Shellshock+2+Blood+Trails
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Shellshock 2 Blood Trails

Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino

Ci sono due generi molto usati nei videogames, il primo riguarda il soggetto della guerra, la seconda e la prima sono abusate all’inverosimile e qualche volte capita anche di ritrovarci nel famoso Vietnam. Il secondo soggetto di cui abusano è quello horror con limitazione per quanto riguarda le storie dove sono presenti gli zombie. Shellshock 2 si pone a metà strada fra questi due soggetti: il gioco è ambientato nel Vietnam con la presenza degli zombie.

ATMOSFERA O GRAFICA?

Il primo Shellshock si è posto sul mercato con grande fatica, oltre a delle brutali sequenze in cui bisognava torturare dei prigionieri, il titolo era troppo macchinoso e poco vario, detto questo, ha comunque avuto un discreto successo anche perché la sua programmazione era stata affidata ai ragazzi di Guerrilla (Killzone 2 vi dice nulla?). Questo secondo capitolo cambia totalmente strada a cominciare dai programmatori che in questo caso sono i Rebellion, gli stessi di Alien vs Predator.
La storia è ancora ambientata ai tempi della guerra del Vietnam e aggiunge anche una componente horror molto forte ma, al di la di alcune sequenze prettamente splatter, l’ horror proposto dai Rebellion è quello sociale, quello della guerra nuda e cruda, con sequenze di drammi che riguardano i soldati più che le questioni soprannaturali. 

Il gioco ci pone nei panni di Nate Walker, soldato americano alle prime armi il cui fratello è stato coinvolto in strani esperimenti atti a modificare geneticamente la forza e la rabbia dei commilitoni sul campo. La storia vera e propria parte proprio con sequenze che riguardano la cattura e la fuga del fratello di Nate e tutta la prima mezz’ora di gioco sarà l’equivalente del tutorial sui comandi e ci mostrerà anche i primi scorci di un gioco che unisce prepotentemente gli scontri ravvicinati dei soldati vietcong con le terribili conseguenze del virus che si sta spargendo in giro. Conseguenze che porteranno alla creazione di zombie vietnamiti.
Al di la del gameplay, che andrò ad analizzare nel paragrafo successivo, bisogna subito chiarire la differenza fra la grafica scelta e l’atmosfera creata. Se da una parte abbiamo un comparto tecnico che mal si pone a fianco delle recenti produzioni (Crysis, Far Cry 2, Necrovision), dall’altra abbiamo per le mani un gioco che fa dell’atmosfera cupa e delle scene horror esistenziali, il suo piatto forte.
Le scenografie del gioco e soprattutto i modelli poligonali dei personaggi sono da dimenticare anche se in alcuni frangenti si vede un netto miglioramento. Le ambientazioni all’aperto con foresta e scorci naturalistici non sempre si salvano e alcune volte sembra che siano fatti con la plastilina visto che anche le texture non danno un rimando concreto con la realtà, essendo anche poco definite.

Quello che veramente tira su il morale del prodotto è la sua atmosfera generale, se camminando per la giungla ci capita di storcere il naso per la parte grafica, questo non succede con quello che si sente o che si vede, occhi e orecchie saranno ben concentrati su tutti i rumori in cui veniamo coinvolti, grida di soldati in lontananza, rumori sospetti alle nostre spalle o più semplicemente visioni di morte quasi in ogni angolo. Uno degli schemi più belli e suggestivi che mi sia trovato di fronte, riguarda quello dei cunicoli dei vietcong, oltre ai numerosi soldati morti e seviziati in giro per la scenografia, l’atmosfera che si respira è carca di odio e amara come non mai. Le luci rosso o verde intenso, usate magistralmente, aggiungono patos a una scena già di per se corrotto come pochi altri titoli sul genere.  
Le foto a corredo dell’articolo sapranno chiarire meglio la visione delle mie parole.

PISTOLA O FUCILE?

Parliamo del gameplay nudo e crudo.
Anche qui siamo in alto mare ma delle volte vediamo qualche scorcio di terraferma.
Principalmente dovremo combattere contro dei nemici che nella loro distanza sono fenomenali con la mira ma che in ravvicinato sono delle mezze cartucce. Oltre ai numerosi vietcong sparsi per le mappe, troveremo anche gli zombie citati all’inizio articolo, in verità i combattimenti con questi ultimi sono piuttosto limitati ma ogni tanto qualcuno spunta fuori per mangiarvi la faccia.
Sul fronte delle armi siamo piuttosto limitati, oltre alle granate e alla pistola, potremo portarci appresso solamente un arma secondaria come un fucile o una mitraglietta. La modellazione delle armi è agli stessi livelli del resto, poco curata.Sempre per quanto riguarda il gameplay, vi è l’aggiunta di alcune situazioni fondate sul quicktime event, dove saremo chiamati a premere dei tasti in sequenza per sbrogliarci da alcune situazioni di pericolo come uno zombie troppo vicino oppure per evitare la morte certa ad opera di una trappola sistemata nella giungla. Ecco, ci saranno anche pezzi in cui potremo fare un minimo di esplorazione (stando attenti alle trappole sopra citate) ma sono veramente limitati per quanto riguarda i soliti muri invisibili presenti negli schemi. Quello che veramente ci si chiede, è come i programmatori si siano potuti far scappare una bella e ghiotta occasione del genere, visto che per quanto riguarda la storia e l’atmosfera, ci si aspettava un titolo maggiormente curato e anche per quanto riguarda l’intelligenza artificiale dei nemici, ci sono troppe sequenze scriptate per dire con assoluta certezza di trovarci di fronte a dei combattimenti ragionati. Cito qualche esempio per farvi capire meglio quello di cui parlo. Immaginatevi di essere appena sbucati fuori dalla giungla e di raggiungere un punto guardato a vista da alcuni commilitoni, ecco, dopo pochi secondi vedrete arrivare in forze una pattuglia di vietcong che guarda caso si blocca a una decina di metri da noi sparando come dannati. Gli altri soldati presenti sulla mappa verranno eliminati con pochi colpi e voi sarete gli unici rimasti a difendere il campo. Perché i vietcong non avanzano? Stanno nello stesso punto e continuano a spararvi come ossessi ma non si avvicinano per niente, anche quando non risponderemo al fuoco nemico (una prova che ho voluto fare personalmente). Altro esempio: cunicoli dei vietcong, zombie che vi spunta davanti all’improvviso (con anche una certa strizza) e vi insegue per qualche metro per poi fermarsi letteralmente a 10 centimetri dalla vostra faccia perché ci siamo chinati dentro ad un cunicolo più basso. Ecco, queste situazioni, rovinano moltissimo il gioco.

IN DEFINITIVA?

Shellshock 2 è un titolo completamente sprecato. Sinceramente, l’atmosfera cruda della guerra del Vietnam è andata a scontrarsi con una serie di punti che faticano moltissimo a rimanere a galla.
Punto primo tecnicamente ci sono delle sezioni che andrebbero completamente rifatte e altre che sono bellamente passabili ma che non possono minimamente essere accettabili per il genere. Punto secondo, i combattimenti si lasciano accettare per quello che sono ma non aggiungono veramente nulla al genere e sono anche completamente privi di mordente. Anche i nemici sono altalenanti e le sezioni con gli zombie (forse le uniche veramente degne), sono pochissime. Per non parlare del sistema di vita implementato: quando staremo per morire, lo schermo diventerà rosso e basterà stare fermi qualche momento per tornare in perfetta forma (anche qui non si capisce come mai per uccidere un nemico basteranno due o tre colpi ben mirati o uno definitivo alla testa mentre noi saremo praticamente immortali). Terzo e ultimo punto, troviamo una sezione audio che ci riporta indietro di qualche anno per quanto riguarda sincronizzazione con il labiale e effetti sonori generali.

In definitiva, Shellshock 2 è un FPS che ha dalla sua solamente una forte componente da survival horror ben implementata. I combattimenti con gli zombie e le scene in cui loro saranno presenti (togliendo una atmosfera generale abbastanza cruda e pregnante), sono veramente troppo poche per alzare il tiro generale, facendo scendere il gioco ai minimi consentiti. Consigliato a chi non trova proprio nulla di meglio da fare durante la giornata.

Votazione finale: 60/100

Requisiti di sistema
CPU core 2 duo da 2GHz
RAM 1GB
SCHEDA VIDEO da 256MB
HD 6GB

This post was published on 9 Marzo 2009 11:12

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