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Grand Theft Auto IV: Recensione Pc

Recensione di Fabiano “Deimos” Zaino

Ogni volta che esce un nuovo capitolo della serie di Grand Theft Auto, il mondo della critica e quello dei giocatori si spacca in due: partendo da questa considerazione e facendo parte di entrambe le categorie, recensire il titolo qui proposto non diventa per niente facile.

E diventa ancora meno facile perché fra le mani non ci si trova il solito giochino action game che copia da quelli della famiglia Rockstar Games con scarso interesse ma abbiamo su schermo la nuova creatura di chi ha rivoluzionato il genere dei free-roming e che cerca, ogni anno, di rivoluzionarlo ulteriormente.

Di primo impatto, GTA IV sembra essere veramente spettacolare ma, tagliando subito la testa al toro, al di la della storia principale e del bel personaggio che è Niko Bellic (la nostra contro figura), la programmazione è stata tormentata come non mai e gli effetti di questi disagi si iniziano a vedere dopo poche sessioni di gioco.

 

IMMIGRATO CLANDESTINO

In questa nuova fatica targata Rockstar, impersoneremo tale Niko Bellic, un immigrato dell’Est Europa che sbarca clandestinamente a Liberty City, la stessa città proposta del passato GTA III ma molto più complessa e visivamente migliorata di come l’avevamo lasciata qualche anno addietro.

L’unico punto di riferimento iniziale del gioco è Roman, il cugino di Niko: questo abita in un appartamento miserabile, possiede una piccola società di taxi ma è letteralmente sommerso dai debiti per l’ossessione del gioco d’azzardo e starà a Niko cercare di aiutarlo con ogni mezzo possibile.

Ed ecco allora che il passato di Niko torna prepotentemente a bussare alle sue spalle, coinvolgendolo in tantissime situazioni poco lecite ma che ci faranno conoscere uno dei personaggi meglio raccontati nella storia dei videogiochi.

Tutto quello che vediamo e leggiamo sullo schermo serve per dare maggiore coerenza e risalto ad un personaggio tormentato dal suo passato ma, proprio per questo, capace di scegliere la sua strada, nella buona e nella cattiva sorte: pronto a vendersi anche solo per qualche dollaro ma con un solo obbiettivo finale da portare alla luce, essere il migliore in quello che fa e raggiungere il tanto patinato sogno americano – una bella villa, belle macchine sportive e ragazze da sballo.

 

GTA IV ha una forza nascosta al suo interno, tutto quello che vediamo a schermo nasconde una doppia traccia di umanità e sporcizia. Niko non è il solito personaggio poco coerente con l’ambientazione ma, anzi, è uno di quei personaggi che modella quello che lo circonda con un carisma molto elevato.

Lo stesso carisma lo si può trovare anche in molti personaggi non giocanti che, con il sapiente uso di una sceneggiatura a dir poco cinematografica, sapranno coinvolgerci e emozionarci come non mai durante tutto il susseguirsi della trama.

Non posso dunque non citare Brucie, palestrato gonfissimo che per colpa dell’uso costante di bevande energetiche al testosterone di squalo è completamente uscito di testa e coinvolgerà Niko in situazioni allucinanti. Michelle, che indaga nei traffici illeciti di Niko ma che nasconde ben altro o Packie, che ci seguirà come un cagnolino dopo avergli salvato la vita oppure ancora Francis, che alla luce del giorno si professa un bravo poliziotto ma che approfitterà dei nostri discreti servizi in più di una occasione.

Ma questi sono solo quattro dei personaggi strambi che conoscerete man mano nell’avventura e ognuno di loro è un piccolo ingranaggio che si va ad aggiungere alla vita passata e presente di Niko Bellic.

Anche Liberty City ha subito numerose modifiche grafiche e stilistiche, la sensazione di essere all’interno di un mondo vivo è palpabile si respira già dai primi minuti di gioco.

Pedoni per la strada che chiacchierano o che camminano, traffico cittadino più o meno elevato, pattuglie della polizia che sfrecciano a sirene spiegate o elicotteri che sorvolano il cielo della city, sono i primi dettagli che noterete una volta lanciato il gioco ma tutto questo viene moltiplicato per tre quando inizierete veramente a vivere nel gioco: non pochi dettagli sono stati lasciati al caso e vi faranno assaporare una esperienza fuori dal comune.

Il design di Liberty City è stato concepito sulla falsariga di New York e gran parte dello skyline lo ricorderà moltissimo, basta anche solo notare la mappa cittadina perfettamente simile alla grande mela.

La città è divisa in tre aree di gioco che però non saranno da subito esplorabili ma che si sbloccheranno man mano che la storia prosegue: la prima parte totalmente percorribile, sarà quella composta dai quartieri di Broker e Dukes – poi sbloccheremo le due isole di Bohan e Algonquin, per finire con l’isolotto di Alderney. Piccola nota, se qualcuno vuole fare il furbo e saltare prima da una zona all’altra, sappiate che questo è reso impossibile grazie all’uso di posti di blocco o dei classici ponti in costruzione. Ecco, se da una parte questa scelta stilistica era già presente in GTA III e Vice City, qui avrei preferito trovare l’espediente proposto in San Andreas, dove le aree erano visibili da subito al 100% ma si veniva inseguiti dalla polizia al massimo grado di vigilanza se si metteva piede in una zona ristretta. La differenza fra San Andreas e GTA IV è che, nel primo caso, grazie all’abilità del giocatore si poteva arrivare a eludere polizia ed esercito e perlustrare ben benino le zone interdette, facendo comunque emergere ancora di più il senso di mondo aperto che invece non troviamo in questo nuovo capitolo. Comunque è solo una scelta personale che sicuramente non peserà ad altri giocatori.

Anche nel complesso della grandezza, ci troviamo per le mani qualcosa in meno di quello visto in San Andreas ma questo non toglie nulla alla cura e al dettaglio della città.

IL MONDO E’ MIO

GTA IV rimane fedele alla tradizione dei free-roming di casa Rockstar e non varia di una virgola al gameplay già proposto negli altri titoli precedenti e che, buona parte del mondo giocante, già conosce.

Abbiamo una città viva da esplorare dove scoprire segreti e missioni, oltre alla classica modalità storia, ci saranno tante altre cose da provare per accrescere la sensazione di esserci – non sempre tutto risulterà originale ma il coinvolgimento della trama abbatte questo piccolo difetto.

Principalmente l’azione si svolge seguendo questi punti: accettiamo una missione, raggiungiamo il luogo indicato, espletiamo i nostri compiti e torniamo a casa, semplice e pulito. Messa in questi termini, la routine del gioco darebbe noia dopo dieci minuti ma la varietà delle missioni è cosi eccelsa da non risultare frustrante o ripetitiva (almeno non sempre). Nota di merito per due missioni parecchio originali e che non si erano mai viste prime nei titoli precedenti, sto parlando della possibilità di “rapinare una banca” e fare “un colloquio di lavoro”. Nel rapinare una banca, sarà parecchio divertente vedere la reazione dell’intelligenza artificiale, sia delle persone che delle forze dell’ordine che reagiscono in modi diversi e parecchio gustosi. Il colloquio di lavoro può essere divertente ma anche abbastanza ripetitivo o scarsamente lucroso ai fini del gioco stesso, dove si possono fare soldi in altre maniere ben più veloci (non tutte atte alla criminalità, sia ben chiaro).

La cosa bella è che ci troveremo a dover ascoltare e leggere una mole di dialoghi non indifferenti, sia quando andiamo in missione con in macchina un altro passeggero oppure quando Niko risponderà al cellulare, tutto per modellare una storia molto netta e credibile.

Per quanto riguarda gli aspetti negativi di alcune missioni, devo dire che proprio non riesco a capire perché Rockstar si ostini a non mettere i salvataggi quando cribbio fa comodo al giocatore e non al programmatore di turno: detto questo, scordatevi di salvare la vostra posizione durante una missione perché questo non avviene, in cosa si traduce questa mancanza? Immaginatevi una scena particolarmente lunga, una sparatoria di 10 o 15 minuti che sta per giungere alla fine (con scontri a piedi e su mezzi a motore), poco prima di chiudere, un colpo vi manda al tappeto ed è la morte. Sarebbe stato bello che nelle fasi degli scontri a fuoco ci fossero dei mini check point da cui riprendere e invece nulla, niente, neanche uno sputo, l’amarezza di doversi rifare tutta la pappardella è troppo frustrante anche per chi, come me, ha masticato GTA fin dalla sua nascita.

Capisco che i programmatori vorrebbero dare maggiore difficoltà al titolo ma in determinate situazioni si esagera e, ora come ora, questo sistema di salvataggio è da bocciare categoricamente.

Fra le novità, troviamo invece il nuovo sistema di copertura che finalmente ci permette di ripararci in maniera degna negli scontri a fuoco più incasinati – basterà premere un semplice pulsante vicino a una copertura e vedremo Niko spostarcisi contro o abbassarci se ci troviamo nei pressi di un cassonetto o una scatola (in questo senso Gears of War ha fatto storia).

Attenzione però che alcune coperture andranno in frantumi con la forza del fuoco nemico.

Volendo si può anche bloccare la mira su un singolo nemico o spostare la mira a quelli più vicini, opzione semplificata per chi gioca con un pad ma che con mouse e tastiera diventa troppo semplice.

In aggiunta a questo sappiate che i nemici sono composti da zone del corpo da mirare, nulla di veramente rivoluzionario ma almeno hanno inserito questa opzione già presente in altri titoli sul mercato e poter mirare direttamente alla testa o alle gambe fa la sua bella differenza.

A voler trovare il pelo nell’uovo, anche il sistema di copertura non è però esente da difetti: negli ambienti al chiuso ho riscontrato lo stupido problema che molto spesso il personaggio si nasconde in zone dove non volevo minimamente che andasse, trasformandolo in facile preda dei nemici nelle vicinanze. Questo risulta ulteriormente frustrante quando la telecamera impazzisce per qualche millesimo di secondo e non capiremo bene da che parte arrivano i colpi, disorientandoci ulteriormente: se poi sopraggiunge la morte, vai di bestemmie anche in questo caso – perché farsi venire il sangue amaro per errori di programmazione cosi grezzi? La risposta la sanno solo i Rockstar.

Negli spazi aperti, per nostra fortuna, la situazione cambia radicalmente e tutto risulta più fluido e preciso, errori grossolani non ne ho riscontrato (a parte la telecamera che alcune volte fa di testa sua), almeno non come quelli negli spazi chiusi.

TEMPO LIBERO

Mettendo da parte le missioni principali, GTA IV, aggiunge qualche bella esperienza di gameplay che serve per dare maggiore risalto al fattore “gioco all’interno di un gioco che simula la realtà” e scusatemi il gioco di parole.

Sappiate che Liberty City è piena di locali notturni dove svagarsi dallo stress quotidiano accumulato fra una sparatoria e l’altra. Ci sono molti pub dove alzare il gomito da soli o in compagnia ma attenzione al tasso alcolico perché se ci andrete troppo di peso, questo comporterà non pochi problemi che andranno a smorzare la capacità di guida e la concentrazione a tenere la strada, aggiungendo effetti a schermo come il fastidioso dondolamento dell’inquadratura. Se invece siete ragazzi da risata e bowling, sappiate che si può fare anche quello, basta andare al Memorial Lanes sul lungomare, per dimostrare alla ragazza quanto siete bravi a buttare giù i birilli. Oppure passare dalle parti dello Split Sides che propone grandi eventi di comicità e varietà cabarettistica.

Se invece volete fare i maschietti da rimorchio, non potete non far visita al famoso Honkers, dove verrete soprafatti dalle bellezze selvagge delle spogliarelliste più scalmanate – pagatevi anche una bella lap dance personale e il gioco è servito…occhio però a non importunare troppo le ragazze o una bella scazzottata non ve la toglie nessuno. Sempre in zona amore, bellissimo anche l’interazione con un sito per appuntamenti di coppie (e si, si può navigare anche in una internet fittizia): basta inserire i propri dati e cercare l’anima gemella, magari la storia andrà avanti fino al fatidico appuntamento di fuoco.

Ancora, volete mangiare la miglior pizza italiana di Liberty City o cenare a lume di candela, non fatevi scappare il Drusilla’s, nel locale si tramandano le vere tradizioni italiane e il conto non è mai troppo salato ma non vi venga in mente di fare battute sulla mafia o le cose si metteranno male.

Come avete appena letto, GTA IV è una vera manna dal cielo se volete divertirvi nei modi più spensierati ma quello che ho scritto è solo una piccolissima parte di tutti i locali o le situazioni che potrete vivere in terza persona.

Per quanto riguarda la trama principale, sappiate che raggiungendo un certo punteggio di rispetto nelle missioni assegnate da ognuno dei personaggi, sarà possibile interagire meglio con loro e che presto o tardi diventeranno vostri amici del cuore. Questo è un elemento cruciale del gioco perché accrescendo ulteriormente questi punti amicizia, potrete contattare un determinato personaggio e invitarlo a uscire per la City insieme a voi, facendo in due quello che fino a poco tempo prima facevate da soli: giocare a bowling, andare a mangiare in un bel ristorante, giocare a biliardo o a freccette nei pub etc etc.

Ma ricordatevi anche di rispondere sempre alle loro chiamate o di accettare i loro inviti, altrimenti si offenderanno e il vostro punteggio scenderà di valore. Anche questa è una cosa importante da tenere a mente perché quando raggiungeremo un valore di amicizia superiore al 90%, potremo avere delle belle sorprese per alcuni servizi legati direttamente all’amico di turno. Per fare un esempio, il cugino Roman, ci darà la possibilità di chiamare un taxi a qualsiasi ora del giorno e della notte in maniera del tutto gratuita. Oppure, avremo degli sconti su tutta la gamma di armamentario per quanto riguarda un personaggio di nome Little Jacob. Fuori da ogni dubbio, questa simpatica novità, regala non poche emozioni al gioco e lo rende ancora più netto e concreto rispetto alle versioni precedenti.

NEW YORK: CITY OF LIBERTY

Per chi non lo sapesse, la grande mela è chiamata anche in questo modo e credo che i Rockstar abbiano voluto omaggiare con questo gioco di parole una delle metropoli più belle al mondo.

Fin ora abbiamo parlato del gameplay ma è venuto il momento di concentrarci anche su quello che è l’aspetto più chiaro del gioco, ovvero la componente grafica e i suoi difetti di programmazione.

Il clima di GTA IV è parecchio bollente e le novità apportate dai Rockstar non sono poche: l’impatto di fondo del gioco è qualcosa che va al di la delle parole, non solo per quanto riguarda tutta una serie di belle animazioni del personaggio principale ma anche una serie di chicche non indifferenti per i personaggi secondari e la città in se stessa.

C’è da dire che il gioco non è brillante per quanto riguarda il motore grafico, cosa che non è mai stata presente anche nei lavori precedenti ma quello che colpisce sempre nei titoli di Rockstar è la cura maniacale dei dettagli e anche in questo caso non ci si può lamentare. Gli edifici della città sono tutti molto vari e ben modellati, camminare per Liberty City, andare a esplorare in lungo e in largo sarà una sensazione molto bella e appagante – soprattutto quando vedrete con i vostri occhi la bella statua della Libertà che nel gioco è chiamata “statua della spensieratezza” e che potrete visitare anche al suo interno, scoprendo anche il meraviglioso museo annesso. Vi lascio poi immaginare la bellezza di ritrovarsi al centro di una Times Square mai cosi viva o di passare dalle parti ponte di Brooklin e godere appieno del panorama proposto.

Altra grande emozione è quella data nel prendere la metropolitana di superficie di Liberty City, se da una parte il tragitto potrebbe risultare noioso alle persone che vogliono solo azione, dall’altra sono sicuro che farà la felicità di ogni buon turista virtuale che si rispetti perché si trovano degli scorci virtuali di grandissimo pregio – e vengono esaltati ulteriormente nelle diverse ore del giorno per poi raggiungere un bel livello di dettaglio scenico verso sera.

Di primissimo impatto è anche la gestione delle luci che però non sempre regala la pulizia d’immagine che ci si aspetterebbe da un gioco del genere, benché siano sempre presenti effetti di blur o bloom che tendono a smorzare alcuni errori degli ambienti – questi vengono marcati eccessivamente nei panorami a lunga distanza, dove un dettaglio maggiore avrebbe giovato al motore grafico senza dover per forza usare l’effetto nebbia per ridurre il calcolo dei poligoni.

Purtroppo ho notato uno stacco troppo evidente per quanto riguarda gli esterni e gli interni, non fraintendetemi, il gioco è ben modellato ma a parte i principali locali, altre locazioni del gioco risultano troppo spoglie e sarebbe stato gradito un maggiore risalto. Stessa cosa da dire per quanto riguarda i passanti o comunque tutte le persone di secondo piano: capisco che gestire la massa e avere ognuno una sua caratteristica è ancora difficile ma avrei preferito non vedere ancora a monitor una massa di pedoni con le stesse caratteristiche facciali che mi passano accanto – si potrebbe iniziare a implementare un programma che gestisca questo genere di routine di modo da variare non solo i comportamenti ma anche la struttura fisica e facciale (come avveniva per i livelli differenti di Diablo, per citarne uno).

QUESTIONE DI FISICA

Non ho voluto parlare della fisica nel capitolo dedicato alla parte grafica perché credo che meriti una discussione a se stante, sia per quanto riguarda i pedoni o le collisioni fra mezzi ma anche per tutta una serie di effetti particellari molto curati.

Il modello di guida, per un gioco del genere, non poteva che essere sicuramente action ma estremamente gustoso da giocare, vi regalerete molti testacoda durante gli inseguimenti solo per il puro piacere di vedere come si comporta ogni vettura. Attenzione anche ai pedoni che reagiranno di conseguenza alle vostre manovre, alcuni urteranno il cofano della macchina o si scanseranno, altri cercheranno di schivarvi o di abbassarsi per attutire il colpo – da segnalare qualche frontale con altri veicoli e guidatore che esce di peso dal parabrezza.

Oppure quelli che non saranno d’accordo con il furto della loro auto e cercheranno in tutti i modi di riprendersi il mezzo, fra le situazione più assurde mi è capitato di essere inseguito da un pazzo con un grosso camion e di essere finito quasi maciullato fra le lamiere della macchina.

Bello anche il sistema particellare, rimarrete stupiti nel rompere molti oggetti come lampioni o cassette delle lettere ma anche recinzioni o secchi dell’immondizia, tutto condito con scintille, pezzi di vetro o deformazioni di ogni sorta ma anche con effetti fumo o fuoco ben realizzato (anche se le esplosioni non brillano certo per dettaglio ma sono comunque passabili). Anche il sangue è un elemento a se stante e rimarrà impresso su portiere o carrozzerie distrutte ma anche addosso ai personaggi o per le strade. Ultima nota, alcuni edifici dell’ambiente circostante potranno essere distrutti, come muri o colonne ma non ci sarà possibilità di vedere la nostra opera di distruzione per un tempo permanente perché tutto quello che ci circonda, dopo poco tempo, ritorna completamente nuovo.

 

MA QUANTO MI COSTI?

Riguardo giocabilità e framerate, sappiate che il gioco poteva essere ottimizzato molto meglio e che raggiungere i 30 frame per secondo rimane una cosa impossibile anche su macchine di ultima generazione e dotate di una buona memoria ram. Detto questo, sappiate che il lavoro fatto dai Rockstar non è tutto rosa e fiori: GTA IV ha una serie di problemi di programmazione che alla luce dei fatti e della giocabilità non si possono proprio far passare.

Pesanti rallentamenti nelle situazioni più frenetiche come le corse in macchina per strade molto affollate, crash di sistema del gioco, fastidiose scomparse di texture a video o impasto degli effetti audio, sono solo alcuni dei problemi di cui il gioco è afflitto. Anche installando la nuova patch proposta da Rockstar le cose non cambiando di molto e non capisco proprio come un gioco del genere possa essere mal strutturato in questo modo, tenendo anche atto che nelle produzioni precedenti non si era mai neanche minimamente arrivati a questo punto di mal ottimizzazione costante.

 

Ho avuto il piacere di provare il gioco su due computer differenti sia per prestazioni video che di CPU, uno dotato di Vista e l’altro di XP ma entrambi ben messi come hardware interno e le prestazioni di gioco sono state praticamente le stesse su entrambe le macchine (dotati di 4 e 2GB di ram e schede video da 1GB e 512MB). Purtroppo se un gioco alla base e programmato male, non può girare decentemente neanche sul computer di Dio. L’ottimizzazione del titolo è una brutta rogna perché giocare a GTA IV con i dettagli al massimo e una risoluzione molto elevata (1600×1200) a 20 fps è uguale a scorticarsi contro un muro in caduta libera, senza contare che ogni mezz’ora dovrete riavviare perché o si impalla o esce al desktop. La verità nuda e cruda è che GTA IV avrebbe dovuto vedere la luce fra qualche mese perché ora come ora, mi sarei aspettato difetti del genere da un prodotto di qualità molto più superiore di quello che “regala” questo titolo – non voglio affatto sottolineare che titoli ben più esosi di richieste hardware debbano avere molti bug ma quello che vedo a video in questo GTA IV è nettamente inferiore (e di molto) a quello che ho avuto modo di vedere più recentemente per titoli come Far Cry 2 o Fallout 3, senza tutti questi grezzi problemi. In ultimo, aggiungo che l’installazione del gioco vi ruberà la bellezza di 16 GB di spazio (si, avete letto bene) e a questo proposito non si capisce proprio come un gioco del genere possa anche solamente rallentare in computer dotati di hardware di ultimissima generazione.

FACCIAMOCI OCCHI E ORECCHIE

Raffreddando i bollenti spiriti, chiudo la recensione parlando dell’impianto audio del gioco e della possibilità di registrare e montare delle mini sequenze video.

Nel comparto audio abbiamo svariate stazioni di genere Hip Hop, funk, rock, metal e fusion, solo per citare quelle che ci capiterà di ascoltare in macchina o tramite il cellulare di Niko.

Bello se non bellissimo il fatto che potremo ascoltare la musica anche all’interno dei locali che visiteremo, per non parlare del fatto che all’interno del gioco potremo creare una nostra cartella con la musica che più ci aggrada e ascoltarcela comodamente mentre giochiamo.

Riguardo il parlato, il gioco è in inglese ma sono presenti i sottotitoli nella nostra lingua madre: qui si è fatto davvero un ottimo lavoro di traduzione e le frasi risultano molto mature come contenuti.

Quello che però non si capisce è come mai, quando Niko si collegherà ad internet per fruire di blog o notiziari, questi risultino solo in inglese: un vero peccato perché alcuni testi saranno importanti ai fini del gioco (essenziali ma anche passabili se proprio non conosciamo l’inglese).

 

Rockstar ha poi incluso un mini programma in grado di catturare alcuni momenti di gioco e di poterli rimaneggiare successivamente per creare filmati delle nostre prodezze: nulla di altamente complicato ma alla portata di tutti come potrebbe essere un windows movie maker di turno.

Certo questa componente potrebbe risultare passabile per molti ma sono sicuro che quasi tutte le persone che stanno giocando o che giocheranno a GTA IV, saranno affascinate da questa piccola opzione aggiuntiva, anche solo per filmare la caduta da un grattacielo o un inseguimento in macchina contro le forze dell’ordine.

TIRANDO LE SOMME

Come ho già scritto a inizio articolo, recensire un titolo come GTA IV non è stata una impresa facile, al di la dei mille problemi che il gioco stesso mi ha dato, non posso negare che il nuovo titolo Rockstar sia molto corposo e divertente anche solo se si affronta la trama principale senza curarsi del contorno.

Ci sarebbero moltissime cose da dire a riguardo e che ho volutamente tralasciato nella recensione per non rovinarvi la bella sorpresa di un titolo maestoso sotto molti punti di vista ma molto se non troppo carente per la sua ottimizzazione grafica.

In definitiva, suggerirei di comprare il gioco in versione console perché i grandi difetti che si porta il titolo sono fonte di grande frustrazione per quanto riguarda l’ambito del personal computer ma è anche vero che a livello di dettaglio grafico, le versioni console, non sono nulla rispetto alla versione pc – perché le schede grafiche più potenti vi regaleranno un dettaglio visivo molto più superiore e anche una risoluzione più elevata a costo però di scendere a qualche compromesso (come avere molta pazienza).

Forse fra qualche tempo uscirà una nuova patch ufficiale che ottimizzerà completamente il titolo ma ora come ora ci si trova per le mani un gioco bellissimo nella sua anima ma difficile da gestire e che, con qualche mese di test in più, poteva essere considerato il capolavoro dei capolavori ma che per ora mi sento categoricamente di escludere. Questa affermazione mi fa piangere il cuore perché prima ancora di essere un critico, sono una grande fan della serie.

This post was published on 13 Gennaio 2009 11:03

Redazione Player.it

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