Chi non è mai entrato in un Gamestop? Anche chi critica aspramente le sue politiche almeno una volta ha fatto acquisti in un negozio della famosa catena di vendita al dettaglio di videogiochi. Gamestop, negli ultimi anni, ha subito un bel po’ di contraccolpi derivanti dal mercato e dalle sue stesse politiche. L’ultimo è un licenziamento illustre. A lasciare è il CEO.
GameStop è una catena di negozi al dettaglio specializzata nella vendita di videogiochi, console, accessori e merchandising fondata nel 1984 con sede a Grapevine, nel Texas, negli Stati Uniti. L’azienda infatti nasce in America, ma si è allargata su larga scala raggiungendo la popolarità in tutto il globo, Italia compresa. GameStop ha avuto un ruolo significativo nel settore dei videogiochi, ma negli ultimi anni ha subito diverse critiche che hanno portato a una percezione negativa dell’azienda da parte di alcuni consumatori e degli stessi investitori.
Una delle principali critiche rivolte a GameStop riguarda le sue politiche commerciali. Molti ritengono che i prezzi dei giochi e degli accessori presso i negozi GameStop siano spesso più alti rispetto ad altri rivenditori o piattaforme online. Ciò può essere attribuito a vari fattori, tra cui il fatto che GameStop deve sostenere i costi operativi dei suoi negozi fisici e il margine di profitto aggiuntivo che cerca di ottenere. Inoltre, GameStop ha anche un modello di business che si basa in gran parte sulla vendita di giochi usati, e alcuni ritengono che il valore di questi giochi usati venga sottostimato dall’azienda.
Un altro motivo per la percezione negativa di GameStop riguarda la sua risposta al cambiamento nel settore dei videogiochi. Negli ultimi anni, l’industria videoludica ha subito una trasformazione significativa con l’aumento delle vendite digitali e l’espansione delle piattaforme di distribuzione online come Steam, PlayStation Store e Xbox Live. Questo ha portato a una diminuzione della domanda di giochi fisici, il core business di GameStop. L’azienda ha faticato ad adattarsi a questa nuova realtà, con una diminuzione delle vendite e la chiusura di molti negozi.
GameStop ha dovuto affrontare una serie di contenziosi negli ultimi anni. Uno dei contenziosi più famosi che coinvolse GameStop fu l’episodio denominato “short squeeze” nel gennaio 2021. In quel periodo, un gruppo di investitori che si coordinarono su Reddit, acquistò massicciamente azioni di GameStop al fine di aumentarne il prezzo e mettere in difficoltà i fondi di investimento che avevano scommesso sulla caduta del valore delle azioni. Questo ha portato a un’enorme volatilità sul mercato azionario e ha causato ingenti perdite per alcuni di questi fondi. L’episodio ha suscitato un’ampia attenzione mediatica e ha sollevato interrogativi sulle pratiche finanziarie e sulla manipolazione del mercato.
Successivamente, ci furono altri contenziosi legali riguardanti GameStop. Ad esempio, nel marzo 2021, un investitore ha intentato una causa legale contro GameStop e alcune sue figure chiave, affermando che l’azienda avesse ingannato gli investitori riguardo alla sua capacità di competere nel mercato digitale dei videogiochi. L’investitore ha sostenuto che GameStop avesse fornito informazioni false e fuorvianti, causando una manipolazione del prezzo delle azioni.
Inoltre, ci sono state anche indagini da parte delle autorità di regolamentazione finanziaria riguardo all’episodio del “short squeeze” e alle potenziali manipolazioni di mercato. La Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti e altre agenzie hanno esaminato attentamente l’accaduto per determinare se ci fossero state violazioni delle leggi finanziarie.
In queste ore, l’ennesima notizia riguardante GameStop sta scatenando diverse reazioni. GameStop ha licenziato l’amministratore delegato Matt Furlong, come annunciato mercoledì durante la discussione dei risultati del primo trimestre 2023. Non c’è un sostituto immediato, anche se il presidente del consiglio di amministrazione Ryan Cohen è stato nominato presidente esecutivo.
Furlong ha iniziato a lavorare per GameStop nel giugno del 2021, ovvero proprio dopo l’inizio del caos sul prezzo delle azioni di GameStop, e ha supervisionato cose come il passaggio di GameStop agli NFT e i licenziamenti all’interno dell’azienda.
Furlong è entrato a far parte di GameStop dopo otto anni trascorsi in Amazon; prima di lasciare quest’ultima, era a capo delle attività dell’azienda in Australia. Come ha osservato Reuters, in occasione dell’assunzione di Furlong, Cohen ha anche assunto dirigenti di Amazon nei ruoli di chief financial officer, chief operations officer e altri. Nessuno di questi dirigenti, però, lavora più per l’azienda.
Nel primo trimestre del 2023, GameStop ha registrato una diminuzione delle vendite a 1,23 miliardi di dollari, rispetto ai 1,37 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Tuttavia, c’è stata un’ottimizzazione della perdita netta che è scesa a 50,5 milioni di dollari (0,17 dollari per azione), rispetto ai 157,9 milioni del primo trimestre del 2022. Questi risultati hanno deluso le aspettative degli analisti. Questi dati sarebbero la prima causa che ha portato al licenziamento di Furlong.
This post was published on 9 Giugno 2023 10:00
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