La politica italiana non è un albergo. Sebbene i periodici malumori di piazza tendano a voler convincere del contrario, il nostro sistema governativo non è assimilabile a un confortevole resort di lusso da cui entrare e uscire a proprio uso e consumo.
Ne sa qualcosa un certo Luigi di Maio che, quando qualche tempo fa, è “uscito dai cinque stelle” non metteva certo fine a una lunga vacanza lasciando chiavi alla reception ma prendeva di fatto scelte professionali per la sua vita futura.
C’è poi chi, in salsa parodistica, ha addirittura voluto incastonare questo recente senario della nostra politica non utilizzando la metafora della villeggiatura, bensì re immaginandone la narrativa in chiave post-apocalittica. E’ così che ha i suoi natali Gigi il Guerriero.
L’anno è il 20XX. Il gioco segue le avventure di Gigi, un giovane artista marziale con la missione di ripristinare il sistema giustizia in una penisola che marcisce sotto le angherie, predata da malefici figuri: primo tra tutti, il tirannico Cavaliere.
Come appunto ci si potrebbe aspettare, c’è una spudorata ispirazione a Hokuto no Ken.
E il gioco riprende quello che a conti fatti è stato il più iconico gameplay in anni di trasposizioni videoludiche del manga scritto da Buronson e disegnato da Tetsuo Hara.
Parliamo della versione coin up che metteva a disposizione dei pad meccanici mobili, dove si affrontavano gli antagonisti della serie coi propri pugni colpendo i bersagli che venivano esposti. Il cabinato in questione portava il nome di Fighting Mania: Fist of the North Star.
In Gigi il Guerriero, similmente, affronteremo una serie di boss fight in cui dovremo fare tap sugli estremi dello schermo quando questi si illumineranno per esaurire la barra di energia dell’avversario, cercando di memorizzare i pattern serviti da ogni specifico nemico.
La cosa esilarante è che i boss in questione sono disegni animati delle più eminenti cariche istituzionali dello stivale. Troveremo il canuto, occhialuto e dall’espressione sempre mite Presidente che ci affronterà per la prima battaglia che funge anche da tutorial, e passeremo al Rottamatore, dallo spiccato accento toscano. E via dicendo.
I personaggi in questione renderanno coloriti gli scontri con frasi, stralci di dichiarazioni prese in prestito direttamente da interviste o interventi delle loro controparti in carne e ossa. A rendere il tutto ancora più comico saranno le cutscene, prima e dopo gli scontri, realizzate a mo’ di vignette fumettistiche in cui i personaggi interagiranno tra loro con dei baloon mentre suoneranno delle frasi solenni in lingua giapponese, stavolta rippatte dalla serie anime di Ken il Guerriero.
Riuscire a premere col giusto tempismo ci eviterà di ricevere il danno e di perire per mano di rappresentazioni disegnate di Salvini o Sgarbi. Non ci sono particolari tecniche o contenuti da sbloccare, ogni battaglia vinta sbloccherà la successiva più i pezzi della storia di Gigi il Guerriero che scopre il potere delle cinque stelle della giustizia. Il gioco è scaricabile gratuitamente e si può sbloccare la versione completa pagando poco più di un caffè agli sviluppatori.
Potete scaricare il gioco su Android da questo link!
This post was published on 15 Aprile 2023 14:00
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