Nintendo colpisce ancora: la casa di Kyoto ha inviato un DMCA per far rimuovere gli emulatori di Switch, gli sviluppatori rischiano grosso.
Uno dei classici senza fine del mondo dei videogiochi è sicuramente il proverbiale rapporto conflittuale tra Nintendo e la pirateria.
La grande N, più di ogni altra azienda, è solita prendere seri provvedimenti anche andando per vie legali contro chi modifica, emula o pirata le sue console e i suoi titoli first party.
L’altra faccia della medaglia però vede una certa storia non proprio lusinghiera per la grande N per quanto riguarda le protezioni per le proprie console.
Come molti sanno nel corso della storia gli hardware di Nintendo sono tra i più “bucati” ed emulati di sempre e ovviamente Nintendo Switch non fa eccezione.
La storia si ripete e, dopo aver fatto enormi pressioni sugli emulatori “retro” su Xbox, Nintendo ha deciso di agire in prima persona contro emulatori e homebrew di Switch più famosi.
L’azienda di Kyoto ha addirittura mandato un DMCA (Digital Millennium Copyright Act) nei confronti del portale Github per rimuoverne ogni traccia.
L’invio del DMCA da parte Nintendo è solo però l’ultimo capitolo di questa lunga storia iniziata addirittura i primi giorni di maggio.
In quel periodo, sul web e sui principali siti di streaming, stavano cominciando a comparire le prime pubblicazioni illegali di The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom.
L’attesissimo sequel di Breath of the Wild è finito online senza un motivo apparente, ma a quanto pare numerosi utenti non solo lo stanno già giocando, ma anche trasmettendo in streaming.
Il gioco uscirà il prossimo 12 maggio, ma a quanto pare c’è in giro già tanta gente che l’ha addirittura già finito e lo sta mostrando a tutti.
I leak di questo tipo sappiamo che non sono una novità per Nintendo, era già capitato con Pokémon Scarlatto e Violetto e con tanti altri titoli anche negli anni passati.
Stavolta però la grande N ha voluto utilizzare il pugno duro nei confronti di questi pirati informatici e prendere seri provvedimenti.
Sappiamo benissimo che l’emulazione è illegale perché viola il diritto d’autore, soprattutto se si tratta di videogiochi che non sono ancora nemmeno usciti sul mercato.
I provvedimenti di Nintendo, però, non si sono rivolti solo a questo, ma anche agli utenti che estraggono le chiavi di crittografia dalla console per emularle su PC o su altre piattaforme.
Nonostante si tratti di un’azione meno grave dato che si sta utilizzando un software posseduto e non uno scaricato illegalmente, è comunque un reato modificare la propria console per estrarre le chiavi di crittografia.
In un colpo solo a quanto pare la grande N ha fatto fuori oltre 80 software che permettevano azioni del genere.
Il più famoso tra questi è sicuramente Lockpick, un software che permetteva l’estrazione delle chiavi di crittografia da Switch per emularle su PC.
Nintendo ha inviato un DMCA alla piattaforma Github per rimuovere tutti i contenuti relativi a Lockpick e simili con l’accusa di violazione della sezione 1201 del Digital Millennium Copyright Act.
Skyline, la società dietro la creazione di Lockpick nel lontano 2019, dopo le pressioni di Nintendo ha deciso di chiudere i battenti del software, ma resterà comunque come progetto open source.
Nonostante questo ci sono altre società che hanno dichiarato che non chiuderanno, nonostante quanto successo a Skyline.
This post was published on 10 Maggio 2023 16:30
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