saghe abbiamo Kizaru e un Drago Celeste, la differenza è che questa volta gli eventi devono necessariamente ribaltarsi. Non stiamo più parlando di novellini che possono essere sopraffatti dall’enorme forza bellica del Governo Mondiale, bensì della ciurma di un giovane imperatore che a questo punto deve dimostrare di poter gestire una situazione che un tempo avrebbe percepito come critica.
Nonostante Rufy abbia vinto contro Kaido non gli è mai stato dato tutto il merito, anche giustamente, tant’è che Aramaki decide di sua spontanea volontà di catturarlo come fosse tuttora un piratucolo, pur sostenendo che era Kaido il motivo per il quale la Marina non interveniva a Wano. Persino Lucci, agente governativo, decide di scontrarsi con un imperatore e ora ne paga le conseguenze, costretto ad esser succube di Rufy. È il momento del vero incidente diplomatico, quello in cui la marina, troppo sicura del loro potere, perderà la faccia per mano dei Mugiwara. Stavolta è il Governo che ne deve uscirne traumatizzato e Saturn potrebbe essere decisivo in questo, anche se non sembra voglia far sapere a nessuno della sua presenza.
Per la prima volta ringrazio Oda per questo stacco, ha giovato alla regia permettendo di valorizzare i Mugiwara senza mostrarci nulla. Lo sa che di York fondamentalmente non ci frega nulla, anche se in realtà in questo capitolo ho apprezzato anche lei. Ci viene chiarito che è stata York a fornire al Governo la Mother Flame e che questa è alimentata da il Power Plant, presente sull’isola.
Forse è proprio questo il motivo per il quale un astro di saggezza, guarda caso la divinità guerriera della scienza, si è per la prima volta mossa.
This post was published on 4 Agosto 2023 14:30
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