Cryostasis è un esclusiva Pc.
Il fuoco appena acceso e gli abiti che indosso non riescono a proteggermi bene dalla tormenta di neve.
Mi sveglio, il focolare si è congelato e l’aria gelida sta iniziando ad intaccarmi la vista: mi sento debole, devo svegliarmi, cercare di capire cosa fare…ecco, questa porticina si apre, vedo un corridoio, provo ad entrare, troverò sicuramente qualcosa con cui scaldarmi.
Vedo un uomo nell’oscurità, mi avvicino per guardare meglio ma scopro che è morto e il suo cuore lampeggia di un rosso acceso, avvicino la mano e parte una strana visione. Sono dentro la sua mente, vedo e sento le cose che vedeva e sentiva lui e adesso…
La trama del gioco ha però una sua doppia natura, come anche il breve filmato iniziale ci mostra.
Se da una parte dovremo affrontare e conoscere la rompighiaccio bloccata nelle nevi, dall’altra entreremo in pieno contatto con la leggenda del popolo al di là del bosco. Che cosa ha a che fare questa leggenda con la trama principale? Lo scopriremo solamente durante le sezioni del titolo e vi garantisco che non è la solita storia banale o trita e ritrita. Principalmente Cryostasis è un survival horror atipico, nel senso che la sua visuale sarà in prima persona e che non si focalizzerà del tutto sui combattimenti ma sulle visioni che il personaggio principale sarà in grado di controllare mentalmente. In parole povere, potremo semplicemente entrare nella mente di alcuni personaggio sparsi per la nave e rivivere le loro gesta, modificando lo stesso andamento della loro sorte. Se sembra risultare macchinoso, sappiate invece che questo potere, chiamato Menthal Echo, è molto semplice da utilizzare e basterà avvicinarsi solamente al soggetto in questione per far partire le visioni del suo passato. In questo modo, oltre a scoprire numerosi particolari dell’equipaggio della nave e della sua storia, potremo anche modificare il presente. In un semplice esempio, vi posso descrivere di come sia necessario entrare nella mente di un morto congelato per far si di salvarlo da questa orribile fine: potremo dunque rivivere letteralmente gli ultimi momenti della sua vita e scegliere di prendere un corridoio per la salvezza anziché quello che poi lo ha portato a morte certa. In questo modo la strada nel nostro presente non sarà bloccata dal suo corpo ma sarà libera.
Come potete capire, questa scelta ben definita di gameplay, aggiunge un notevole tocco di classe alla sua struttura o comunque al genere dei survival horror. Questo elemento incide notevolmente non solo con la struttura del gioco ma anche con la sua trama. Oltre alle visioni angoscianti o alla possibilità di cambiare il passato, sappiate che questi viaggi mentali hanno dato la possibilità agli sviluppatori di implementare numerose sequenze da puzzle game, che ben si sposano con l’atmosfera da serviva horror generale che ci si sente addosso.
Parlando della componente grafica, dobbiamo proprio fare i complimenti ai ragazzi di Action Forms.
Come detto sopra, il freddo risulta sempre la componente principale del gioco e anche dal punto di vista grafico ci troviamo per le mani una delle caratterizzazioni più riuscite in questo senso.
Principalmente, il ghiaccio e la dinamica dell’acqua o del ghiaccio che si scioglie o si congela davanti ai nostri occhi, ha dell’eccezionale. Le texture che ricoprono i muri sono formate da numerosi strati di localizzazione, grazie anche al sapiente uso del normal map multiplo. Se lo dovessi confrontare con un altro titolo presente sul mercato, Bioshock sarebbe senza ombra di dubbio un bel confronto.
Il motore che muove il gioco ha il nome di Atmosfera Engine e può gestire tranquillamente numerose fonti di luce ma anche effetti di post processing e motion blur a tutto schermo. Anche a risoluzioni più elevate e con tutte le ombre attivate e con l’effetto anti aliasing al massimo, il gioco non da particolari problemi, ovviamente testato su macchine dotate di almeno un doppio processore e tre giga di ram.
Su macchine medio potenti, consiglierei vivamente di abolire l’anti aliasing e le ombre, di modo da giocare più che decentemente il titolo a costo di rinunciare a qualche effetto in più a schermo.
Sempre per quanto riguarda grafica, nota di merito per quanto riguarda gli effetti delle visioni: alcuni frangenti saranno ben caratterizzati dal colore seppia o dal bianco e nero, per passare a colori sbiaditi o altamente allucinogeni come luci stroboscopiche all’inverosimile (sembra che abbiano preso spunto dai primi film di Dario Argento). Per ultimo non posso non citare un particolare che mi ha colpito molto, essendo il gioco ambientato all’interno di una nave, le scenografie alla lunga potrebbero risultare noiose. In questo frangente, le varie sfumature di temperatura o di tempo, riescono perfettamente a limare questo problema, rendendo gli ambienti sempre differenti gli uni dagli altri.
Requisiti di sistema
CPU core 2 duo da 3GHz
RAM 2GB
SCHEDA VIDEO da 512MB
HD 5GB
This post was published on 10 Marzo 2009 11:27
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