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Il grande ritorno di Van Damme | Neanche negli anni 90 si era visto uno spettacolo così macabro

Jean Claude Van Damme torna con le sue acrobatiche mazzate, ma non sarà per un film, bensì per un violentissimo nuovo capitolo di una famosa serie di picchiaduro, annunciato da pochissimo con un trailer di sangue e budella.

La generazione di chi ora ha tra i 30 e 40 anni è cresciuta con anime, videogiochi e film in cui prima si tiravano ceffoni e solo dopo si dialogava. L’uomo tigre, I cavalieri dello Zodiaco, Ken il guerriero sono solo alcuni dei capolavori che hanno accompagnato un’infanzia che, stando ad alcune teorie, avrebbe dovuto portarci a diventare degli psicopatici. E invece, siamo sanissimi e temprati dalla ferrea disciplina della Sacra Scuola di Hokuto.

Allo stesso modo, il nostro gusto cinematografico si è retto su quanti bulletti da quattro soldi venissero presi a calci nel sedere dall’eroe esperto di arti marziali protagonista del film. Abbiamo ammirato Jackie Chan, Chuck Norris e Steven Seagal… ma soprattutto, lui, il mitico Jean Claude Van Damme. Ormai ritiratosi dalle scene, l’attore e artista marziale belga tornerà a farsi rispettare, ma non in un film, bensì in un videogioco.

Jean Claude, un mito dei nostri tempi

Jean-Claude Van Damme è un attore belga, artista marziale e regista che è diventato un’icona del cinema d’azione negli anni ’80 e ’90. Nato il 18 ottobre 1960 a Berchem-Sainte-Agathe, Bruxelles, Van Damme ha iniziato la sua carriera come praticante di arti marziali, specializzandosi in karate e kickboxing.

È salito alla ribalta internazionale con il suo ruolo da protagonista nel film “Bloodsport” del 1988, in cui interpreta il personaggio di Frank Dux, un lottatore di arti marziali che partecipa a un torneo segreto. Il film ha sfruttato le abilità fisiche di Van Damme e ha dimostrato il suo talento nelle arti marziali.

Da allora, Van Damme ha continuato a interpretare numerosi ruoli in film d’azione ad alto contenuto di combattimenti e acrobazie. Alcuni dei suoi film più famosi includono “Kickboxer“, “Universal Soldier”, “Hard Target”, “Timecop” e “Double Impact“. Noto per la sua fisicità impressionante, il suo stile di combattimento era elegante ed esaltava la sua capacità di eseguire spettacolari mosse di arti marziali sullo schermo.

Van Damme ha guadagnato una base di fan devota grazie al suo carisma e al suo stile distintivo. È diventato un idolo per una generazione di spettatori che sono cresciuti ammirando le sue gesta nei film, in cui ha praticamente sempre interpretato personaggi positivi e pronti a difendere i più deboli. La sua presenza sullo schermo, unita alle sue abilità nelle arti marziali, ha reso i suoi film indimenticabili per molti appassionati di azione.

Oggi, Jean-Claude Van Damme è considerato un’icona del cinema d’azione e il suo impatto nella cultura popolare è innegabile. Anche se la sua carriera ha subito alti e bassi, il suo status di mito del cinema rimane intatto per molti fan che sono cresciuti con i suoi spettacolari film che, seppur non possano essere considerati capolavori, sono entrati di diritto nel gotha di un certo tipo di cinematografia.

Van Damme e i videogiochi

Jean-Claude Van Damme ha avuto un coinvolgimento significativo nel mondo dei videogiochi. Nel 1994, ha interpretato il ruolo del personaggio principale, il Colonnello William F. Guile, nel film “Street Fighter”, basato sulla popolare serie di videogiochi picchiaduro Street Fighter della Capcom.

La scelta di Van Damme per il ruolo di Guile era strettamente collegata al personaggio di Guile nel gioco, poiché i due condividevano una somiglianza fisica e il caratteristico taglio di capelli a “mattone”. Nonostante il film non abbia ricevuto una grande accoglienza critica, l’interpretazione di Van Damme è diventata uno degli aspetti più memorabili del film per i fan del gioco.

La sua partecipazione ai videogiochi ha contribuito ad aumentare la sua popolarità tra gli appassionati di giochi d’azione e ha consolidato il suo status di icona. Anche se la sua carriera nel mondo dei videogiochi non è stata così prolifica come quella nel cinema, l’influenza di Van Damme si è estesa anche a questa forma di intrattenimento.

Il grande ritorno di Van Damme in un picchiaduro

Un giorno fa è stato annunciato Mortal Kombat 1. Il prossimo gioco della trentennale serie di picchiaduro di NetherRealm viaggia indietro nel tempo, secoli prima degli eventi della linea temporale conosciuta di Mortal Kombat. Nonostante lo spostamento temporale, uno dei combattenti più iconici, Johnny Cage, farà il suo ingresso nel roster insieme a combattenti originari come Raiden, Mileena, Kitana e Kung Lao.

Ancora più intrigante è il fatto che l’attore Jean-Claude Van Damme farà la sua apparizione come Johnny Cage in MK1, sotto forma di skin del personaggio.

L’apparizione di Van Damme in Mortal Kombat 1 chiude un cerchio specifico nella storia di MK, perché l’artista marziale belga è stato in parte l’ispirazione per il Mortal Kombat originale e per il suo eroe hollywoodiano, Johnny Cage. Così si è espresso infatti Ed Boon, storico co-creatore della serie:

Doveva essere Johnny Cage. Abbiamo preso immagini di Bloodsport e abbiamo parlato di grafica digitalizzata e di come sarebbe stato Van Damme nel gioco. A un certo punto la cosa passò in secondo piano. Ma in seguito ci siamo chiesti, forse un paio di volte, fino a Mortal Kombat 9, se volesse partecipare a una skin del gioco. Per qualche motivo, non se ne fece nulla.

Cage fu interpretato dall’artista marziale Daniel Pesina nei primi due giochi di Mortal Kombat e da Linden Ashby nell’adattamento cinematografico di Mortal Kombat del 1995.

Dunque, si tratta di una skin per Johnny Cage, d’altronde inserire proprio Jean Claude Van Damme nella linea temporale di MK non sarebbe stato facilissimo. Meglio di niente, però.

This post was published on 20 Maggio 2023 13:00

Michele Longobardi

Laureato in Lettere moderne, scopro la passione per il giornalismo quasi per caso. I videogiochi sono il mio più grande amore e così decido di coniugare le due cose. Il giornalismo videoludico diventa la mia forma finale. Per me i videogiochi sono una forma d'arte e guai a dirmi il contrario. Appassionato di tutto ciò da cui sgorga sangue: cinema horror (registi preferiti Argento e Romero), letteratura gialla e dell'orrore (autori preferiti Christie, Poe e Lovecraft) e ovviamente i videogiochi del genere (Silent Hill e Resident Evil sopra ogni cosa). Il mio videogioco preferito di sempre è Fahrenheit che ho finito un numero non precisato di volte, da lì scaturisce la mia ammirazione per tutti i lavori di David Cage. La mia "carriera" videoludica è segnata da un marchio da cui non sono mai riuscito a staccarmi: PlayStation! In circa 20 anni di gaming, ho completato più di 800 titoli.

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