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Puoi giocare il Cavaliere di Dio sul tuo Smartphone… senza microtransazioni #mobile

Di tanto in tanto, capita di avere sottomano un titolo dal gameplay che pare squisitamente concepito per i dispositivi mobile.

Contestualizziamo: non perché si attiene alle tendenze imperanti nel settore, come le relative microtransazioni o le funzionalità “d’attesa”, che pure trovano ampiamente le loro ragion d’essere ai giorni nostri.

Piuttosto, per l’impressione che il mix di comandi, visuale e giocabilità abbia quel quid tale da creare in noi un’aspettativa.

L’apparenza che il gameplay del gioco non ruoti propriamente attorno al nostro portafoglio.

Questa sensazione era piuttosto comune agli albori delle produzioni per come le intendiamo adesso su schermi touch. Un’epoca coprente i primi anni ’10 e le cui cavie da laboratorio furono i primi iPod. I primi con le app, per intenderci.

Giocando a Counter Knights, a tratti, si riesce ad avvertire questo brivido assopito da tempo immemore.

Chi di spada ferisce…

In counter Knights guidiamo il cavaliere di Dio, un templare massicciamente corazzato. Il nome è sir Luke, gran maestro dei cavalieri della purificazione, convocato dall’Impero. L’appellativo altisonante non tragga in inganno, perché altro non serve che ad amplificare la vena parodistica e leggera di tutto l’apparato narrativo.

Un drappello di indefiniti angeli ci da il benvenuto nella nostra magione alternando lodi nei nostri confronti a altrettanti serrati ordini, impartiti con lo scudo del bene dell’impero e con risposta sempre positiva e ardita dell’integerrimo Luke.

Dovremo raggiungere il cuore di questo impero, compenetrandolo attraversando i territori protetti da altri cavalieri guardiani. Per un motivo o per un altro, costoro, finiranno tutti per assaggiare l’acciaio della nostra mazza chiodata.

O meglio, assaggeranno anche quello, siccome la portata principale saranno i loro stessi fendenti. Perché il nostro templare ha la capacità di riflettere i colpi al mittente parandoli col giusto tempismo. D’altronde, il gioco si chiama Counter Knights e immagino ci eravate già arrivati.

La magione è casa di diverse schermate di personalizzazione. Fondere armi, fare upgrade, personalizzare skills e scudi e mazze sarà possibile con un buon senso dell’orientamento; diciamo che navigare in questi menù non sarà la cosa più immediata da padroneggiare. Accedendo alla mappa delle missioni, un percorso ben delineato invece ci condurrà sul campo di battaglia.

Le missioni si svolgono come in un real time strategy. Affronteremo un numero prestabilito di ondate di nemici che arriveranno dal lato destro dello schermo. Le azioni che potremo intraprendere sono l’attacco fisico, la parata, eventuali skills equipaggiate e un dash, sia in avanti che all’indietro.

Il repertorio d’attacco è abbastanza autoesplicativo. Le mosse difensive si legano invece alle azioni degli avversari. Quando un nemico sarà in procinto di sferrare un colpo, ce lo segnalerà in qualche maniera, di conseguenza avremo un margine di instanti in cui poter prendere una decisione.

Utilizzare il parry ci preserverà dai danni totalmente, cosa analoga se riusciremo a schivare con successo. La differenza tra le due contromisure è interessante dal canto che potremo trovarci di fronte nemici che attaccano verticalmente, come maghi che lanciano fulmini o goblin lancia-massi. In questo caso un dash potrà farci evitare il colpo e allo stesso tempo guadagnare una posizione favorevole.

Il gioco nelle fasi di combat è indubbiamente punitivo, e il mancato completamento di una difesa reiterato più volte di fila ci porterà dritti ricominciare la missione da capo.

Counter Knights è un gioco mobile che mischia RTS, gioco di ruolo e di azione, e lo fa senza annunci pubblicitari interstiziali né in app-purchases-opprimenti. La grafica è cartoonosa e la storia, insolitamente, presenta dosi di umorismo e avvincenti plot twist.

Puoi scaricare il gioco per Android da questo link! o per iOS da qui!

This post was published on 30 Giugno 2023 14:30

Luigi Cianciulli

contact: luicianciulli@gmail.com Mia madre racconta che mentre mi scarrozzava in passeggino dovette fermarmi ai piedi di un cabinato perché schiamazzavo e tendevo le manine verso quell'oggetto del desiderio. Ero cosi piccolo che dovettero mettermi su una sedia per farmi schiacciare e smanovellare totalmente a caso, mosso da un'istinto primordiale quanto selvaggio. Purtroppo poi da quella sedia caddi sbattendo la testa forte, talmente forte che dalla ferita entrò tutta la passione che manifesto ancora oggi.

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