Bloodlines 2, attesissimo titolo della saga Vampire: The Masquerade, potrebbe diventare un successo per questi 3 motivi
La serie videoludica basata sull’universo di Vampire: The Masquerade, gioco di ruolo realizzato da White Wolf, vive, ormai da decenni, un vero e proprio declino. Un inizio sorprendente con Redemption, GDR stratificato e innovativo per il tempo (2000), poi confermato da Bloodlines, capolavoro assoluto della serie e pietra miliare del genere.
Da allora, però, i titoli sui vampiri sono stati sempre più deludenti. Da avventure grafiche come il recente Swannsong (tecnicamente scadente, ma con belle idee narrative) a un Battle Royale come Bloodhunt le varie incarnazioni che ha avuto la saga negli ultimi anni non sono riuscite a convincere e conquistare il grande pubblico come i titoli più antichi.
Bloodlines 2 è l’ultima speranza dei fan
Eppure c’è stato un titolo che per anni ha continuato ad aleggiare, quasi un mito per gli appassionati: il videogioco eletto che avrebbe avuto la forza di portare ancora la Masquerade sul trono dei GDR, VTM Bloodlines 2. In tanti attendono il seguito diretto di Bloodlines, soprattutto per la voglia di vestire i panni di un vampiro, ma senza i limiti tecnici dei primi anni duemila.
Bloodlines 2 non è solo un mito, esiste, è in lavorazione, secondo gli sviluppatori, e addirittura voci di corridoio sostengono che, malgrado i continui rinvii, potrebbe arrivare sugli scaffali entro la fine di questo 2023. Al momento, tutto ciò che abbiamo del titolo sono 28 minuti di gameplay su una versione molto acerba pubblicati circa 4 anni fa.
Naturalmente un tale video ha acceso l’entusiasmo dei fan. Si tratterebbe di un RPG vampiresco in grado di concedere la piena libertà al giocatore su quale tipo di succhiasangue essere. Anche il comparto tecnico ha lasciato ben sperare, nonostante la versione chiaramente provvisoria: un impatto visivo che ricorda molto Cyberpunk, quindi che bene può rappresentare l’oscuro mondo della notte.
Il segreto del successo
Il gioco potrebbe realmente diventare un successo tale da superare il primo? In realtà basterebbero tre singole cose per renderlo un capolavoro assoluto per tutti gli amanti del genere.
Clan tutti diversi
Nel mondo di Vampire i succhiasangue sono divisi in una grande varietà di clan, tra cui Thinblood, Brujah, Tremere, Toreador, Ventrue e Malkavian, ed ognuno di questi è caratterizzato da poteri, abilità, prestigio e carattere totalmente differenti. Da quello che sappiamo del gioco, sarà possibile scegliere il clan di appartenenza, ma questo farà davvero la differenza nel gameplay?
Nell’originale Bloodlines solo un paio di clan si distinguevano davvero in termini di abilità uniche, come il Tremere che brandiva la magia del sangue o il Nosferatu, apparentemente tagliato fuori, mentre gli altri si riducevano principalmente a combattimenti identici in mischia o a distanza con l’attivazione di alcuni poteri di buff dall’aspetto simile.
Sarebbe stupendo un gioco in cui, se si impersona un Brujah, si diventa maestri del combattimento in mischia con abilità di combattimento uniche e buff vampirici. Se si opta per un imperioso Ventrue aristocratico, allora si potranno debuffare i nemici con la presenza dominante. Nel gioco ci saranno quasi sicuramente delle armi, quindi forse ha senso che come Ventrue benestante ci si dedichi anche al combattimento a distanza.
In particolare, però, queste differenze tra le classi di personaggi devono estendersi anche al di fuori del combattimento: un Toreador super attraente e carismatico, deve poterlo esprimere nel gioco con opzioni uniche, e non limitarsi a colpire o sparare per ottenere la vittoria il 95% delle volte.
Da che parte stare?
Oltre alle classi di personaggi, nel mondo di Bloodlines 2 sono presenti diverse fazioni, che almeno tre anni fa sono state confermate come presenti nel gioco. Queste includono i Pionieri, la Camarilla, il Barone, i Nuovi arrivati e gli Invisibili. All’epoca ci fu anche detto che il personaggio del giocatore avrebbe interagito con queste fazioni e, a volte, avrebbe potuto scegliere con chi schierarsi. Queste scelte avrebbero portato a delle conseguenze: le diverse fazioni si sarebbero comportate in modo diverso nei confronti del giocatore in un mondo vivo.
Ora, tutto questo è grandioso, ma abbiamo già sentito questo discorso in passato, soprattutto in un RPG open-world molto recente che poi non si è rivelato all’altezza: Cyberpunk 2077. Esistevano fazioni in Cyberpunk 2077? Assolutamente sì. Avevano un qualche effetto sul mondo o sui suoi sistemi che non fosse superficiale o restrittivo? No, per niente. In Cyberpunk 2077 non ci siamo mai preoccupati nemmeno per un secondo di prendere una decisione che potesse irritare una determinata fazione, quindi speriamo che Bloodlines 2 possa rendere le fazioni del mondo di gioco, e le loro interazioni con il giocatore, più significative e durature.
Libertà d’azione
Come tutti i giocatori che hanno giocato all’originale Bloodlines potranno testimoniare, la seconda metà del gioco (e in particolare il terzo finale) è una lunga e noiosa battaglia su rotaia, priva di originalità. Dopo l’apertura del gioco più incentrata sul gioco di ruolo, sulle scelte e sulle abilità, è stato un enorme smacco.
Ciò di cui Bloodlines 2 ha bisogno, quindi, è un approccio più simile a quello di Deus Ex: Human Revolution / Dishonored per completare la sua missione. Se ho passato 20 ore a costruire e impersonare un seducente Toreador dalla lingua d’argento, voglio avere la possibilità di usare questa abilità per, ad esempio, convincere un boss a fare un accordo che mi faccia ottenere ciò di cui ho bisogno. Oppure, se sono un tipo furtivo, che si nasconde nell’ombra, ho bisogno di opzioni per evitare lo scontro diretto e completare la mia missione.