Centralia è una città fantasma della Pennsylvania che ha ispirato l’ambientazione del film Silent Hill, adattamento del celebre videogioco survival horror diretto da Christophe Gans.
Una piccola città folgorata da un catastrofico incendio scoppiato nel 1962 che ancora oggi, ben 60 anni dopo l’incidente, arde perennemente nel sottosuolo.
Centralia: la città fantasma che ha ispirato il film Silent Hill
Sono i primi anni del 2000 quando Roger Avary sceglie di utilizzare la storia e l’ambientazione di Centralia come ispirazione principale per scrivere la sceneggiatura del film Silent Hill. Avary aveva conosciuto la storia della piccola città fantasma grazie ai racconti del padre, un ingegnere minerario che, come molti americani dell’epoca, era rimasto fortemente colpito dagli incendi che avevano infestato le miniere di Centralia.
Parliamo di un incendio nel sottosuolo impossibile da spegnere, così forte e costante da sconvolgere presto anche la vita in superficie. Nuvole di cenere, gas tossici, fumi bianchi e alberi morti… La vita a Centralia non era più la stessa. L’incendio era così inarrestabile che cominciò a sciogliere persino l’asfalto, provocando la formazione di crepe sulle strade e grandi buche nel terreno.
La storia di Centralia
La storia di Centralia inizia nel 1850, quando i cittadini scoprono di trovarsi sopra un vero e proprio tesoro, soprattutto per l’epoca, ovvero un grosso giacimento di carbone. Nel 1854 vengono aperte le prime due miniere, destinate ad aumentare sempre di più negli anni successivi.
Ed è così che il carbone diventa la principale fonte di guadagno della sempre più popolata Centralia: secondo i registri storici, è nel 1890 che la piccola città raggiunge il suo picco di popolazione, arrivando a contare 2.761 abitanti.
L’estrazione di carbone dal sottosuolo continua su larga scala fino alla fine del XIX secolo. Purtroppo, successivamente l’estrazione subisce un declino costante e fatale, portando all’abbandono di numerose miniere. Se vi state chiedendo quale fu la causa dell’incendio, sappiate che il disastro di Centralia ancora oggi è avvolto dal mistero e non sappiamo con certezza quale sia stato l’evento scatenante.
L’incendio sotterraneo del 1962
Tuttavia, l’ipotesi più accreditata vede un gruppo di volontari dei vigili del fuoco bruciare una pila di rifiuti in una miniera abbandonata, sotto richiesta del consiglio cittadino. Qualcosa va storto e i vigili non riescono o a spegnere completamente il fuoco, che si espande per tutto il sottosuolo ricco di carbone, innescando così la combustione catastrofica: i numerosi tunnel minerari scavati negli anni portano ad una diffusione capillare delle fiamme, impossibile da circoscrivere e fermare.
Gli abitanti di Centralia, ormai disperati, tentano di continuare la propria vita nonostante l’incendio sotterraneo, ma il terreno comincia a raggiungere picchi di quasi 500° e la situazione, già fuori controllo, peggiora ulteriormente. È il 1981 quando il fuoco nel sottosuolo, perenne ormai da 20 anni, inizia a provocare gigantesche crepe nel terreno, arrivando addirittura a inghiottire case, strade, tombe e persino persone.
La “vera” Silent Hill non smette di bruciare
In quello stesso anno, Todd Dombowski, un ragazzino di 12 anni, stava camminando quando improvvisamente si apre una voragine proprio sotto i suoi piedi. Tod finisce per cadere in una profonda buca, aperta a causa delle elevate temperature dell’asfalto, e scivola per diversi metri prima di aggrapparsi alla radice di un albero. Il ragazzino comincia a urlare e chiedere aiuto, quando suo cugino, Eric Wolfgang, sente le sue grida disperate e corre a salvarlo.
Secondo le analisi dell’epoca, i gas che fuoriuscivano dalla buca contenevano altissime quantità di monossido di carbonio, questo vuol dire che se fosse rimasto più a lungo, il piccolo Todd sarebbe morto. Sebbene questa storia abbia un “happy ending”, non possiamo dire la stessa cosa per il destino di Centralia.
Come già anticipato, l’incendio sotterraneo è tutt’ora ancora attivo e pare che continuerà a bruciare per i prossimi 250 anni. Oggi è rimasta una sola strada che porta a Centralia e si può percorrere solamente a piedi: “Graffiti Highway”, così è conosciuta il tragitto che conduce alla “vera” Silent Hill, oggi ricoperto di scritte lasciate dai turisti del macabro diretti alla spettrale città.