Si parla tanto di remake e remastered, ma negli ultimi anni ha preso piede sempre con maggior convinzione un altro processo creativo che stuzzica i palati dei giocatori nostalgici, di quelli veramente old school, però… i demake.
Sempre più spesso si parla di remake in modo entusiasta, ma allo stesso tempo guardingo perché si pensa che un remake sia un modo che l’industria utilizza per non osare e fare facili guadagni facendo leva sulla nostalgia. Potrebbe anche essere vero, ma sta di fatto che se i remake sono prodotti di qualità, il problema davvero non si pone.
E possiamo affermare senza paura di essere smentiti che i remake finora usciti sono opere di altissimo spessore che stanno ricevendo, infatti, il gradimento sia di pubblico sia di critica. I giocatori si lamentano tanto, si sa, è la loro natura, però poi rimangono affascinati di fronte a Demon’s Souls, Resident Evil 2, Resident Evil 4 e Dead Space nelle loro versioni remake.
La formula funziona… e forse è proprio grazie a questa formula che sta prendendo piede negli ultimi anni un processo creativo inverso che stuzzica il palato dei giocatori più old school: i demake.
Dicesi demake il processo creativo opposto al remake. Ovvero, portare un videogioco indietro nel tempo, smontandolo delle sue meccaniche più moderne e spogliandolo della sua grafica originaria per poi rivestirlo di una grafica retrò e invecchiare le dinamiche di gioco. Ecco che così un videogioco per PS3-PS4-PS5 si trasforma in un titolo d’altri tempi, di quelli a cui guardiamo con nostalgia ma che scopriamo essere invecchiati davvero tanti, tanto da diventare quasi ingiocabili oggi.
Il demake classico si fa solitamente guardando alla quinta generazione Sony, dunque alla prima mitica PlayStation e risponde alla domanda: come sarebbe stato questo videogioco su PS1? I demake non sono prodotti ufficiali, vengono creati il più delle volte da modder e singoli sviluppatori indipendenti che poi li rilasciano in forma gratuita su PC.
La moda è iniziata un po’ per scherzo con alcuni video su YouTube su cui vennero caricati delle demo di titoli in versione PS1, come ad esempio Assassin’s Creed e The Last of Us. Il gradimento del pubblico poi ha convinto alcuni modder a rilasciare giochi completi.
Uno dei titoli che ha riscosso maggior successo in versione demake è Bloodborne che è stato scaricato nel giorno di lancio oltre 100.000 volte.
L’era PS1 è ricordata ancora oggi con molta nostalgia, perché per molti quella console è stata un porto sicuro, una comfort zone in cui tornare ogni volta che si voleva essere felici, o almeno sereni. La PS1 ci ricorda i pomeriggi passati nella nostra cameretta dopo aver finito i compiti. E poi, parliamoci chiaro, la prima console Sony aveva davvero una ludoteca ricchissima.
I videogiochi che sembrano aver maggior successo in questa versione sono quelli horror o con delle sfumature, infatti, gli stessi Bloodborne e The Last of Us possono ricordare l’epoca d’oro dei survival nella quinta generazione: Resident Evil, Silent Hill, Dino Crisis, etc. Guardate bene Bloodborne in versione demake, non vi ricorda moltissimo Nightmare Creatures?
All’inizio, forse, i demake venivano fatti anche per schernire i remake, una sorta di parodia di quella che sembrava essere una moda spillasoldi. Poi il demake è diventato un processo creativo quasi parallelo da parte dei fan. Questi titoli, inoltre, mostrano molto bene come sia cresciuta tantissimo l’industria dal punto di vista tecnologico e come, spesso, i nostri ricordi siano un po’ viziati.
A gennaio di quest’anno, Dead Space è rinato con il remake pubblicato da EA. Il gioco è eccezionale, inutile parlarne più di tanto, ma se volete un parere più ampio, leggete la nostra recensione.
L’opera sci-fi horror è come la fenice, torna in vita ciclicamente, ma l’ultima sua rinascita di cui vi parliamo è proprio in forma di demake. Lo sviluppatore Fraser Brumley ha pubblicato la versione PS1 di Dead Space, che ora è disponibile gratuitamente su itch.io e ci fa capire cosa sarebbe uscito fuori se Visceral Games avesse pubblicato Dead Space nell’era della PlayStation 1.
Non è nemmeno lontanamente considerabile un gioco completo – dovreste essere in grado di completarlo in circa mezz’ora – Dead Space Demake di Brumley infatti è un piccolo progetto indie in Unreal Engine che riadatta alcuni dei momenti clou e le ambientazioni iconiche di Dead Space in una formula molto più retrò. L’estetica dell’era PS1 funziona straordinariamente bene con la formula di Dead Space. I bordi ruvidi e pixelati dei corridoi della stazione spaziale e i Necromorfi che attaccano Issac al loro interno sono altrettanto inquietanti delle versioni altamente dettagliate del remake.
Questa è la pagina ufficiale del gioco su itch.io, una piattaforma che raccoglie un moltitudine di titoli indie. Non pesa neanche 200 MB, dovreste metterci un paio di minuti. Buon divertimento.
This post was published on 13 Aprile 2023 12:30
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