Il team polacco dietro alla serie di The Witcher e Cyberpunk 2077 ha attuato un doloroso ridimensionamento del proprio staff. Licenziare non è mai una scelta facile, ma un’azienda deve anche prendere decisioni di questo tipo per riuscire a raggiungere i propri “goals”. Le motivazioni sono state esplicitate dal CEO di CDPR.
CD Projekt Red non ha bisogno di presentazioni: lo studio polacco, diventato il più grande in Europa dopo aver superato anche Ubisoft, è da anni sulla bocca di tutti sia per motivi positivi sia per per altri meno edificanti. Tutti hanno sempre riconosciuto la bravura del team nel creare storie interessanti e mondi di gioco in grado di attrarre i giocatori più esigenti, soprattutto quelli legati al mondo fantasy e al “ruolismo”.
Il grande affetto per lo studio è stato minato dall’infausto lancio di Cyberpunk 2077, un titolo che tutti avevano accolto come il messia degli RPG, ma che a conti fatti ha messo a rischio la credibilità dell’azienda. Il lancio catastrofico di Cyberpunk 2077 ha avuto un impatto negativo sull’immagine di CD Projekt Red. L’azienda ha perso molti soldi e ha dovuto anche affrontare una serie di cause legali.
CD Projekt Red sta ancora cercando di riprendersi dal disastro di Cyberpunk 2077 e di riconquistare la fiducia dei giocatori. Il team è a lavoro sull’espansione Phantom Liberty che uscirà a settembre di quest’anno, sul seguito diretto del gioco principale e sul remake del primo The Witcher, tuttavia questi ultimi progetti sono ancora, se ci dice bene, in pre-produzione.
In queste ultime ore, un’altra notizia molto spiacevole ha colpito duramente i fan di CDPR, sebbene non riguardi direttamente loro, bensì proprio chi lavora nell’azienda.
CD Projekt Red ha licenziato quasi il 10% del suo personale, con circa 100 persone che perderanno il posto di lavoro nei prossimi sette mesi.
In una dichiarazione sul sito web di CDPR, l’amministratore delegato Adam Kiciński afferma che i licenziamenti fanno parte del “processo in corso di diverse trasformazioni profonde all’interno dello studio“. Questa decisione è stata presa perché imprescindibile per “per realizzare giochi di qualità, in tempo e senza intoppi“.
Per soddisfare le nostre elevate aspettative e ambizioni di creare i migliori giochi di ruolo, non vogliamo solo avere le persone migliori, ma anche i team giusti. Intendiamo dire che abbiamo team costruiti intorno alle esigenze dei nostri progetti, team più agili e più efficaci. In questo momento, siamo certi che per far crescere CD Projekt Red dobbiamo essere coerenti nell’implementare questo approccio.
Kiciński prosegue dicendo che l’azienda si trova in esubero di personale. Molti degli sviluppatori e dei programmatori stanno effettivamente lavorando ai nuovi progetti, ma già dal prossimo anno, dice il CEO, sarà difficile poter permettere loro di continuare a lavorare in CDPR perché, in pratica, non possono assicurare a tutti le stesse opportunità.
Non tutti i licenziamenti saranno immediati, infatti alcuni dipendenti saranno liberi di andare dal primo trimestre del 2024 ma, “nello spirito della trasparenza”, l’azienda ha deciso di condividere queste informazioni ora, in modo che i membri del team abbiano tutto il tempo di elaborare e adattarsi al cambiamento.
I licenziamenti sono sempre stati una sfortunata possibilità in qualsiasi settore, ma sono diventati sempre più comuni nell’industria dei videogiochi, con parecchi casi negli ultimi 4-5 anni.
Activision Blizzard ha licenziato nel 2019 circa 800 dipendenti, circa il 3% della sua forza lavoro. La decisione è stata presa a causa di una serie di problemi, tra cui il calo delle vendite, la concorrenza di altri sviluppatori e le accuse di molestie sessuali. EA invece ha licenziato circa 1000 dipendenti, il 2% del suo intero staff, tra i più corposi in assoluto.
Non se la passa bene neanche Ubisoft, infatti l’azienda francese ha licenziato circa 1500 dipendenti, mentre Take-Two Interactive, publisher di GTA, ha liquidato circa 1000 dipendenti. Tra i casi più eclatanti quest’anno ci sono senza dubbio quello di Embracer Group che dopo aver acquisito studi e IP di Square Enix, tra cui Deus Ex, ha chiuso proprio alcuni dei suoi studi, e Microsoft che ha dato il ben servito a ben 10.000 dipendenti, compresi sviluppatori di Bethesda e 343 Industries.
Si tratta di un problema su larga scala, CD Projekt Red è una delle tante aziende colpite. Ciò non dovrebbe avere un impatto negativo sui progetti futuri, a detta del CEO, anzi, dovrebbe addirittura garantire maggiore efficienza. Il tempo ci dirà se sarà così.
This post was published on 29 Luglio 2023 19:30
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