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Zelda: Tears of the Kingdom, la prudenza paga | La pazienza degli sviluppatori è stata l’arma migliore

Eiji Aonuma, il produttore di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, ha affermato che il gioco è stato ritardato di oltre un anno nonostante fosse in gran parte completo.

Un cambio di piani necessario per assicurarsi che l’attesissimo sequel di Breath of the Wild rientrasse al 100% nei canoni qualitativi di Nintendo.

Tears of the Kingdom e il “segreto” del successo di Nintendo

Se siete appena tornati da una meditazione silenziosa nel deserto durata qualche annetto, probabilmente non avete mai sentito parlare di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, videogioco action-adventure sviluppato da Nintendo per Nintendo Switch. Sequel dell’osannato The Legend of Zelda: Breath of the Wild, il gioco è stato pubblicato in tutto il mondo il 12 maggio, raccogliendo in pochissimi giorni vendite da record e sontuosi elogi da parte di critica e pubblico.

In questo nuovo Zelda sarete chiamati ancora una volta a decidere il vostro percorso, e questo vi porterà ad esplorare non solo i familiari vasti paesaggi di Hyrule, ma anche le inedite e misteriose isole fluttuanti. Proprio come nel primo capitolo, il gameplay ruota attorno all’esplorazione di una vasta ambientazione fantasy e all’utilizzo di un’ampia gamma di abilità e strumenti.

Un anno di polishing per l’ultimo Zelda

Nonostante l’open world ancora più vasto e le numerose nuove abilità di Link, che aumentano vertiginosamente le possibilità di approccio, Tears of the Kigndom pesa solamente 16 Giga ed è praticamente privo di bug. Ma come ha fatto Nintendo ad arrivare a questo risultato? Sopratutto in un’epoca come la nostra, dove sia titoli ambiziosi, come Cyberpunk 2077, che giochi più tradizionali, come Pokémon Scarlatto e Violetto, si presentano al day one ricoperti da bug e glitch di ogni sorta.

Proprio a questo proposito, il produttore di Zelda Eiji Aonuma, durante un’intervista al Washington Post, ha dichiarato che nel marzo del 2022, quando venne annunciato il rinvio di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom, il gioco era praticamente già completo. Tuttavia, Aonuma afferma che il rinvio è stato indispensabili perché volevano “assicurarsi che tutto il gioco fosse al 100% conforme ai nostri standard”.

L’ultimo anno è stato speso per le cosiddette fasi di polishing, ovvero quel momento dello sviluppo dedicato alla rimozione di bug da tutti i vari contenuti, così da incrementare la qualità complessiva del titolo e assicurarsi che la “fisica selvaggia del gioco funzionasse” perfettamente.

Durante l’intervista, il produttore ha condiviso alcuni dilemmi nati attorno le meccaniche di building del nuovo The Legend of Zelda: “Quando collegavo le cose e le incollavo, ero sempre molto esigente sul fatto che non si vedesse la colla nei punti di giunzione, e mi strofinavo sempre in quel modo perché mi dava davvero sui nervi. Lo staff mi ha fatto un appello… C’è una parte di me che sente di voler cancellare la colla e far sembrare le cose un po’ più pulite e ordinate. Ma alla fine avevano ragione. La possibilità di vedere chiaramente dove gli oggetti che si collegano sono messi insieme rende questo tipo di gioco adatto e in linea con l’etica di Zelda”.

Un anno di attesa per un successo da record

Aonuma ha dichiarato di aver giocato e supervisionato Tears of the Kingdom almeno 20 volte negli ultimi anni, così da poter testare tutte le varie versioni del titolo. Un tempo impiegava giorni per supervisionare un gioco, ora gli è bastata una settimana e mezza: “Questo gioco è stato un po’ più difficile per me, ma ce l’abbiamo fatta”.

Molto spesso i giochi vengono posticipati semplicemente perché non sono ancora pronti, e le date di uscita vengono fissate più per compiacere i dirigenti che per assicurarsi il tempo necessario allo sviluppo.

Questi ritardi, sempre più frequenti man mano che i giochi diventano sempre più grandi e costosi, spesso non portano neanche ai risultati sperati: per questo motivo la scelta e il lavoro di Nintendo rappresentano un grande risultato, soprattutto all’interno di un’industria che sembra sempre più concentrata sulle campagne di marketing, piuttosto che sull’effettiva qualità di un titolo.

Anche grazie all’anno passato a rifinire il titolo, Tears of the Kingdom è uno dei giochi con le valutazioni più alte della storia, e non solo, ha anche guadagnato incredibilmente bene: il nuovo The Legend of Zelda ha venduto più di 10 milioni di copie in soli tre giorni, battendo il grande successo record ottenuto da Elden Ring l’anno scorso.

This post was published on 23 Maggio 2023 10:00

Stefano Sergente

Nato nel 1993 tra le rive radioattive del Fiume Pescara, dopo aver studiato le antiche arti della sceneggiatura presso la Scuola Internazionale di Comics, decide inconsciamente di dedicare la sua vita alla scrittura. Tra le tante avventure intraprese ci sono diversi progetti cinematografici e fumetti brevi, tra i quali alcuni pubblicati con il collettivo Spaghetti Comics. Grazie all'educazione spartana impartita dai suoi fratelli maggiori, può vantare la fortuna di avere avuto un joypad del NES tra i suoi primi giocattoli, passione che ha portato avanti tutta la vita consumando pad di varie console, mouse, tastiere, occhi e mani.

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