Rise of the Argonauts è disponibile per Pc, Ps3 e Xbox 360.
La versione testata è quella PC.
La storia narrata, vi vedrà coinvolti nel dramma di Giasone nel riportare in vita la sua amata sposa Alcene, trafitta al cuore da una freccia scagliata dai cosiddetti Linguanera il giorno delle sue spose.
Per riportare nel mondo dei vivi la bella “quasi” moglie, Giasone sarà chiamato a trovare il leggendario Vello d’Oro ma per sua fortuna, sarà aiutato da alcuni amici che però non potremo controllare direttamente ma che ci seguiranno fedelmente in giro per gli schemi di gioco.
Le vicende narrate non saranno propriamente uguali a quelle negli scritti antichi ma visto che ci troviamo per le mani un prodotto di fantasia è ovvio che i Liquid si siano presi qualche licenza poetica per migliorare l’esperienza del giocatore di turno.
Come dicevo poco sopra, Rise of the Argonauts è un gioco che mischia parecchi generi, dall’action puro dei combattimenti fino alla piccola possibilità di distribuire dei punti esperienza al personaggio di modo da migliorare le sue abilità nei combattimenti.
I luoghi che visiteremo nel corso del gioco saranno tutti ben caratterizzati e vanno dall’isola di base quale Jolco per approdare in quattro isole ben distinte quali Delphi (dimora dell’Oracolo di Apollo), Micene (protetta da Ares), l’isola di Saria (dove alberga Ermes) e quella di Citra (dove adorano Athena). Quando si parla di mini componente rpg, vuol dire che nell’esplorazione di queste isole, non si dovrà andare da un punto A ad un punto B in maniera del tutto lineare ma si potranno trovare delle missioni aggiuntive lungo l’esplorazione delle isole che ci condurranno a tornare più volte sui nostri passi per portare a termine una determinata situazione.
Ovviamente, questa piccola componente, è parte integrante di un gioco d’azione quindi non aspettatevi nulla di estremamente complicato. Le missioni secondarie saranno dunque relativamente facili e non vi toglieranno nulla per quanto riguarda la storia principale, anzi, sono talmente ben congeniate che vi verrà la voglia di esplorare ogni punto della mappa per trovarne sempre di nuove di modo da innalzare non solo le vostre capacità ma anche di tracciare una linea più netta nella trama. Questo viene reso abbastanza bene anche dalla possibilità della scelta multipla nei dialoghi, molto impegnativi e immersivi: se da una parte, quelli che si aspettavano un action puro storceranno il naso, i giocatori più ponderati, troveranno questa scelta assai matura e interessante ai fini del gioco.
Personalmente mi sono soffermato parecchio sui dialoghi perché molto interessanti e ben conditi con tutta l’ambientazione circostante. Detto questo, sappiate anche che all’interno delle isole, troverete dei busti di pietra del Dio Erme che raccontano molto della storia dei luoghi circostanti e questo servirà anche per far luce su alcune situazioni più o meno velate.
Riguardo le abilità dei personaggi, ognuno avrà le sue caratteristiche specifiche ma queste potranno essere migliorate solo per quanto riguarda il nostro Giasone: semplicemente, durante le nostre missioni, entreremo in possesso di punti abilità che potranno essere distribuiti in varie abilità con un sistema ad albero già visto in titoli come Diablo o nel recente Hand of God. Questi punti possono essere allineati tramite le tendine dei quattro Dei del gioco (Ares, Apollo, Ermes e Athena) che saranno poi i principi cardine del nostro comportamento in battaglia o nei dialoghi con i personaggi non giocanti – in parole povere, segneranno quello che è la saggezza, la giustizia, la scaltrezza o la violenza di Giasone, nulla di complicato ma estremamente semplice da tenere sott’occhio. Per farvi un esempio, all’inizio del gioco dovremo informare i genitori di una ragazza ferita a palazzo, nel dialogo sottostante potremo scegliere se dire la verità (la ragazza è stata ferita ma si sta riprendendo) o mentire nel dire che la ragazza sta bene senza che sia stata ferita. A seconda della nostra scelta, miglioreremo in saggezza o nella giustizia. Ma questo è solo un piccolo esempio perché man mano nel gioco ci saranno da fare scelte ben maggiori come quello di vita o di morte per alcuni personaggi.
Nota dolente per chi giocherà con mouse e tastiera.
Personalmente ho trovato i comandi troppo poco definiti e l’ausilio di un pad sarebbe la scelta più indicata per il genere. Possiamo benissimo fregarcene e impratichirci (i comandi possono essere cambiati per fortuna) ma la sensazione poco immediata è palese. Tutto questo si traduce in alcuni scontri abbastanza frenetici, quasi complicati da affrontare con la tastiera e una navigazione non proprio brillante sia per quanto riguarda i vari menù del gioco che la scelta per i dialoghi.
Altro elemento che non mi ha del tutto convinto è la negazione di opzioni quali vita o poteri su schermo, se da una parte serve per rendere il gioco molto più cinematografico, dall’altra dovremo tendere bene le orecchie quando giungeremo sul punto di morire perché inizieremo a sentire i canti dell’oltre tomba e sarà il segnale per riposarci un attimo (allontanarci dallo scontro o difenderci con lo scudo). Mi rendo conto che molti titoli stanno facendo sfoggio di questa nuova moda nel non visualizzare nulla a schermo ma qui non se ne sentiva proprio l’esigenza e alcune volte ci ritroveremo sul punto di morire senza neanche accorgercene.
Nota dolente per quanto riguardo l’esplorazione.
Il gioco è bello da vedere nelle sue scenografie ma la sensazione del canalone è piuttosto netta. Niente esplorazione libera, non che un titolo del genere lo richieda ma non doveva neanche essere cosi netta in alcune situazioni. Per farvi un esempio, tutta la prima ora di gioca sarà una sorta di tutorial per capire comandi e opzioni varie, la sua ambientazione sarà il palazzo di Jolco e sarebbe stato bello poter esplorare per bene tutti gli ambienti e invece ci si ritrova a dover seguire un percorso predefinito per andare da un punto all’altro. Peccato davvero perché alcune zone le possiamo vedere ma non esplorare e quando crediamo di poterle esplorare ecco che il nostro cammino viene bloccato da un muro invisibile o da qualche genere di coincidenza come casse disposte in una certa maniera o soldati che fanno la guardia.
Passando al comparto sonoro, bisogna riconoscere il gran lavoro svolto per rendere il titolo godibile anche a chi non mastica l’inglese. La localizzazione in italiano dei testi e dei dialoghi è piuttosto elevata anche se alcune voci potevano essere interpretate meglio. Mi riferisco ad alcuni flashback che incontreremo nel titolo dove le voci di Giasone e Alceme da bambini, sono le stesse per la versione da adulti. L’interpretazione è comunque ottima, cosi come il sincrono del movimento delle labbra, solo poche volte non si ritrovano a tempo e quando succede lo si nota poco. Le musiche propongono pezzi epici e degni del titolo in questione con numerosi strumenti come trombe o violini ma anche cornamuse o altri effetti degni di produzioni cinematografiche più o meno recenti.
Requisiti di sistema:
CPU – Core duo da 2 GHz o superiore
RAM – 2 GB o superiore
SCHEDA VIDEO – 512 MB o superiore
HD – 13 GB di spazio libero
This post was published on 26 Gennaio 2009 11:53
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