Nelle prossime settimane Twitter inizierà a pagare i creatori di contenuti grazie agli annunci pubblicitari inseriti nei loro tweet. Elon Musk, proprietario della piattaforma blu dall’ottobre 2022.
In base alle nuove regole, i creatori di contenuti potranno accedere a questo pagamento esclusivamente se possiedono la spunta blu, acquistabile tramite abbonamento. Inoltre, Musk ha dichiarato in un tweet che i guadagni sono stati accumulati a partire dallo scorso febbraio, quando il programma di monetizzazione è stato annunciato per la prima volta.
Twitter rifiuta il crollo e abbracciala monetizzazione
I pagamenti per i creators arrivano in un momento in cui il futuro di Twitter è particolarmente traballante. L’azienda non solo deve ancora pagare l’affitto dei sui uffici, ma è stata recentemente citata in giudizio per 500 milioni di dollari a causa degli assegni di licenziamento non ancora pagati, destinati ai dipendenti licenziati poco dopo l’acquisizione roboante di Elon Musk.
E non è tutto, poiché mentre Musk ha annunciato di voler limitare il numero di tweet che potremo leggere, questo mese è stata lanciata Threads, piattaforma creata da Meta – molto simile a Twitter – alla quale si sono iscritti già 100 milioni di utenti. Una strategia piuttosto stravagante, soprattutto per un’azienda che sta registrando un crollo del traffico allarmante e che ha ribadito più volte di dipendere dagli introiti generati dalle pubblicità: guadagni che, secondo Musk, sono indispensabili per tenere accesa la macchina dell’uccellino blu.
Quanto si guadagna su Twitter?
Queste recenti manovre sembrano andare anche in netto contrasto con il programma di monetizzazione, che ricordiamo sarà disponibile solamente agli utenti che pagano l’abbonamento Twitter Blue, che conferisce la tanto discussa spunta blu, e si baserà sulla diffusione degli annunci pubblicitari inseriti neli loro tweet. Finora, per quanto riguarda gli account seguiti da milioni di utenti, gli importi dei pagamenti variano da poche migliaia di dollari a quasi 40.000 dollari.
Nonostante i problemi e le incongruenze sopra citate, Twitter non sembra intenzionata a fare passi indietro, anzi, ha affermato che nel corso del mese espanderà ulteriormente il numero di creator che potranno godere della monetizzazione. Secondo il magnate Elon Musk, il totale dei soldi destinati ai pagamenti di tutti i creator, che sono stati accumulati da febbraio e verranno effettuati tramite Stripe, ammonta a 5 milioni di dollari.
Grazie alle dichiarazioni di alcuni celebri creatori di contenuti, possiamo darvi un’idea della cifra che riceveranno grazie a questa manovra. Lo scrittore Brian Krassenstein, che ha circa 750.000 follower, sostiene che Twitter ha versato nel suo portafoglio digitale 24.305 dollari. SK, un creator con circa 230.000 follower, sostiene di aver guadagnato 2.236 dollari grazie alle pubblicità su Twitter; mentre Benny Johnson, i cui follower ammontato a 1,7 milioni, afferma di aver guadagnato 9.546 dollari.
Come funziona il programma di monetizzazione dell’uccellino blu
Ma come guadagnano precisamente questi creatori? Pare che i pagamenti siano legati al numero di impressioni, ovvero le volte in cui un utente vede un tweet nella proprio timeline o nei risultati di ricerca: 8,52 dollari per un milione di impressioni, ma non è chiaro se questa tariffa cambi a seconda dell’utente. La scrittrice di The Babylon Bee, Ashley St. Clair, il cui profilo ammonta a 710.000 follower, ha dichiarato di aver guadagnato 7.153 dollari e, secondo i suoi “calcoli”, da febbraio a luglio ha raccolto circa 840 milioni di interazioni.
Ovviamente queste sono deduzioni, poiché non è stato ancora ufficializzato come vengano determinati i pagamenti o quante entrate trattenga Twitter, ma pare che gli account devono avere almeno 5 milioni di impressioni sui tweet, raccolti negli ultimi tre mesi, per potervi accedere. Lo youtuber Benny Johnson ha postato che aveva guadagnato quasi 10.000 dollari; mentre “@Elon_alerts”, un account che condivide le attività di Musk su Twitter, ha dichiarato che il suo pagamento ammonta a circa 2.200 dollari.
Ovviamente ci sono dei limiti: non tutte le tipologie di creator potranno accedere a questo programma. Secondo le regole di monetizzazione dei contenuti di Twitter, i contenuti sessuali non possono essere monetizzati. Decisamente un duro colpo per la comunità dei sex worker che operano su Twitter, soprattutto se consideriamo che è una delle pochissime piattaforme social mainstream che consente la diffusione di questa tipologia di contenuti. Inoltre, Twitter non permetterà ai creator di monetizzare i contenuti a base di schemi piramidali, violenza, comportamenti criminali, giochi d’azzardo, droghe e alcol.