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Si torna a parlare di Silent Hill: Ascension | Tratterà anche argomenti molto delicati

Lo sviluppatore di Silent Hill: Ascension è tornato a parlare del capitolo che, a oggi, sembra maggiormente avvolto dalla nebbia. La sua natura interattiva e non canonica ha un po’ confuso i fan che cercano risposte. Il gioco tratterà anche argomenti sensibili.

A parte il remake di Silent Hill 2, che i fan conoscono a memoria, gli altri capitoli annunciati da Konami che daranno vita a una seconda giovinezza alla sua serie horror sono ancora avvolti dalla nebbia. Non è chiaro che tipo di esperienza offrirà Townfall, sviluppato da No Code, team dietro a Stories Untold e Observation, come non è chiaro come si inserisce nella serie SH: F.

Il capitolo che però sta creando più discussioni tra i fan è Ascension perché, se per gli altri c’è la sicurezza che si tratterà di videogiochi canonici, ognuno con il proprio stile e con meccaniche uniche, per Ascension non è sicuro neanche quello. I giocatori sono confusi sulla natura di questo titolo che, a detta di Konami e Genvid Entertainment, sarà una serie interattiva da vivere in streaming come community.

In un trailer rilasciato alla fine di maggio, sono stati mostrati alcuni personaggi giocabili alle prese con creature di varia natura e con un setting ostile e spettrale, ricordando lo stile dei videogiochi di Supermassive Games (Until Dawn, The Quarry, etc). Ora, gli sviluppatori hanno deciso di chiarire alcuni aspetti, parlando anche delle tematiche che verranno affrontate nel gioco.

“I veri mostri sono i nostri traumi”

Silent Hill: Ascension esplorerà temi già noti ai fan con un approccio episodico che coinvolgerà l’intera community. Un nuovo dietro le quinte di Silent Hill: Ascension chiarisce l’approccio del gioco alla narrazione seriale e interattiva e la sua esplorazione della mitologia e dei temi del franchise.

Come già rivelato, gli spettatori di Silent Hill: Ascension guarderanno gli episodi e prenderanno decisioni simultaneamente. Le decisioni saranno permanenti, il che significa che, a differenza di altri giochi di questo tipo, gli spettatori non potranno tornare indietro per vedere come una decisione diversa avrebbe influenzato la storia. I fan potranno vedere gli episodi in diretta, per un periodo di tempo non ancora determinato, e le loro decisioni andranno a modificare la progressione.

Il gioco a episodi esplorerà i temi chiave di Silent Hill in varie località del mondo, coinvolgendo un cast eterogeneo. Silent Hill 2 è la chiara ispirazione principale. Nel video (che potete vedere qui in basso), gli sviluppatori parlano della volontà di creare un’ambientazione orribile e creature ripugnanti come rappresentazione dei complessi traumi del cast centrale. Come nei giochi precedenti, “i personaggi verranno catapultati in circostanze misteriose e soprannaturali senza una chiara motivazione. Con il progredire della serie, i misteri centrali cominceranno a risolversi e gli spettatori scopriranno di più su chi sono veramente i personaggi“.

Chi conosce la serie sa benissimo che tutto ciò che si vede in Silent Hill è fortemente simbolico, e proprio Silent Hill 2 è probabilmente il capitolo che maggiormente utilizza il simbolismo per “celare” il vero significato delle creature e degli avvenimenti. Il secondo capitolo è a tutti gli effetti un videogioco allegorico.

Anche Ascension vuole dunque approcciare la narrativa in questo modo, affrontando tematiche delicate che riguardano i traumi vissuti dai personaggi tramite caratterizzazioni simboliche degli stessi. I fan sperano che ciò non venga banalizzato, ma che possa davvero trattarsi di un’idea ben ponderata e soprattutto ben implementata.

Non conosciamo ancora una data di uscita per nessuno dei nuovi capitoli della serie di Silent Hill, anche se un rumor vorrebbe l’uscita del remake fissata per il 29 settembre di quest’anno.

This post was published on 15 Luglio 2023 16:00

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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