Ubisoft recentemente ha inviato email ad alcuni suoi utenti in cui li avvisa della chiusura dei loro account perché inattivi. Si è scatenato il putiferio e si è anche riaccesa la discussione circa la preservazione dei giochi che in digitale rischiano di scomparire anche a causa di questi comportamenti da parte delle aziende.
Ubisoft ha recentemente inviato email ad alcuni suoi utenti in cui avvisa della chiusura dei loro account inattivi. Questa decisione ha suscitato molte polemiche da parte dei giocatori, che hanno accusato l’azienda di aver preso una decisione troppo drastica senza dare neanche il tempo ai giocatori di prendere delle contromisure. Inoltre, secondo molti giocatori, l’azienda non terrebbe conto delle motivazioni per cui un account potrebbe rimanere inattivo, come ad esempio problemi tecnici o spostamenti.
Va detto che la chiusura degli account inattivi è una pratica che viene utilizzata da molte aziende, non solo Ubisoft. Il motivo è che gli account inattivi occupano spazio sui server e possono rappresentare un rischio per la sicurezza dei dati. Tuttavia, alcuni giocatori ritengono che questa pratica sia troppo drastica e che dovrebbe essere prevista una qualche forma di avviso “meno minaccioso” prima di chiudere un account e, soprattutto, una soluzione alternativa.
La chiusura degli account inattivi ha anche riacceso il dibattito sulla preservazione dei giochi. Quando un account viene chiuso, anche i giochi che sono stati acquistati vengono cancellati. Questo significa che i giocatori perdono l’accesso ai loro giochi, anche se li hanno pagati.
Ma cerchiamo di fare chiarezza sull’accaduto.
Durante il fine settimana, i fan Ubisoft sono stati colti alla sprovvista dall’azienda francese, in quanto si è diffusa la voce che Ubisoft stesse cancellando gli account inattivi, distruggendo definitivamente le librerie di giochi digitali di milioni di giocatori, questo nel caso gli utenti non si fossero collegati di recente e con una certa frequenza. Tuttavia, Ubisoft ha ora chiarito che ciò è falso e che le librerie di giochi digitali degli utenti sono al sicuro, anche se i loro account sono inattivi.
Le voci sono nate quando è circolato un tweet che mostrava un’e-mail intitolata “Chiusura dell’account Ubisoft per inattività“. L’e-mail informava che l’account Ubisoft del destinatario era stato temporaneamente sospeso e che sarebbe stato chiuso definitivamente entro 30 giorni, a meno che la chiusura non fosse stata annullata dal proprietario dell’account.
L’e-mail è stata poi confermata come legittima dall’account Twitter ufficiale del supporto Ubisoft, che ha ribadito le istruzioni fornite per annullare la chiusura dell’account.
Ciò che ha scatenato il panico è stata la paura di perdere per sempre tutti i giochi acquistati, ma è proprio su questo punto che Ubisoft ha voluto chiarire la sua posizione.
Ubisoft ha chiarito la sua posizione sulla cancellazione degli account. L’editore ha confermato di aver cancellato gli account inattivi “da molti anni”, in conformità con il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) dell’UE, che stabilisce per quanto tempo le aziende sono autorizzate a conservare le informazioni personali individuali. Dunque, le inattività che non superano quella soglia temporale, a detta di Ubisoft, non verranno considerate.
L’azienda sostiene che le sue politiche sono “allineate ai requisiti legali e agli standard del settore” e che servono anche a prevenire le frodi. Ubisoft ha anche chiarito i suoi criteri per la cancellazione degli account, sottolineando che NON include assolutamente gli account a cui sono collegati giochi acquistati. L’editore prende in considerazione quanto segue:
In pratica, ad oggi, fa sapere Ubisoft, non non sono stati cancellati account inattivi da meno di 4 anni. Si è trattato di un falso allarme causato dalla poca chiarezza della comunicazione Ubisoft e dalla corsa alla polemica facile? Probabile.
Gli account verranno effettivamente cancellati, ma solo quelli che senza ombra di dubbio non sono attivi, ovvero quegli account che non hanno visto un’attività per più di quattro anni e, soprattutto, quelli che non contengono videogiochi.
Ubisoft avrebbe potuto essere più chiara in merito fin dalla prima email, senza dubbio, ma è anche vero che si è subito saltati a conclusioni affrettate.
This post was published on 26 Luglio 2023 10:00
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